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Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Attribuzione del cognome del secondo genitore

Pertanto, la decisione della Corte di merito è stata ritenuta conforme ai precedenti di legittimità perché frutto della valutazione dell’interesse della minore, tenuto conto del disagio, che la richiesta le ha indotto, tale da comportare il suo rifiuto, e della complessa situazione relazionale esistente con il padre, ancora in evoluzione.

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Mantenimento dei figli, genitori che non hanno mezzi sufficienti

XXX, nella qualità di genitore esercente la responsabilità sulle figlie minori, nate dall’unione con il coniuge YYY, evocava in giudizio avanti al Tribunale di Grosseto i propri suoceri, perché gli stessi, in mancanza di alcuna contribuzione del padre, provvedessero in prima persona al mantenimento delle nipoti.

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Lo straining rappresenta una forma attenuata di mobbing

La Corte d’appello di Roma, in parziale riforma della sentenza di primo grado dichiarava, il diritto di XXX all’inquadramento superiore nel 5 livello CCNL di categoria a far data dal maggio 2004, condannando l’appellata YYY al pagamento della somma di Euro 15. La Corte di appello accertava la dequalificazione commessa ai danni del lavoratore, ma escludeva il mobbing per mancata prova della reiterazione della condotta riferita ai singoli fatti mobbizzanti (demansionamento, totale stato di inattività ed emarginazione, trasferimento persecutorio, pressioni per accettare la mobilità).

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Responsabilità della Banca per la mancata concessione del mutuo

La responsabilità precontrattuale della Banca presuppone che tra le parti siano intercorse trattative giunte ad uno stadio tale da giustificare oggettivamente l’affidamento nella conclusione del contratto di mutuo, inoltre che una delle parti abbia interrotto le trattative, eludendo le ragionevoli aspettative dell’altra, la quale, avendo confidato nella conclusione finale del contratto, sia stata indotta a sostenere spese o a rinunciare ad occasioni più favorevoli, ed infine che il recesso sia stato determinato, se non da malafede, almeno da colpa, e non sia quindi assistito da un giusto motivo.

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Direttore di filiale, omessa custodia di un dossier

Direttore di filiale, omessa custodia di un dossier relativo ad una società cliente, risarcimento del danno provocato pur in assenza di una azione disciplinare promossa dalla banca.

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Fondo patrimoniale e azione esecutiva del creditore

I ricorrenti proponevano opposizione al decreto ingiuntivo emesso nei loro confronti, quali fideiussori omnibus fino all’importo massimo di euro 60. Ciò comporta che il semplice richiamo al tipo negoziale (nel caso, la fideiussione) non è sufficiente all’assolvimento, da parte del debitore, dell’onere probatorio volto a sottrarre il bene costituito in fondo patrimoniale alla garanzia dei creditori (in questo senso, Cass.

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Ingegneri e architetti, gestione separata presso INPS

Secondo tale orientamento, il rapporto tra il sistema previdenziale categoriale e quello della gestione separata si pone non in termini di alternatività bensì di complementarietà (ex plurimis cfr. A ciò deve aggiungersi che, con sentenza n. 104 del 2022, la Corte Costituzionale ha ritenuto esente da profili d’irragionevolezza, illogicità e incoerenza col sistema normativo la norma d’interpretazione autentica dell’articolo 2, comma 26 l. n. 335 del 1995 (articolo 18, comma 12, Decreto Legge n. 98 del 2011).

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Lavoratore assente per malattia e ferie non godute

Il lavoratore assente per malattia ha facoltà di domandare la fruizione delle ferie maturate e non godute, allo scopo di sospendere il decorso del periodo di comporto, non sussistendo una incompatibilità assoluta tra malattia e ferie, senza che a tale facoltà corrisponda comunque un obbligo del datore di lavoro di accedere alla richiesta, ove ricorrano ragioni organizzative di natura ostativa. Tuttavia, un tale obbligo del datore di lavoro non è ragionevolmente configurabile allorquando il lavoratore abbia la possibilità di fruire e beneficiare di regolamentazioni legali o contrattuali che gli consentano di evitare la risoluzione del rapporto per superamento del periodo di comporto ed in particolare quando le parti sociali abbiano convenuto e previsto, a tal fine, il collocamento in aspettativa, pur non retribuita (Cass.

