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Arbitrato internazionale: la Cassazione e la giurisdizione

Una società farmaceutica italiana cita in giudizio un partner svizzero per inadempimento di un contratto di distribuzione. La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, dichiara il difetto di giurisdizione del giudice italiano a favore dell’arbitrato internazionale previsto da una clausola contrattuale, chiarendo che anche le questioni di abuso di dipendenza economica, se collegate al contratto, rientrano nella competenza arbitrale.

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Pubblicato il 3 settembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Arbitrato Internazionale: la Giurisdizione Italiana si Ferma

L’inserimento di una clausola per arbitrato internazionale in un contratto commerciale ha conseguenze determinanti sulla gestione delle future controversie. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha riaffermato un principio cruciale: la presenza di una tale clausola esclude la competenza del giudice italiano, anche quando vengono sollevate questioni complesse come l’abuso di dipendenza economica. Analizziamo questa importante decisione.

La Vicenda: Un Contratto di Distribuzione e la Controversia Giudiziaria

Una società farmaceutica italiana aveva stipulato un contratto di distribuzione con un’azienda svizzera. A seguito di presunti inadempimenti, la società italiana ha avviato una causa presso un tribunale nazionale chiedendo la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni. Le richieste si basavano non solo sulla violazione degli accordi, ma anche su una presunta condotta lesiva della salute pubblica e sull’abuso di dipendenza economica.

Dall’altra parte, la società svizzera ha immediatamente eccepito il difetto di giurisdizione del giudice italiano. Il contratto, infatti, conteneva una clausola compromissoria molto chiara: qualsiasi controversia nascente dall’accordo doveva essere risolta in via esclusiva tramite un arbitrato internazionale con sede a Ginevra, secondo il regolamento della Camera di Commercio Internazionale (ICC).

La Decisione della Corte: Prevale l’Arbitrato Internazionale

Investita della questione tramite un regolamento preventivo di giurisdizione, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha dato ragione alla società svizzera. I giudici supremi hanno dichiarato il difetto di giurisdizione del tribunale italiano, stabilendo che la controversia rientrava pienamente nella competenza esclusiva del collegio arbitrale.

La Corte ha chiarito che la scelta delle parti di devolvere le liti a un arbitrato internazionale è vincolante e priva il giudice nazionale del potere di decidere nel merito. Questa regola vale anche se una delle parti contesta la validità o l’efficacia della clausola stessa.

Le Motivazioni della Cassazione sul Difetto di Giurisdizione

La decisione della Corte si fonda su alcuni pilastri giuridici fondamentali. In primo luogo, la presenza di una clausola per arbitrato internazionale solleva una vera e propria questione di giurisdizione. L’arbitrato non è un semplice procedimento alternativo, ma una funzione sostitutiva di quella del giudice ordinario.

In secondo luogo, la portata della clausola era estremamente ampia, coprendo “qualsiasi controversia derivante da o in connessione con” il contratto. Secondo la Cassazione, tutte le domande presentate dalla società italiana, comprese quelle relative all’abuso di dipendenza economica, erano direttamente collegate all’esecuzione e all’inadempimento del contratto di distribuzione. Non si trattava, quindi, di illeciti extracontrattuali estranei all’accordo, ma di pretese patrimoniali che trovavano la loro origine nel rapporto contrattuale.

Infine, la Corte ha ribadito il principio noto come “Kompetenz-Kompetenz”, secondo cui spetta agli arbitri stessi decidere sulla propria competenza. Qualsiasi obiezione riguardante la validità della clausola compromissoria o il mancato esperimento di procedure preliminari (come una mediazione) deve essere sollevata e decisa all’interno del procedimento arbitrale, non davanti al giudice statale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contratti Commerciali

Questa ordinanza conferma la solidità e l’autonomia dell’arbitrato internazionale nel sistema giuridico italiano. Per le imprese che operano a livello globale, ciò significa che le clausole compromissorie sono strumenti efficaci per garantire una risoluzione delle controversie specializzata, riservata e in una sede neutrale. È fondamentale, tuttavia, redigere tali clausole con la massima attenzione, definendone chiaramente l’ambito di applicazione. La decisione sottolinea che, una volta scelta la via arbitrale, è molto difficile tornare indietro e adire i tribunali ordinari, poiché questi ultimi dovranno quasi certamente dichiarare il proprio difetto di giurisdizione.

Una clausola di arbitrato internazionale in un contratto esclude sempre la competenza del giudice italiano?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, in presenza di una clausola compromissoria che devolve la controversia a un arbitrato internazionale, il giudice italiano deve dichiarare il proprio difetto di giurisdizione, poiché la volontà delle parti di affidarsi a un arbitro prevale sulla giurisdizione statale.

Anche una domanda per abuso di dipendenza economica può essere decisa da un arbitro?
Sì. La Corte ha stabilito che quando la domanda per abuso di dipendenza economica è strettamente connessa e derivante dal rapporto contrattuale che contiene la clausola compromissoria, essa rientra nella competenza degli arbitri e non del giudice ordinario.

Chi decide se la clausola di arbitrato è valida o efficace?
Una volta che il procedimento arbitrale è stato avviato, spetta agli arbitri stessi decidere su qualsiasi obiezione relativa alla loro competenza, inclusa la validità o l’efficacia della clausola compromissoria. Questo principio è noto come ‘Kompetenz-Kompetenz’ (competenza sulla competenza).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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