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Appello incidentale tardivo: la Cassazione ordina

Un ente comunale contesta una condanna per occupazione illegittima, sostenendo che il proprio appello incidentale non fosse tardivo come statuito dalla Corte d’Appello. La Corte di Cassazione, rilevando la mancanza del fascicolo del secondo grado di giudizio, non può verificare la tempestività del deposito. Di conseguenza, emette un’ordinanza interlocutoria con cui sospende la decisione e ordina l’acquisizione degli atti necessari per valutare la questione dell’appello incidentale tardivo.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Appello Incidentale Tardivo: La Cassazione Ordina l’Acquisizione del Fascicolo

Nel processo civile, il rispetto dei termini è un principio cardine. Un atto depositato anche un solo giorno dopo la scadenza può essere dichiarato inammissibile, con conseguenze decisive sull’esito della lite. Un caso emblematico è quello dell’appello incidentale tardivo, che se non proposto nei tempi corretti, impedisce al giudice di esaminarne le ragioni. Ma cosa accade se la prova della tempestività o tardività di tale appello risiede in un fascicolo processuale misteriosamente assente? Con un’ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha affrontato proprio questa situazione, sospendendo il giudizio per fare luce su un punto procedurale fondamentale.

I Fatti del Contendere: Esproprio e Danno

La vicenda ha origine da una procedura di esproprio avviata da un Comune per la realizzazione di una palestra su un terreno di proprietà privata. I proprietari del fondo, non avendo ricevuto l’intera indennità pattuita, avevano avviato una prima causa nel 1998. Successivamente, ne avevano intentata una seconda per ottenere il risarcimento del danno, sostenendo che l’ente pubblico avesse occupato illegittimamente il terreno senza mai emettere un decreto di esproprio.

La Decisione della Corte d’Appello

Dopo un complesso iter giudiziario, la Corte d’Appello aveva dato ragione ai proprietari. I giudici avevano qualificato la condotta del Comune come ‘occupazione usurpativa’, poiché la dichiarazione di pubblica utilità era divenuta inefficace. Di conseguenza, avevano condannato l’ente al risarcimento del danno per la perdita della proprietà e per l’illegittima occupazione. Nello stesso provvedimento, la Corte aveva dichiarato inammissibile l’appello proposto in via incidentale dal Comune, ritenendolo depositato oltre i termini di legge.

L’Appello Incidentale Tardivo e il Ricorso in Cassazione

Il Comune non si è arreso e ha presentato ricorso in Cassazione, contestando diversi punti della sentenza di secondo grado. Il motivo principale, tuttavia, riguardava proprio l’aspetto procedurale: la presunta tardività del suo appello incidentale.

La Doglianza del Comune

Secondo la difesa dell’ente locale, la Corte d’Appello avrebbe errato nel calcolare i termini. Il Comune sosteneva di aver depositato la propria comparsa di risposta con appello incidentale il 19 giugno 2012, ben prima della scadenza fissata venti giorni prima dell’udienza dell’11 luglio 2012. Se questa circostanza fosse stata confermata, l’appello avrebbe dovuto essere esaminato nel merito.

La Sorprendente Scoperta della Corte Suprema

Giunti al momento di decidere, i giudici della Cassazione si sono trovati di fronte a un ostacolo insormontabile. Per verificare la fondatezza della censura del Comune, era indispensabile consultare il fascicolo d’ufficio del processo di secondo grado, l’unico documento in grado di attestare con certezza la data di deposito dell’atto. Tuttavia, tale fascicolo non era presente tra gli atti a disposizione della Corte.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Corte Suprema ha evidenziato come, in assenza del fascicolo di secondo grado, fosse impossibile decidere sul motivo di ricorso. La questione non era di poco conto: accogliere la tesi del Comune sulla tempestività dell’appello avrebbe potuto cambiare l’intero esito del giudizio. Per questo motivo, la Corte ha ritenuto necessario emettere un’ordinanza interlocutoria, un provvedimento che non definisce la lite ma serve a regolare il corso del processo. Con tale ordinanza, ha disposto il ‘rinvio a nuovo ruolo’ della causa e ha ordinato alla cancelleria di richiedere alla Corte d’Appello di Catania la trasmissione del fascicolo mancante.

Conclusioni: L’Importanza del Fascicolo Processuale

Questa decisione, pur essendo di natura procedurale, sottolinea un principio fondamentale: la giustizia si basa su prove documentali e sul rispetto delle regole. La mancanza di un elemento cruciale come il fascicolo d’ufficio può paralizzare il giudizio di legittimità, costringendo la Corte a fermarsi per acquisire gli elementi necessari a una decisione giusta e corretta. Il destino della controversia tra il Comune e gli eredi è ora sospeso, in attesa che l’esame del fascicolo recuperato possa finalmente chiarire se l’appello incidentale fosse stato proposto nei termini o se la sua declaratoria di inammissibilità fosse, invece, corretta.

Cosa succede se un appello incidentale viene dichiarato tardivo?
Se un appello incidentale è dichiarato tardivo, viene considerato inammissibile e i motivi in esso contenuti non vengono esaminati nel merito dal giudice, che quindi non si pronuncerà sulle questioni sollevate.

Perché la Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria e non una sentenza definitiva?
La Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria perché, per decidere sul motivo di ricorso del Comune relativo alla presunta tempestività del suo appello, necessita di consultare il fascicolo d’ufficio del secondo grado, che al momento non è presente nei suoi atti. La decisione sul merito è quindi sospesa in attesa di acquisire tale documento essenziale.

Qual è la conseguenza della mancanza del fascicolo d’ufficio nel giudizio di Cassazione?
La mancanza del fascicolo d’ufficio impedisce alla Corte di Cassazione di verificare la fondatezza di un motivo di ricorso basato su atti e scadenze processuali. Di conseguenza, la Corte deve disporre l’acquisizione del fascicolo prima di poter decidere, causando un rinvio della causa a un’udienza successiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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