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siciliane

Il siciliano (nome nativo sicilianu) è costituito dall’insieme dei dialetti italo-romanzi parlati in Sicilia, maggiore isola e regione italiana, appartenenti alla famiglia delle lingue indoeuropee; le parlate siciliane sono classificate tra i dialetti italiani meridionali estremi, al pari del salentino e del calabrese centro-meridionale. Vari filologi e l’organizzazione Ethnologue descrivono il siciliano come «abbastanza distinto dall’italiano tipico tanto da poter essere considerato un idioma separato», il che risulta ovvio da qualsiasi analisi dei sistemi fonologici, morfologici e sintattici, nonché per quanto riguarda il lessico. Peraltro il siciliano non è una lingua derivata dall’italiano, ma – al pari di questo – direttamente dal latino, e costituì la prima lingua letteraria italiana. Anche l’UNESCO riconosce al siciliano lo status di lingua madre, motivo per cui la maggior parte dei siciliani è descritta come bilingue, e lo inserisce tra le lingue europee non a rischio di estinzione. Alcuni studiosi asseriscono che il siciliano sia la più antica lingua romanza, ma tale ipotesi non è diffusa nel mondo accademico e, talvolta, è fortemente criticata. Pur non essendo regolato ufficialmente da nessuna istituzione, il siciliano è materia di ricerca del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, con sede a Palermo, che si propone di promuovere gli studi sull’idioma isolano antico e moderno.

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