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Costringere i dipendenti ad accettare modifiche peggiorative

Sussistenza degli estremi del delitto di estorsione nelle condotte mediante le quali il datore di lavoro, per costringere i dipendenti ad accettare modifiche del rapporto di lavoro, in senso peggiorativo per le condizioni dei lavoratori, prospetti alla vittima la conseguenza – in caso di mancata adesione alle proposte di modifica delle condizioni originariamente pattuite – dell’interruzione del rapporto (mediante licenziamento o presentazione “forzata” di dimissioni).

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Divorzio e domanda di conservazione del cognome del marito

Il cognome è un tratto identitario della persona, conseguente al possesso di uno status familiare, e che di regola, ma non necessariamente, coincide con esso (Corte Cost. La pronuncia di divorzio viene resa quando – ricorrendone i presupposti di legge – si accerti che la comunione materiale morale di vita tra i coniugi non può essere ricostituita, e ciò a prescindere dal fatto che si riconosca o meno un interesse meritevole di tutela da parte della donna a mantenere il cognome del marito.

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Locazione a uso diverso da abitazione, titoli autorizzativi

Non è configurabile la nullità del contratto di locazione a uso diverso da abitazione per l’assenza o il difetto del requisito causale, ove il bene concesso in godimento venga ritenuto inidoneo all’uso pattuito in ragione dell’impossibilità di ottenere i provvedimenti o i titoli amministrativi, autorizzativi o abilitativi, per l’esercizio dell’attività imprenditoriale dedotta in contratto. n. 11964 del 16/05/2013; n. 20796 del 20/08/2018; n. 17557 del 21/08/2020); Nel diverso caso, in cui il bene concesso in godimento non risulti utilizzabile per il mancato ottenimento dei titoli amministrativi abilitativi, occorre piuttosto ragionare sul piano dei reciproci obblighi contrattualmente assunti dalle parti e, conseguentemente, sul terreno delle responsabilità dell’una o dell’altra parte per l’inadempimento delle obbligazioni contratte.

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Collegio sindacale, comunicazioni alla CONSOB

XXX, YYY e ZZZ proponevano opposizione avverso la delibera n. del 14/2/2018 con cui la CONSOB aveva inflitto, a ciascuno di loro, la sanzione pecuniaria di Euro 25. La Corte d’appello di Torino non ha, pertanto, osservato questo principio, laddove ha ritenuto di poter escludere l’antigiuridicità dell’omessa comunicazione a CONSOB, da parte del Collegio sindacale, della incompletezza della relazione informativa da parte dell’A. d. , dando rilievo a circostanze di fatto estranee e sopravvenute.

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Diritto di critica: i limiti che il lavoratore deve rispettare

Con riguardo al diritto di critica del lavoratore, va ricordato che il suo esercizio nei confronti del datore di lavoro deve rispettare i limiti di continenza formale, il cui superamento integra comportamento idoneo a ledere definitivamente la fiducia che è alla base del rapporto di lavoro e può costituire giusta causa di licenziamento (Cass. Va poi ricordato che, il contenuto della memoria difensiva depositata dal lavoratore per resistere in un giudizio instaurato nei suoi confronti dal datore di lavoro non integra una giusta causa che legittimi il suo licenziamento, sebbene tale atto utilizzi espressioni sconvenienti od offensive posto che queste sono soggette a cancellazione e possono dar luogo a risarcimento ex art.

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Carta di credito clonata, conformità della firma apposta

In tema di responsabilità contrattuale nel rapporto tra l’emittente una carta di credito e l’esercente, quest’ultimo, nell’accettare i pagamenti da parte del titolare della carta, è tenuto all’adempimento del contratto secondo il criterio di cui all’articolo 1176 c.c., usando la diligenza del buon padre di famiglia

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Dichiarazione di addebito della separazione

Dichiarazione di addebito della separazione, implica la prova che l’irreversibile crisi coniugale sia ricollegabile in via esclusiva al comportamento volontariamente e consapevolmente contrario ai doveri nascenti dal matrimonio di uno o entrambi i coniugi, ovverosia che sussista un nesso di causalità tra i comportamenti addebitati ed il determinarsi dell’intollerabilità dell’ulteriore convivenza.

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Certificato di agibilità, obbligo di informazione del mediatore

L’obbligo ex articolo 1759 c. c. , comma 1, consente di configurare la responsabilità del mediatore anche ove questi dia informazioni obiettivamente non vere su fatti di indubbio rilievo, dei quali egli non abbia consapevolezza e che non abbia controllato. Nel delineare l’ambito della responsabilità del mediatore professionale, la giurisprudenza esclude che questa possa estendersi ad indagini di carattere tecnico, quale quella nella specie consistente nella verifica delle condizioni per il rilascio del certificato di agibilità che esulano obiettivamente dal novero delle cognizioni specialistiche esigibili in relazione alla categoria professionale di appartenenza (Cass. ,

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Infortuni sul lavoro, corresponsabilità dell’amministratore di fatto

In tema di infortuni sul lavoro, in base alla lettura combinata del Decreto Legislativo n. 81 del 2008, articoli 2 e 199, la titolarità solo formale della qualifica di amministratore di società, a cui fa capo il rapporto di lavoro con il dipendente, non costituisce causa di esonero da responsabilità in caso di omissione delle cautele prescritte in materia antinfortunistica; le due norme, infatti, prevedono una corresponsabilità sia del formale titolare della qualifica di datore di lavoro, sia di colui il quale pur sprovvisto di regolare investitura (amministratore di fatto), ne eserciti in concreto i poteri giuridici.

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Contributo alle spese straordinarie in favore dei figli

Quanto alle cd. “spese straordinarie” intese come categoria residuale ed onnicomprensiva (così: Cass. n. 11316/2011), che non condivide delle precedenti il carattere di prevedibilità, la Suprema Corte ha poi chiarito che, tali devono intendersi quelle che per la loro rilevanza, imprevedibilità ed imponderabilità esulano dall’ordinario regime di vita dei figli e la cui sussistenza giustifica, per ciò stesso, un accertamento giudiziale specifico dietro esercizio di apposita azione.

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Indennità di fine rapporto nel contratto di agenzia

L’indennità di cessazione del rapporto nel contratto di agenzia, disciplinata dall’articolo 1751 c. c. , non è dovuta quando l’agente recede dal contratto, a meno che il recesso sia giustificato da circostanze attribuibili al preponente o da circostanze attribuibili all’agente, in particolare l’età, l’infermità o la malattia, per le quali non può piu’ essergli ragionevolmente chiesta la prosecuzione dell’attività (Cass. Al di fuori delle previste eccezioni, il recesso dell’agente rappresenta per legge, sempre (anche in caso di maturazione del diritto alla pensione anticipata di vecchiaia), un fatto impeditivo del diritto all’indennità (conformemente a quanto statuito dalla Corte costituzionale con le sentenze n. 75 e n. 185 del 1970).

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Controllo della posta elettronica aziendale del dipendente

Nel caso in cui il datore di lavoro non riesca a fornire la prova che i dati di matrice tecnologica posti a fondamento della procedura disciplinare siano stati legittimamente acquisiti, la sanzione prevista dall’ordinamento discende dalla previsione generale in materia di protezione della privacy secondo cui i dati personali trattati in violazione della disciplina rilevante in materia di trattamento dei dati personali non possono essere utilizzati.

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