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Valore in dogana: royalties e estinzione del giudizio

Un lungo contenzioso sull’inclusione delle royalties nel valore imponibile delle merci importate si è concluso con una sentenza della Corte di Cassazione che dichiara l’estinzione del giudizio. A seguito di un accordo tra l’Agenzia delle Dogane e le società importatrici, le parti hanno rinunciato al ricorso, chiudendo la vicenda processuale senza una decisione nel merito sulla complessa questione del calcolo del valore in dogana.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Valore in Dogana e Royalties: la Cassazione Chiude il Caso per Rinuncia

La determinazione del corretto valore in dogana è un aspetto cruciale per le aziende che operano nell’import-export, poiché da esso dipende l’ammontare dei dazi e dell’IVA da versare. Una delle questioni più complesse riguarda l’inclusione delle royalties nel valore imponibile. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo la parola fine a un lungo contenzioso su questo tema, non con una decisione di merito, ma dichiarando l’estinzione del giudizio a seguito di un accordo tra le parti.

I Fatti: Un Lungo Contenzioso sul Valore delle Importazioni

La vicenda trae origine da una serie di importazioni di merci effettuate negli anni 2010-2011 da una nota società operante nel settore della moda. L’azienda, in qualità di licenziataria, pagava delle royalties alla casa madre estera per l’utilizzo del marchio sui prodotti importati.

L’Agenzia delle Dogane, a seguito di verifiche, ha contestato il valore dichiarato, sostenendo che le royalties pagate costituissero una componente del valore di transazione delle merci e, come tali, dovessero essere incluse nella base imponibile per il calcolo dei dazi. Di conseguenza, l’Agenzia ha notificato all’importatore e ai suoi rappresentanti doganali diversi avvisi di rettifica e atti di irrogazione di sanzioni.

L’Iter nei Primi Gradi di Giudizio

Ne è scaturito un complesso contenzioso tributario. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale aveva confermato la pretesa dell’Agenzia, riconoscendo che il pagamento delle royalties era una condizione essenziale per la vendita della merce importata e doveva quindi concorrere a formare il valore in dogana. Tale orientamento è stato poi ribadito dalla Commissione Tributaria Regionale.

Il Primo Intervento della Cassazione e il Rinvio

La questione è approdata una prima volta in Corte di Cassazione. Con una sentenza del 2019, i giudici di legittimità avevano parzialmente accolto le ragioni dei contribuenti su aspetti specifici, come le modalità di calcolo dei diritti doganali, la duplicazione dell’IVA e la gestione degli interessi. La Corte aveva quindi cassato la sentenza d’appello e rinviato la causa alla Commissione Tributaria Regionale per un nuovo esame.

Tuttavia, il giudice del rinvio, con una decisione del 2020, ha riformato completamente le sentenze di primo grado, annullando gli avvisi di rettifica e le sanzioni. Contro questa decisione, l’Agenzia delle Dogane ha proposto un nuovo ricorso per Cassazione.

Il Colpo di Scena: Estinzione del Giudizio sul valore in dogana

Proprio quando ci si attendeva una decisione definitiva sul merito della questione, le parti in causa – l’Agenzia delle Dogane e tutte le società coinvolte – hanno presentato un’istanza congiunta di rinuncia al ricorso. Questo atto ha cambiato radicalmente le sorti del processo, portando alla conclusione della controversia senza una pronuncia finale sui principi di diritto.

Le Motivazioni della Corte

Di fronte alla richiesta congiunta delle parti, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prenderne atto. La motivazione della sentenza è puramente procedurale. Basandosi sugli articoli 390 e 391 del codice di procedura civile, che disciplinano la rinuncia al ricorso, la Suprema Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio. Ha inoltre disposto la compensazione delle spese legali, una prassi comune quando la chiusura del processo deriva da un accordo tra le parti.

Conclusioni

Sebbene la sentenza non fornisca chiarimenti sostanziali sulla controversa inclusione delle royalties nel valore in dogana, la vicenda offre importanti spunti di riflessione. In primo luogo, evidenzia la complessità e la durata dei contenziosi tributari in materia doganale. In secondo luogo, dimostra come anche le dispute più accese, arrivate fino all’ultimo grado di giudizio, possano concludersi con soluzioni transattive. Per le aziende, questo sottolinea l’importanza non solo di una corretta pianificazione fiscale e doganale per minimizzare i rischi, ma anche la possibilità di percorrere strade alternative al contenzioso per risolvere le controversie con l’amministrazione finanziaria.

Qual era l’oggetto principale della controversia?
La controversia riguardava se le royalties, pagate da una società importatrice a una licenziante per l’uso di un marchio, dovessero essere incluse nel valore imponibile delle merci importate (il cosiddetto valore in dogana) per il calcolo dei dazi.

Perché la Corte di Cassazione non ha emesso una decisione sul merito della questione?
La Corte non ha deciso nel merito perché l’Agenzia delle Dogane e le società controricorrenti hanno presentato un atto congiunto con cui rinunciavano al ricorso, chiedendo la cessazione della materia del contendere.

Qual è stato l’esito finale del processo?
L’esito finale è stata l’estinzione del giudizio, come dichiarato dalla Corte di Cassazione. Ciò significa che il processo si è concluso senza un vincitore o un vinto, e le spese legali sono state compensate tra le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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