LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Valore doganale royalties: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha stabilito che per determinare il valore doganale royalties, è necessario esaminare le clausole contrattuali per verificare se il pagamento dei diritti di licenza sia una ‘condizione di vendita’ e se il licenziante eserciti un controllo sul produttore. La Corte ha cassato una sentenza che aveva escluso le royalties dal valore in dogana senza un’analisi puntuale del contratto, rinviando per un nuovo esame.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Valore Doganale e Royalties: La Cassazione Sottolinea l’Importanza delle Clausole Contrattuali

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 32310/2024 affronta un tema cruciale per le aziende che operano nel commercio internazionale: l’inclusione delle royalties nel valore delle merci importate. La corretta determinazione del valore doganale royalties è fondamentale per il calcolo dei dazi e dell’IVA, e un errore può portare a pesanti sanzioni. La Corte ha chiarito che non ci si può fermare a una valutazione generica, ma è indispensabile un’analisi puntuale delle clausole contrattuali per stabilire se il pagamento dei diritti di licenza sia una condizione essenziale per la vendita dei beni.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da una verifica dell’Agenzia delle Dogane nei confronti di una società europea, licenziataria di un noto marchio di moda. L’Agenzia contestava che, nel calcolare il valore doganale delle merci importate in Italia, la società non avesse incluso le royalties che versava alla casa madre statunitense, titolare del marchio. Tali royalties erano calcolate come percentuale sulle vendite realizzate in Europa.

Di conseguenza, l’Agenzia emetteva un avviso di rettifica e un provvedimento sanzionatorio nei confronti del rappresentante indiretto della società licenziataria. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale davano ragione all’azienda, escludendo l’obbligo di includere le royalties. Secondo i giudici di merito, il potere della società licenziante si limitava a un mero controllo sulla qualità dei prodotti, senza condizionare l’autonomia della licenziataria o dei produttori.

L’Agenzia delle Dogane, insoddisfatta della decisione, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo la violazione della normativa doganale europea.

La Normativa UE sul valore doganale royalties

La decisione della Corte si fonda sull’interpretazione del Codice Doganale Comunitario (CDC) e delle sue disposizioni di applicazione (DAC). La normativa stabilisce che il valore in dogana è il prezzo di transazione, a cui però devono essere aggiunti alcuni elementi.

In particolare, l’articolo 32 del CDC prevede che al prezzo si aggiungano “i corrispettivi e i diritti di licenza relativi alle merci da valutare, che il compratore è tenuto a pagare, direttamente o indirettamente, come condizione della vendita delle merci”.

Le disposizioni di applicazione (articoli 157-160 DAC) specificano ulteriormente le condizioni:

1. Collegamento alle merci: Le royalties devono riferirsi alle merci importate.
2. Condizione di vendita: Il pagamento deve essere un requisito indispensabile per poter acquistare e importare le merci.
3. Controllo del licenziante: Nel caso di beni di marca, l’acquirente non deve essere libero di acquistare gli stessi prodotti da fornitori non legati al venditore, e il pagamento delle royalties deve essere richiesto dal venditore stesso o da una persona a lui legata. La nozione di “controllo” è fondamentale e si intende come la capacità di esercitare, di diritto o di fatto, un potere di costrizione o di orientamento.

Le motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Dogane, ritenendo che i giudici di merito abbiano applicato la normativa europea in modo errato. L’errore principale della Corte Tributaria Regionale è stato quello di formulare un giudizio generico e apodittico, senza scendere nel dettaglio del rapporto contrattuale tra le parti.

Secondo la Suprema Corte, non è sufficiente affermare che il licenziante svolga un “mero controllo di qualità”. È invece necessario esaminare puntualmente le clausole contrattuali che l’Agenzia aveva prodotto in giudizio. Solo attraverso questa analisi è possibile verificare se, nei fatti, il licenziante esercitasse un potere di orientamento o costrizione sul produttore delle merci, e se il pagamento delle royalties fosse effettivamente una condizione imprescindibile per l’acquisto dei beni da parte dell’importatore.

L’omessa considerazione di queste clausole ha portato a una falsa applicazione della legge. Di conseguenza, la Corte ha cassato la sentenza e rinviato la causa a un’altra sezione della Corte di Giustizia di Secondo Grado, che dovrà riesaminare il caso attenendosi ai principi enunciati.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale in materia doganale: la determinazione del valore imponibile non può basarsi su presunzioni o valutazioni superficiali. Per stabilire se le royalties debbano essere incluse nel valore doganale, è obbligatorio condurre un’analisi approfondita e specifica dei contratti di licenza e di fornitura. Le imprese devono prestare la massima attenzione alla redazione di tali contratti, poiché da essi dipende la corretta qualificazione dei flussi finanziari e, di conseguenza, il carico daziario e fiscale. La decisione insegna che la forma e la sostanza dei rapporti contrattuali sono l’elemento chiave che i giudici devono esaminare per applicare correttamente la complessa normativa doganale.

Quando le royalties devono essere incluse nel valore doganale delle merci importate?
Le royalties devono essere incluse quando il loro pagamento è relativo alle merci da valutare e costituisce una “condizione di vendita”, ovvero quando l’acquirente è obbligato a pagarle, direttamente o indirettamente, per poter acquistare le merci importate.

Cosa si intende per “condizione di vendita” nel caso di prodotti di marca?
Significa che l’acquirente non è libero di ottenere tali merci da altri fornitori non legati al venditore/licenziante. Inoltre, il pagamento delle royalties deve essere richiesto dal venditore stesso (o da un soggetto a lui collegato) come parte dell’accordo per la commercializzazione dei prodotti con quel determinato marchio.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la decisione precedente?
La Corte ha annullato la sentenza perché i giudici di merito si sono limitati a un’affermazione generica, senza esaminare in modo specifico le clausole contrattuali presentate dall’Agenzia delle Dogane. Tale esame era indispensabile per verificare se il licenziante esercitasse un controllo di fatto sul produttore e se il pagamento delle royalties fosse una condizione essenziale della vendita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati