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Ammortamento alla francese: non è anatocismo

Dei mutuatari hanno citato in giudizio una banca sostenendo che il loro mutuo fosse nullo per usura, indeterminatezza del tasso (EURIBOR) e anatocismo derivante dal sistema di ammortamento alla francese. Il Tribunale di Torino ha respinto tutte le domande. Ha stabilito che i tassi di interesse erano inferiori alla soglia di usura, che l’EURIBOR è un parametro valido e che l’ammortamento alla francese non costituisce anatocismo, poiché gli interessi vengono pagati a ogni rata e non capitalizzati.

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Pubblicato il 9 novembre 2024 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ammortamento alla Francese: il Tribunale Conferma la sua Legittimità

Una recente sentenza del Tribunale di Torino ha affrontato nuovamente una delle questioni più dibattute nel contenzioso bancario: la presunta illegittimità del piano di ammortamento alla francese. Questa pronuncia si allinea all’orientamento giurisprudenziale dominante, chiarendo una volta per tutte che tale sistema di rimborso, di per sé, non comporta anatocismo né altre violazioni normative. L’analisi del caso offre spunti fondamentali per comprendere i confini tra le contestazioni dei clienti e la validità delle clausole contrattuali dei mutui.

I Fatti di Causa: Il Mutuo e le Contestazioni

Due mutuatari avevano citato in giudizio un istituto di credito, chiedendo al giudice di dichiarare la nullità di diverse clausole del loro contratto di mutuo ipotecario. Le loro doglianze si concentravano su tre punti principali:

1. Usura: sostenevano che il tasso di interesse fosse usurario, in quanto ottenuto dalla somma degli interessi corrispettivi e di quelli moratori.
2. Indeterminatezza del Tasso: affermavano che il riferimento all’indice EURIBOR rendesse il tasso indeterminato, in quanto frutto di un presunto accordo di cartello tra banche.
3. Anatocismo: contestavano l’illegittimità del sistema di ammortamento alla francese, sostenendo che generasse interessi su interessi, in violazione dell’art. 1283 del Codice Civile.

La banca si è difesa respingendo tutte le accuse, argomentando che i tassi pattuiti erano inferiori alla soglia di usura, che l’EURIBOR era un parametro noto e trasparente e che il piano di ammortamento non produceva alcun effetto anatocistico.

La Decisione del Tribunale

Il Tribunale di Torino ha respinto integralmente le domande dei mutuatari, condannandoli al pagamento delle spese legali. La decisione si basa su un’analisi puntuale di ciascuna delle contestazioni sollevate, facendo riferimento a consolidati principi della giurisprudenza di legittimità.

Analisi del presunto Anatocismo nell’Ammortamento alla Francese

Il cuore della controversia riguardava l’ammortamento alla francese. I ricorrenti sostenevano che questo meccanismo, prevedendo il calcolo degli interessi prima del rimborso del capitale, portasse a una capitalizzazione composta degli stessi. Il Tribunale ha smontato questa tesi, spiegando chiaramente il funzionamento del sistema.

Nel piano “alla francese”, ogni rata, pur essendo di importo costante, è composta da due quote:
* Una quota interessi, calcolata sul debito residuo del periodo precedente.
* Una quota capitale, che aumenta progressivamente con il passare del tempo.

Gli interessi maturati in ogni periodo vengono pagati con la rata corrispondente e non vengono mai aggiunti al capitale residuo per produrre nuovi interessi. Di conseguenza, non si verifica il fenomeno dell’anatocismo, che l’art. 1283 c.c. identifica esclusivamente nella “produzione di interessi su interessi scaduti”.

Usura e Somma degli Interessi: La Posizione della Corte

Anche la censura relativa all’usura è stata giudicata infondata. Il Tribunale ha ribadito, citando le Sezioni Unite della Cassazione (sent. n. 19597/2020), che ai fini della verifica dell’usura non è corretto sommare il tasso degli interessi corrispettivi a quello degli interessi di mora. Si tratta di due tipologie di interessi che si applicano in momenti diversi e alternativi: i primi remunerano la banca per il prestito, i secondi la risarciscono per il ritardo nel pagamento.

Nel caso specifico, sia il tasso corrispettivo (espresso dal TAEG) sia il tasso di mora, considerati singolarmente, risultavano ampiamente al di sotto delle rispettive soglie di usura vigenti al momento della stipula del contratto.

Le motivazioni

Le motivazioni della sentenza poggiano su un’interpretazione rigorosa delle norme e su un solido richiamo alla giurisprudenza consolidata. Il giudice ha evidenziato che le contestazioni degli attori erano basate su premesse teoriche generiche e non supportate da prove specifiche relative al loro contratto. Per quanto riguarda l’ammortamento alla francese, la corte ha ripreso l’orientamento secondo cui la formula matematica dell’interesse composto utilizzata per calcolare la rata costante è solo una modalità di quantificazione della prestazione e non implica una capitalizzazione vietata. Sul tema della trasparenza, il giudice ha osservato che i termini economici essenziali (TAN e TAEG) erano chiaramente indicati nel contratto, rendendo l’oggetto determinato e conoscibile. La mancata esplicitazione del “regime di capitalizzazione composto” non è stata ritenuta causa di nullità, in linea con la recente pronuncia delle Sezioni Unite (sent. n. 15130/2024), secondo cui ciò non incide sulla determinatezza dell’oggetto del contratto quando i costi essenziali sono chiari.

Le conclusioni

La sentenza del Tribunale di Torino rafforza un principio chiave nel diritto bancario: le contestazioni relative ai contratti di mutuo devono essere specifiche e fondate su violazioni concrete, non su teorie generali. In particolare, viene confermato che il sistema di ammortamento alla francese è di per sé legittimo e non integra una violazione del divieto di anatocismo. Per i consumatori, questa decisione sottolinea l’importanza di comprendere a fondo le clausole contrattuali e di basare eventuali azioni legali su elementi precisi e provati, piuttosto che su contestazioni generiche che la giurisprudenza ha già più volte ritenuto infondate.

L’ammortamento alla francese comporta anatocismo vietato dalla legge?
No. Secondo la sentenza, questo sistema non produce anatocismo perché gli interessi vengono calcolati sul capitale residuo e pagati ad ogni rata, senza essere capitalizzati (cioè aggiunti al capitale per produrre nuovi interessi).

Per verificare l’usura, si possono sommare gli interessi corrispettivi e quelli di mora?
No. La sentenza chiarisce che gli interessi corrispettivi e quelli di mora non possono essere sommati. Sono alternativi: i primi si pagano in corso di regolare adempimento, i secondi solo in caso di ritardo nel pagamento. Devono essere verificati separatamente rispetto al tasso soglia.

Un mutuo con tasso indicizzato all’EURIBOR è nullo per indeterminatezza dell’oggetto?
No. L’EURIBOR è un parametro numerico preciso, facilmente conoscibile e pubblicato regolarmente. Pertanto, un contratto che lo utilizza come riferimento per il calcolo del tasso d’interesse non è nullo per indeterminatezza dell’oggetto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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