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Art. 198 Codice della Strada: no al cumulo sanzioni

Un automobilista, multato per cinque diverse infrazioni commesse con un’unica manovra, ha fatto ricorso in Cassazione. La Corte ha stabilito che, in questi casi, non si applica il cumulo materiale delle sanzioni pecuniarie. In base all’Art. 198 Codice della Strada, si deve applicare solo la sanzione per la violazione più grave, aumentata fino al triplo. La sentenza è stata annullata con rinvio per il ricalcolo della multa.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Art. 198 Codice della Strada: una sola manovra, una sola sanzione (aumentata)

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale per gli automobilisti: se con un’unica azione si commettono più violazioni stradali, non si devono sommare le singole multe. La Corte ha chiarito l’applicazione dell’Art. 198 Codice della Strada, che disciplina il cosiddetto ‘concorso formale’, stabilendo che si applica la sanzione più grave aumentata fino al triplo. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I fatti di causa

Il caso ha origine dall’opposizione di un automobilista a cinque verbali di accertamento. Le violazioni erano state contestate dai Carabinieri per una manovra effettuata in prossimità di una rotatoria: secondo i verbali, il conducente aveva invaso la corsia opposta superando la striscia longitudinale continua a velocità inadeguata.
Sia il Giudice di Pace che, in seguito, il Tribunale avevano respinto le ragioni dell’automobilista, confermando la legittimità delle sanzioni e il loro cumulo.

I motivi del ricorso e l’applicazione dell’Art. 198 Codice della Strada

L’automobilista ha portato il caso davanti alla Corte di Cassazione, sollevando diverse questioni, sia procedurali che di merito. Tra queste, spiccava la censura relativa alla violazione dell’Art. 198 Codice della Strada.
Il ricorrente sosteneva che, trattandosi di violazioni commesse con un’unica azione, il giudice avrebbe dovuto applicare il principio del concorso formale, e non quello del cumulo materiale delle pene. In pratica, chiedeva che gli venisse irrogata la sanzione prevista per la violazione più grave, aumentata fino al triplo, anziché la somma aritmetica delle cinque multe, che ammontava a quasi 600 euro.
Altri motivi di ricorso, come la presunta violazione del diritto di difesa e la contestazione della dinamica dei fatti, sono stati respinti dalla Corte. I giudici hanno infatti ribadito che le attestazioni contenute in un verbale, relative a fatti percepiti direttamente dai pubblici ufficiali, godono di ‘fede privilegiata’ e possono essere contestate solo con lo speciale procedimento della querela di falso.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il motivo relativo alla violazione dell’Art. 198 Codice della Strada. I giudici hanno affermato che i tribunali di merito avevano commesso un errore non pronunciandosi su questo specifico punto, che era stato sollevato come motivo di opposizione sin dal primo grado.
La Suprema Corte ha chiarito che il principio del concorso formale, previsto dall’articolo 198, si applica alle sanzioni pecuniarie anche quando per una delle violazioni sia prevista una sanzione accessoria (come la sospensione della patente).
Nel caso specifico, l’automobilista aveva commesso un’unica manovra che integrava più infrazioni. Di conseguenza, le condizioni per l’applicazione dell’articolo 198 sussistevano pienamente. L’omessa statuizione su questo punto da parte del Tribunale ha configurato una violazione dell’articolo 112 del codice di procedura civile (principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato), rendendo la sentenza invalida.

Conclusioni

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso limitatamente al motivo sull’applicazione dell’art. 198, ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato il caso al Tribunale di Lecce, in diversa composizione, per una nuova decisione. Il nuovo giudice dovrà ricalcolare la sanzione pecuniaria applicando il principio del concorso formale: dovrà quindi individuare la violazione più grave tra quelle contestate e aumentare la relativa sanzione fino a un massimo del triplo.
Questa ordinanza è di grande importanza pratica: conferma che gli automobilisti non devono subire un’ingiusta moltiplicazione delle sanzioni quando, con una sola condotta, infrangono più norme del Codice della Strada. È un baluardo contro l’applicazione automatica e talvolta eccessivamente punitiva del cumulo materiale delle multe.

Se con una sola manovra violo più norme del Codice della Strada, devo pagare la somma di tutte le multe?
No. Secondo la Corte di Cassazione, in base all’Art. 198 del Codice della Strada, si applica il principio del ‘concorso formale’. Questo significa che si paga la sanzione pecuniaria prevista per la violazione più grave, la quale viene poi aumentata fino al triplo, e non la somma di tutte le sanzioni.

Posso contestare quanto scritto dai Carabinieri in un verbale dicendo semplicemente che i fatti non sono andati così?
No. La sentenza ribadisce che il verbale di accertamento ha ‘fede privilegiata’ per quanto riguarda i fatti avvenuti in presenza dei pubblici ufficiali e da loro direttamente percepiti. Per contestare la veridicità di tali fatti, non è sufficiente una semplice dichiarazione contraria, ma è necessario avviare un apposito procedimento legale chiamato ‘querela di falso’.

Cosa succede se il giudice non si pronuncia su uno dei motivi del mio ricorso?
Se un giudice omette di decidere su uno specifico motivo sollevato da una parte, la sua sentenza è viziata per ‘omessa pronuncia’. Come avvenuto in questo caso, tale vizio costituisce un valido motivo per impugnare la sentenza davanti alla Corte di Cassazione, la quale può annullarla e rinviare il caso a un altro giudice per una nuova decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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