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Violazione formale DAS: quando la sanzione non si applica

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7400/2025, ha stabilito che l’omissione di alcuni dati sul Documento di Accompagnamento Semplificato (DAS) costituisce una violazione formale DAS non sanzionabile se non ostacola l’attività di controllo dell’Amministrazione Finanziaria e se le informazioni necessarie sono presenti in altri documenti di trasporto. Il caso riguardava un’azienda produttrice di alcolici sanzionata per non aver indicato l’orario di partenza della merce, ma la Corte ha confermato l’annullamento della sanzione poiché l’irregolarità non aveva causato alcun pregiudizio all’erario.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Violazione formale DAS: La Cassazione esclude le sanzioni se il controllo non è ostacolato

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 7400/2025) ha fornito un importante chiarimento in materia di accise e documentazione di trasporto. Il principio affermato è cruciale per le aziende che operano nel settore delle bevande alcoliche: non ogni errore nella compilazione del Documento di Accompagnamento Semplificato (DAS) giustifica una sanzione. Se si tratta di una violazione formale DAS che non impedisce i controlli fiscali e non danneggia l’erario, la sanzione è illegittima. Questa pronuncia offre maggiore certezza giuridica, distinguendo tra irregolarità sostanziali e semplici vizi di forma.

I Fatti di Causa: La contestazione dell’Agenzia

Il caso ha origine da un’attività di controllo documentale effettuata dall’Amministrazione Finanziaria nei confronti di una società specializzata nella produzione e commercio di alcolici. Durante la verifica, emergeva una sistematica omissione: sui documenti amministrativi semplificati (DAS), l’azienda non registrava la data e l’ora di inizio del trasporto dei prodotti, un adempimento prescritto dalla normativa di settore.

Di conseguenza, l’Amministrazione emetteva un atto di contestazione di sanzioni amministrative. La società impugnava l’atto e otteneva l’annullamento sia in primo grado sia davanti alla commissione tributaria regionale, la quale riteneva l’irregolarità meramente formale e, quindi, irrilevante. L’Agenzia, non soddisfatta, ricorreva in Cassazione.

La Decisione della Corte e la natura della violazione formale DAS

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia, confermando le decisioni dei giudici di merito. Il punto centrale della decisione risiede nella distinzione tra l’assenza totale del documento di accompagnamento e una sua compilazione imperfetta.

La Corte ha ribadito un orientamento consolidato: la completa mancanza del DAS (o di un altro documento commerciale idoneo) costituisce una violazione grave, in quanto fa scattare una presunzione di provenienza illecita della merce. Si tratta di una ‘fattispecie di pericolo’ che giustifica la sanzione.

Al contrario, un’irregolarità nella compilazione, come l’omissione dell’orario di partenza, non è automaticamente sanzionabile. Per qualificarla come violazione sostanziale, è necessario dimostrare che tale omissione abbia concretamente ostacolato o impedito l’attività di controllo dell’ente preposto.

Nel caso specifico, i giudici di merito avevano accertato in fatto che:
1. L’attività di controllo non era stata in alcun modo pregiudicata.
2. Tutti i documenti di trasporto erano stati regolarmente compilati.
3. La merce era accompagnata da fatture che contenevano tutti gli elementi per identificare i prodotti e ricostruire i dati cronologici del trasporto.

In sostanza, le informazioni mancanti in una sezione del DAS erano ‘facilmente ricavabili’ da altri documenti presenti. Pertanto, l’irregolarità contestata si configurava come una violazione formale DAS del tutto innocua per gli interessi dell’erario.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione sulla normativa europea e nazionale. Il Regolamento CEE n. 3649/1992 e il D.M. n. 210/1996 prevedono che l’obbligo di scorta documentale possa essere assolto non solo con il modello DAS standard, ma anche con un qualsiasi altro documento commerciale (fattura, bolla, ecc.), purché questo contenga le stesse informazioni essenziali.

L’impianto normativo, quindi, mira a sanzionare la mancata emissione di qualsiasi documento di accompagnamento idoneo, non la specifica scelta di un modello rispetto a un altro o un’imperfezione formale su di esso. Il DAS non è un ‘elemento indefettibile’ se le informazioni che lo caratterizzano sono reperibili aliunde, cioè da un’altra fonte parimenti idonea che accompagna la merce.

Le Conclusioni

La pronuncia stabilisce un principio di proporzionalità e ragionevolezza. Le sanzioni tributarie devono colpire condotte che ledono effettivamente gli interessi dello Stato. Una violazione formale DAS, che non impedisce la tracciabilità del prodotto e la verifica del corretto assolvimento delle accise, non può essere equiparata a una grave evasione. Questa decisione rappresenta una tutela per le imprese, che possono evitare pesanti sanzioni per errori che non hanno alcuna conseguenza concreta sulla riscossione dei tributi.

L’omissione della data e dell’ora di partenza sul Documento di Accompagnamento Semplificato (DAS) è sempre sanzionabile?
No. Secondo la Corte di Cassazione, non è sanzionabile se si tratta di una violazione meramente formale. Questo avviene quando l’attività di controllo dell’amministrazione non viene in alcun modo ostacolata e le informazioni necessarie sono comunque ricavabili da altri documenti che accompagnano la merce, come la fattura.

Un documento commerciale come una fattura può sostituire il DAS?
Sì. La normativa vigente permette di assolvere all’obbligo di documentazione anche con un altro documento commerciale (es. fattura, bolla di trasporto), a condizione che riporti le medesime indicazioni previste per il DAS. La mancanza sanzionabile è quella del DAS o di un altro documento idoneo, non la scelta di uno rispetto all’altro.

Qual è la differenza tra una violazione formale e una sostanziale nel contesto delle accise?
Una violazione sostanziale è quella che pregiudica l’attività di controllo e la riscossione del tributo, come la totale assenza di un documento di accompagnamento, che fa presumere la provenienza illecita della merce. Una violazione formale, come un’irregolarità nella compilazione del DAS, non è sanzionabile se non comporta un effettivo ostacolo ai controlli o un danno per l’erario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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