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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Lesione dei rapporti parentali, soggetti estranei
A tanto detto successivo indirizzo è giunto specificamente confutando i fondamenti logico giuridici su cui l'opposto orientamento sostanzialmente si fondava, ovvero: da un lato la norma che tutela la famiglia quale società naturale; dall'altro, l'assunto della convivenza, quale connotato minimo attraverso cui si esteriorizza l'intimità dei rapporti parentali, anche allargati, caratterizzati da reciproci vincoli affettivi, di pratica della solidarietà, di sostegno economico. Va da sé che ad evitare quanto già paventato dalla Suprema Corte (dilatazione ingiustificata dei soggetti danneggiati secondari e possibilità di prove compiacenti) è sufficiente che sia fornita la prova rigorosa degli elementi idonei a provare la lamentata lesione e l'entità dei danni (v. Cass.
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Deposito bancario, obbligo restitutorio della banca
20 gennaio 2012, n. 788 si lascia innegabilmente preferire, in quanto valorizza il dato per cui la permanenza della somma presso la banca depositaria comporta la soddisfazione dell'interesse di entrambe le parti: quello della banca di gestire in operazioni finanziarie il risparmio raccolto; quello del cliente di essere remunerato di tale utilizzo attraverso gli interessi che gli vengono periodicamente accreditati. precisa, poi, che "il rapporto non si estingue se, entro il predetto termine di 180 giorni, viene effettuata un'operazione o movimentazione ad iniziativa del titolare del rapporto o di terzi da questo delegati".
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Azione di regresso, arricchimento dei condebitori
L'azione di regresso si è quindi ritenuto spettare pure al condebitore che abbia pagato solo parzialmente il debito solidale, sempre che la somma pagata ecceda la sua quota nei rapporti interni, e nei limiti di tale eccedenza (v. Cass. , 7/2/1969, n. 409) si riferisce in realtà all'ipotesi "normale" considerata dalla norma, impregiudicata rimanendo tuttavia l'ipotesi del pagamento parziale del debito (v. Cass. ,
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Professionista, veste di consumatore
Nel caso esaminato dal Supremo Consesso, la corte di merito, nell'impugnata sentenza, nell'affermare che l'apposizione della partita IVA sul contratto rappresenta un indicatore evidente della circostanza che la parte è un operatore professionale e, dunque, non un consumatore, con la conseguenza che è impossibile applicare allo stesso i diritti di recesso o la disapplicazione automatica di clausole vessatorie prevista dal codice del consumo, aveva disatteso il suindicato principio. Diversamente da quanto affermato nell'impugnata sentenza, nemmeno la mera indicazione nel contratto - tra le indicazioni delle sue generalità - della partita IVA può assumere invero rilievo decisivo al fine di escludersi che il medesimo possa considerarsi consumatore e, conseguentemente, l'applicazione nel caso della relativa disciplina di tutela.
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Danno estetico, separata liquidazione
Il danno estetico non può essere considerato una voce di danno a sé, aggiuntiva ed ulteriore rispetto al danno biologico, salve circostanze specifiche ed eccezionali, tempestivamente allegate dal danneggiato, le quali rendano il danno concreto più grave rispetto alle conseguenze ordinariamente derivanti dai pregiudizi dello stesso grado sofferti da persone della stessa età (Cass. , In concreto, ciò significa che ove le proiezioni negative patite non divergano da quelle subite da altre vittime della stessa età e con lo stesso grado di invalidità permanente la vittima non avrà diritto al riconoscimento di un quid pluris rispetto a quanto liquidato ricorrendo al metodo del punto di invalidità.
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Irregolarità urbanistica, esclusa la nullità del preliminare
Immobili privi di concessione edificatoria, esclusa la nullità del preliminare. Ne consegue che l'irregolarità urbanistica dell'immobile lamentata dai ricorrenti non rileverebbe neanche ai fini della nullità del contratto definitivo ed infatti il giudice ha pronunciato sentenza ex 2932 c. c. .
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Progetto fornito dal committente, controllo
L'impresa appaltatrice non può essere esonerata dall'osservanza degli oneri di collaborazione denunciando, nella presupposta staticità della dedotta violazione, l'inadempimento maturato nella precedente fase per non avere la committenza pubblica allegato, agli atti di gara, la documentazione tecnica di corredo al progetto esecutivo.
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Distanze legali, natura abusiva della costruzione
La natura abusiva della costruzione (preventivamente realizzata) rileva unicamente nei rapporti con l’amministrazione pubblica e non anche ai fini del rispetto delle distanze legali (sul punto, Cassazione n. 21354 del 2017).
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Contraente ingannato da una situazione apparente
Contraente ingannato o fuorviato da una situazione apparente, non conforme a quella vera, e, comunque, dalla ignoranza della causa d'invalidità del contratto che gli è stata sottaciuta.
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Mutuo di scopo, realizzare lo scopo previsto
Nel mutuo di scopo il sovvenuto non si obbliga solo a restituire la somma mutuata, ma anche a realizzare lo scopo previsto; con l’assunzione di impegno che interviene nel sinallagma contrattuale e assume rilievo causale nell’economia del contratto.
