LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Accordo consensuale, termine alla convivenza coniugale
162 c. c. (caratterizzate da un sostanziale parallelismo di volontà e interessi, nonché postulanti lo svolgimento della convivenza coniugale ed il riferimento ad una generalità di beni, anche di futura acquisizione), ma costituiscono espressione di libera autonomia contrattuale, sempre che non comportino una lesione di diritti inderogabili.
Continua »
Separazione consensuale, vendita della casa familiare
In una separazione consensuale la clausola con la quale i coniugi prevedono la futura vendita della casa familiare è autonoma rispetto agli accordi oggetto di omologazione, e pertanto non è modificabile con il procedimento disciplinato dall’art.
Continua »
Ambito del potere istruttorio del giudice nel giudizio di appello
507 c. p. p. può essere definito nello stesso ambito previsto dall’art. 603, comma 3, c. p. p. , il quale è esercitatile anche in caso di inerzia delle parti e, quindi, anche nel caso di prove che, benché conosciute, non siano state assunte, fermo restando che l’iniziativa ufficiosa deve essere assolutamente necessaria, e che la prova deve avere carattere di decisività.
Continua »
Il potere officioso di integrazione probatoria in appello
Il potere officioso di integrazione probatoria riconosciuto dall’art. 441 comma 5 c. p. p. al giudice di primo grado è certamente esercitatile negli stessi limiti, anche dal giudice di appello e la sua valutazione discrezionale circa la necessità della prova non è censurabile in sede di legittimità.
Continua »
Mobbing, responsabilità del datore per condotta omissiva
In tema di mobbing, la responsabilità del datore di lavoro è stata ravvisata non già in quanto soggetto direttamente agente a danno del proprio dipendente, ma per non essersi attivato per la cessazione dei comportamenti scorretti posti in essere dai suoi collaboratori, il che è sufficiente per radicare il suo obbligo al risarcimento del danno.
Continua »
Vizio di violazione della norma di cui all’art. 112 c.p.c.
112 c. p. c. non è rilevabile d’ufficio in cassazione, ma deve essere denunciato con uno specifico motivo di impugnazione, giacché esso non determina una nullità insanabile della sentenza, di modo che è deducibile solo con gli ordinari mezzi di impugnazione. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 25171 del 3 dicembre 2007
Continua »
Danno morale conseguente alla lesione della reputazione
E' stato, infatti, precisato che unica possibile forma di liquidazione, per ogni danno che sia privo, come il danno morale, delle caratteristiche della patrimonialità, è quella equitativa, sicché la ragione del ricorso a tale criterio è insita nella natura stessa del relativo pregiudizio e nella funzione del risarcimento realizzato con una somma di denaro, che non è reintegratrice di una diminuzione patrimoniale, ma compensativa di un pregiudizio non economico.
Continua »
Esimente, scritti o espressioni a contenuto offensivo
598 c. p. allorché gli scritti o le espressioni a contenuto offensivo siano inviati non solo a coloro che ne debbono essere i destinatari nell’ambito del processo, ma anche ad altre persone, che nel processo non possono e non debbono avere alcuna parte. Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 25171 del 3 dicembre 2007
Continua »
Satira, valori fondamentali della persona
La satira, al pari di ogni altra manifestazione del pensiero, non può infrangere il rispetto dei valori fondamentali della persona, per cui non va riconosciuta la scriminante di cui all’art. In modo particolare, è stata esclusa la scriminante nella satira che, trasmodando da un attacco all’immagine pubblica del personaggio, si risolva in un insulto gratuito alla persona in quanto tale, o nella rappresentazione caricaturale e ridicolizzante di alcuni magistrati posta in essere allo scopo di denigrare l’attività professionale da loro svolta attraverso l’allusione a condotte lesive del dovere funzionale di imparzialità.
