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Arbitrato internazionale e giurisdizione: l’appello

La Corte di Cassazione chiarisce che la decisione di un tribunale di declinare la propria cognizione a favore di un arbitrato internazionale costituisce una pronuncia sulla giurisdizione e non sulla competenza. Di conseguenza, il mezzo di impugnazione corretto è l’appello e non il regolamento di competenza. L’ordinanza analizza anche l’inapplicabilità del ‘principio dell’apparenza’ quando mancano indici univoci sulla qualificazione della decisione da parte del primo giudice. Il caso verteva su una clausola compromissoria per arbitrato internazionale inserita in un contratto di cessione di crediti.

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Arbitrato Internazionale e Giurisdizione: La Cassazione Chiarisce il Mezzo di Impugnazione Corretto

Nel complesso mondo del diritto commerciale, la scelta tra giustizia ordinaria e arbitrato è cruciale. Quando la disputa assume una dimensione transnazionale, la distinzione tra competenza e giurisdizione diventa fondamentale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto procedurale di grande importanza: quale rimedio utilizzare quando un giudice nazionale declina la propria autorità a favore di un arbitrato internazionale. La corretta comprensione del rapporto tra arbitrato internazionale e giurisdizione è essenziale per evitare errori che possono costare l’inammissibilità del ricorso.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un contratto di cessione di crediti deteriorati (NPL) che conteneva una clausola compromissoria. Tale clausola prevedeva la devoluzione di ogni controversia a un arbitro unico secondo il regolamento della Camera di Commercio Internazionale (ICC). Successivamente, la società acquirente dei crediti avviava un procedimento arbitrale contro le società cedenti, chiedendo sia degli indennizzi contrattuali sia il risarcimento per responsabilità extracontrattuale.
Le società cedenti, ritenendo che la pretesa extracontrattuale esulasse dall’ambito della clausola arbitrale, si sono rivolte al Tribunale di Milano. Hanno chiesto al giudice ordinario di accertare in via negativa l’insussistenza della loro responsabilità, di fatto contestando la portata della clausola compromissoria.

La Decisione del Tribunale di Milano

La società convenuta, nel giudizio milanese, ha eccepito il difetto di competenza del Tribunale, sostenendo la competenza esclusiva dell’arbitro unico designato nel contratto. Il Tribunale di Milano ha accolto l’eccezione. Dopo aver interpretato la clausola arbitrale, ha concluso che la sua formulazione ampia era tale da includere anche le controversie di natura extracontrattuale, purché collegate al rapporto contrattuale. Di conseguenza, ha dichiarato la propria “incompetenza” a decidere la causa, indicando l’Arbitro Unico come l’organo competente.

Il Ricorso in Cassazione e la questione di arbitrato internazionale e giurisdizione

Contro la sentenza del Tribunale, le società attrici hanno proposto ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Si tratta di un mezzo di impugnazione specifico, previsto per contestare le decisioni sulla competenza.
Tuttavia, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, operando una distinzione fondamentale tra “competenza” e “giurisdizione”. Questo è il cuore della decisione e un punto cruciale per comprendere il rapporto tra arbitrato internazionale e giurisdizione.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha stabilito che la decisione del Tribunale di Milano non era una pronuncia sulla competenza, ma sulla giurisdizione.

### Distinzione tra Competenza e Giurisdizione

La competenza attiene alla ripartizione del potere di decidere le cause tra i diversi giudici all’interno dello stesso ordinamento statale (es. Tribunale di Milano vs. Tribunale di Roma). La giurisdizione, invece, riguarda il potere del complesso dei giudici di uno Stato di decidere una controversia, in contrapposizione a giudici di altri Stati o, come in questo caso, ad arbitri internazionali.
Quando un giudice nazionale stabilisce che una controversia deve essere decisa da un arbitro internazionale (la cui sede e le cui regole lo collocano al di fuori di un ordinamento nazionale specifico), non sta decidendo un conflitto di competenza interna, ma sta affermando che la giurisdizione italiana nel suo complesso è esclusa a favore di un altro sistema di risoluzione delle controversie scelto dalle parti. Di conseguenza, la decisione del Tribunale di Milano era una declinatoria di giurisdizione, non di competenza.

### Il Mezzo di Impugnazione Corretto

Poiché si trattava di una questione di giurisdizione, il mezzo di impugnazione corretto non era il regolamento di competenza (riservato alle sole questioni di competenza), bensì l’appello ordinario.

### L’Inapplicabilità del Principio dell’Apparenza

Le ricorrenti avevano invocato il “principio dell’apparenza”, sostenendo che l’uso ripetuto del termine “incompetenza” da parte del Tribunale di Milano le avesse indotte a credere, in buona fede, che si trattasse di una questione di competenza. La Cassazione ha respinto anche questa argomentazione. Ha chiarito che, affinché tale principio operi, è necessario che il giudice abbia qualificato la sua decisione in modo espresso e inequivoco come una decisione sulla competenza. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che l’uso del termine “incompetenza” fosse atecnico e non supportato da una reale volontà del giudice di qualificare la questione in tal senso. La natura sostanziale della decisione (una pronuncia sulla giurisdizione) doveva prevalere sulla terminologia usata.

Conclusioni

L’ordinanza della Corte di Cassazione offre un importante insegnamento pratico: quando un giudice si pronuncia su una clausola compromissoria per arbitrato internazionale, la sua decisione, anche se definita in termini di “competenza”, va qualificata come una pronuncia sulla giurisdizione. L’impugnazione corretta contro una sentenza che declina la giurisdizione a favore di un arbitrato internazionale è l’appello. La scelta del mezzo di impugnazione errato, come il regolamento di competenza, conduce a una declaratoria di inammissibilità del ricorso, con conseguente spreco di tempo e risorse. Questa decisione ribadisce la necessità di una rigorosa analisi giuridica della natura della pronuncia impugnata, andando oltre il mero dato letterale utilizzato dal primo giudice.

Quando una controversia è devoluta a un arbitro internazionale, la decisione del giudice ordinario che si dichiara impossibilitato a giudicare è una questione di competenza o di giurisdizione?
È una questione di giurisdizione. La Corte di Cassazione chiarisce che devolvere una causa a un arbitro internazionale significa escludere il potere giurisdizionale dello Stato italiano, non semplicemente ripartire la competenza tra giudici nazionali.

Qual è il mezzo di impugnazione corretto contro una sentenza che declina la giurisdizione a favore di un arbitrato internazionale?
Il mezzo di impugnazione corretto è l’appello. Il regolamento di competenza è inammissibile perché è un rimedio previsto esclusivamente per le questioni di competenza interna all’ordinamento giudiziario italiano.

Il ‘principio dell’apparenza’ si applica se il giudice usa erroneamente il termine ‘incompetenza’ invece di ‘difetto di giurisdizione’?
Non necessariamente. La Corte ha stabilito che, perché tale principio si applichi, il giudice deve aver qualificato la sua decisione in modo inequivoco come una questione di competenza. Un uso atecnico della terminologia non è sufficiente a giustificare l’utilizzo di un mezzo di impugnazione errato se la sostanza della decisione riguarda chiaramente la giurisdizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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