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Occupazione abusiva di immobili, risarcimento del danno
In tema di occupazione abusiva di immobili sussiste un contrasto giurisprudenziale che vede contrapporsi un orientamento che considera il danno in re ipsa (cfr. 9137/2018), ad un altro per cui il danno da occupazione abusiva debba comunque essere oggetto di dimostrazione da parte del danneggiato, richiedendo a tal fine che egli provi l'effettiva lesione derivante dall'abusiva occupazione (cfr.
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Lavoratore, assistenza di un familiare, trasferimento
E' stato ritenuto vietato il trasferimento del lavoratore che assiste un familiare disabile anche quando il grado di disabilità dell'assistito non si configuri come grave, a meno che il datore di lavoro, a fronte della natura e del grado di infermità psico-fisica del familiare, provi la sussistenza di esigenze aziendali effettive ed urgenti, insuscettibili di essere altrimenti soddisfatte (Cass. A ciò si aggiunga che la sentenza della Cassazione 175/2005 ha sottolineato come sia il datore di lavoro il destinatario dell'obbligo di concessione dei permessi mensili a favore del lavoratore che assiste una persona con handicap, così come d'altronde previsto espressamente dalla L. n. 104 del 1992, articolo 3, che peraltro statuisce che "i soggetti interessati all'applicazione di detta norma possono richiedere ai rispettivi datori di lavoro di usufruire. . . "
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Prospetti paga sottoscritti con la formula per ricevuta
Segnatamente, ove il lavoratore contesti la corrispondenza alla retribuzione effettivamente erogata, l'onere dimostrativo di tale non corrispondenza può incombere sul lavoratore soltanto in caso di provata regolarità della documentazione liberatoria e del rilascio di quietanza da parte del dipendente, spettando in caso diverso al datore di lavoro la prova rigorosa dei pagamenti in effetti eseguiti (cfr. Da ciò però non può trarsi una presunzione assoluta in senso contrario che la sottoscrizione in calce alle buste paga non ha valore di quietanza, in quanto si tratta di documenti valutabili da parte del giudice di merito secondo il suo prudente apprezzamento, tenuto conto di tutti gli elementi acquisiti al processo (cfr.
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Fideiussore, diritto di richiedere gli estratti conto
Il diritto del cliente di richiedere in ogni tempo la documentazione degli estratti conto deve ritenersi esteso anche al fideiussore.
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Locazione, risoluzione del contratto per morosità
Contratto di locazione, il conduttore può adempiere anche dopo la proposizione della domanda di risoluzione, l'adempimento non vale a sanare o diminuire le conseguenze dell'inadempimento precedente.
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Pertinenze dell’immobile non conformi
Pertinenze dell'immobile oggetto del preliminare che non risultano conformi alle norme urbanistiche, risoluzione del contratto.
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Mobbing, mirata reiterazione di plurimi atteggiamenti
L'elaborazione giurisprudenziale giuslavoristica in tema di tutela delle condizioni di lavoro ha delineato i tratti caratterizzanti il mobbing lavorativo, che si configura ove ricorra l'elemento obiettivo, integrato da una pluralità di comportamenti vessatori del datore di lavoro, e quello soggettivo dell'intendimento persecutorio del datore medesimo (Ex multis Sez. 5, n. 7899 del 14/01/2019), che condividono il medesimo nucleo essenziale, rappresentato dallo stato di prostrazione psicologica della vittima delle condotte persecutorie (Sez.
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Fallimento, bancarotta semplice
Nel reato di bancarotta semplice per mancata tempestiva richiesta di fallimento, di cui alla L. Fall. , 5 del 10 dicembre 1999), essendo palese, nel caso di esaminato, e quindi conclamata, la irreversibilità della decozione, rispetto alla quale peraltro la richiesta di concordato che non approdava ad un esito positivo non costituì evidentemente un rimedio.
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Danni subiti dall’investitore, azioni di responsabilità
In materia di intermediazione finanziaria, dettata dal Decreto Legislativo n. 58 del 1998, articolo 23, comma 6, l'intermediario ha l'onere di provare l'avvenuto puntuale adempimento degli obblighi informativi posti a suo carico, ma l'investitore non è dispensato dall’onere di allegare l'inadempimento delle predette obbligazioni, nonché di fornire la prova del pregiudizio patrimoniale derivante dall'investimento eseguito e del nesso causale tra l'inadempimento ed il danno lamentato (cfr. 30 ottobre 2001, n. 13533) che l'investitore dovrà allegare l'inadempimento di quelle obbligazioni disciplinate dal t. u. f. e dalla normativa regolamentare, e dovrà fornire la prova del danno e del nesso di causalità tra questo e l'inadempimento.
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Benchmark, valutare l’operato del gestore
Nei contratti aventi a oggetto la gestione di portafogli di valori mobiliari gli obblighi comportamentali normativamente posti a carico dell'intermediario prevedono, tra l'altro, la preventiva indicazione del grado di rischio di ciascuna linea di gestione patrimoniale proprio col fine di indicare all'investitore un parametro oggettivo coerente dei rischi connessi (v. di recente Sez. Come è stato ritenuto dalla Suprema Corte, il benchmark, se anche non impone al gestore di acquistare titoli nelle proporzioni indicate, costituisce un modo per valutare la razionalità e l'adeguatezza dell'attività dell'intermediario, per cui, ove la gestione sia risultata in contrasto con il predetto parametro e, quindi, con i rischi contrattualmente assunti dagli investitori, l'intermediario risponde delle perdite che gli stessi abbiano, per l'effetto, subito (Cass.
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