Continua »
Azioni risarcitorie da diffamazione a mezzo stampa, accertamento riservato al giudice di merito
Nelle azioni risarcitorie da diffamazione a mezzo stampa la ricostruzione storica dei fatti, la valutazione del contenuto degli scritti o più in generale delle espressioni grafiche adoperate, l’accertamento in concreto dell’attitudine offensiva di tali espressioni, la valutazione dell’esistenza dell’esimente del diritto di critica o di satira costituiscono accertamento di fatto riservato al giudice di merito […]
Continua »
Periodo di prova, giorni in cui la prestazione non si è verificata
Il periodo di prova deve ritenersi escluso in relazione ai giorni in cui la prestazione non si è verificata per eventi non prevedibili al momento della stipulazione del patto stesso.
Continua »
Rapporto di lavoro subordinato
Nel rapporto di lavoro subordinato è configurabile l’obbligo del lavoratore di ricevere le comunicazioni, anche formali in dipendenza del potere direttivo e disciplinare.
Continua »
Provvedimento ablativo, incremento patrimoniale ingiustificato
Il provvedimento ablativo deve essere limitato al valore del bene, proporzionato all’incremento patrimoniale ingiustificato per il reimpiego in esso effettuato di profitti illeciti.
Continua »
Il contratto di mutuo di scopo è un contratto consensuale
Il contratto di mutuo di scopo è un contratto consensuale, oneroso e atipico che assolve, in modo analogo all’apertura del credito, una funzione creditizia. A differenza di quanto si verifica nel contratto di mutuo regolato dal codice civile, si rileva che in quello di finanziamento la consegna di una determinata quantità di denaro costituisce l’oggetto di un’obbligazione del finanziatore, anziché elemento costitutivo del contratto.
Continua »
Il dato probatorio che si assume travisato o omesso
Allorché le sentenze di primo e secondo grado concordino nell’analisi e nella valutazione degli elementi di prova posti a fondamento delle rispettive decisioni, la struttura motivazionale della sentenza di appello si salda con quella precedente per formare un unico, complesso corpo argomentativo. e) c. p. p. introdotta dalla legge 46/2006, consente la deduzione del vizio di travisamento della prova, travisamento che si realizza allorché di introduca nella motivazione un’informazione rilevante che non esiste nel processo ovvero si ometta la valutazione di una prova decisiva ai fini della pronuncia.
Continua »
Contratto di solidarietà, ammissione all’integrazione salariale
Contratto di solidarietà, provvedimento di ammissione all’integrazione salariale La riduzione di orario di lavoro e di retribuzione, prevista dalla legge, opera erga omnes non già in virtù di una efficacia normativa generale del contratto di solidarietà, ma in virtù del provvedimento di ammissione all’integrazione salariale, rispetto al quale il contratto vale solo come presupposto.
Continua »
Sospensione provvisoria della patente
Il provvedimento di sospensione provvisoria della patente ex art. Sulla questione del termine entro il quale il provvedimento in discussione debba essere adottato, in difetto di specifica disposizione normativa, si è avuto contrasto giurisprudenziale, a composizione del quale le Sezioni Unite, con la sentenza n. 13226 del 03.
Continua »
Soddisfacimento di un singolo creditore fallimentare
Il soddisfacimento di un singolo creditore fallimentare con mezzi di pagamento rivenienti da un patrimonio diverso da quello del fallito non comporta alcun depauperamento dell’attivo fallimentare
Continua »
Divieto di fermata e sosta sugli attraversamenti pedonali
g del codice della strada (divieto di fermata e sosta sugli attraversamenti pedonali), proprio per la presunzione accordata dal legislatore di intralcio e pericolo per la circolazione nel caso di specifiche violazioni.
Continua »
Intollerabilità della convivenza matrimoniale: approfondiamo il tema
La separazione dei coniugi, pur dovendo trovare causa e giustificazione in situazioni di intollerabilità della convivenza oggettivamente apprezzabili e giuridicamente controllabili, per la sua pronuncia non è necessario che sussista una situazione di conflitto riconducibile alla volontà di entrambi i coniugi, ben potendo la frattura dipendere dalla condizione di disaffezione e di distacco spirituale di una sola delle parti. Ove tale situazione d’intollerabilità si verifichi, anche rispetto ad un solo coniuge, questi ha diritto di chiedere la separazione.
Continua »