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Valore di transazione e royalties: estinzione giudizio

Una società importatrice contestava la pretesa dell’Agenzia delle Dogane di includere le royalties nel valore di transazione delle merci ai fini del calcolo dei dazi. Dopo un lungo iter giudiziario, con esiti alterni nei primi due gradi, le parti hanno raggiunto un accordo. La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia al ricorso, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, senza pronunciarsi nel merito della questione sul valore di transazione.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Valore di Transazione e Royalties: La Cassazione Chiude il Caso con l’Estinzione del Giudizio

L’inclusione delle royalties nel valore di transazione ai fini doganali è una questione complessa che genera frequenti contenziosi tra le imprese importatrici e l’Amministrazione finanziaria. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo fine a una lunga disputa su questo tema, non con una decisione di merito, ma dichiarando l’estinzione del giudizio a seguito di un accordo tra le parti. Analizziamo i dettagli di questa vicenda.

La Genesi della Controversia Doganale

La vicenda trae origine dalle importazioni di merci effettuate a partire dal 2013 da una società italiana, licenziataria di un noto marchio internazionale. A seguito di verifiche, l’Agenzia delle Dogane aveva contestato alla società il mancato inserimento, nel valore di transazione dichiarato in dogana, delle royalties corrisposte alla casa madre estera per l’utilizzo del marchio.

Secondo l’Amministrazione, tali royalties costituivano una componente del prezzo delle merci importate e, come tali, avrebbero dovuto essere incluse nella base imponibile per il calcolo dei dazi. Di conseguenza, l’Agenzia procedeva alla revisione degli accertamenti, notificando avvisi di rettifica e atti di irrogazione di sanzioni.

La società, ritenendo di aver subito un prelievo indebito, non solo impugnava tali atti, ma chiedeva anche il rimborso di oltre 565.000 euro versati a titolo di maggiori diritti doganali. Il contenzioso ha visto un esito favorevole all’azienda in primo grado, presso la Commissione Tributaria Provinciale, ma la decisione è stata poi ribaltata in appello dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, che ha dato ragione all’ufficio doganale.

L’Approdo in Cassazione e i Motivi del Ricorso

Contro la sentenza d’appello, la società ha presentato ricorso in Cassazione, affidandosi a cinque distinti motivi. Tra le varie censure, l’azienda lamentava la violazione di norme procedurali relative alla partecipazione del contribuente al procedimento amministrativo, l’errata applicazione di disposizioni del Codice Doganale e delle relative disposizioni di applicazione, nonché l’errata interpretazione delle clausole contrattuali relative alle royalties.

La Sorprendente Conclusione: l’Estinzione del Giudizio per Accordo

Il colpo di scena è avvenuto prima che la Suprema Corte potesse esaminare il merito delle questioni sollevate. Le parti in causa, ovvero la società importatrice e l’Agenzia delle Dogane, hanno depositato un atto congiunto con cui manifestavano la volontà di porre fine alla lite. Attraverso un’istanza di rinuncia al ricorso, hanno chiesto alla Corte di dichiarare la cessazione della materia del contendere.

Questo atto ha cambiato radicalmente il destino del processo. Invece di una sentenza che avrebbe potuto creare un importante precedente sul tema del valore di transazione e delle royalties, il giudizio si è concluso con un provvedimento puramente processuale.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, nella sua breve motivazione, ha semplicemente preso atto della volontà comune delle parti. Il Collegio ha rilevato che l’istanza congiunta di rinuncia al ricorso imponeva una declaratoria di estinzione del giudizio. Facendo applicazione degli articoli 390 e 391 del Codice di procedura civile, che regolano appunto la rinuncia e l’estinzione del processo di cassazione, la Corte ha dichiarato chiuso il procedimento. In virtù dell’accordo tra le parti, ha inoltre disposto la compensazione integrale delle spese di lite, lasciando che ciascuna parte sostenesse i propri costi legali.

Conclusioni

La sentenza in esame, pur non offrendo chiarimenti sostanziali sulla complessa questione dell’inclusione delle royalties nel valore di transazione, fornisce un’importante lezione pratica. Dimostra come anche le controversie tributarie più accese e tecnicamente complesse, giunte fino all’ultimo grado di giudizio, possano trovare una soluzione transattiva. L’estinzione del giudizio per accordo tra le parti rappresenta uno strumento deflattivo del contenzioso che, sebbene non contribuisca a formare giurisprudenza sul merito, consente di chiudere le pendenze in modo certo e definitivo, evitando i rischi e i costi di un’ulteriore prosecuzione della lite.

Qual era il punto centrale della disputa tra l’azienda e l’Agenzia delle Dogane?
Il cuore della controversia era se le royalties, pagate dall’azienda importatrice alla licenziante estera per l’uso di un marchio, dovessero essere incluse nel valore di transazione delle merci importate. L’Agenzia sosteneva di sì, con conseguente aumento dei dazi doganali, mentre l’azienda contestava tale inclusione.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso nel merito della questione?
La Corte non si è pronunciata sul merito perché le due parti in causa, la società e l’Agenzia delle Dogane, hanno presentato un atto congiunto in cui rinunciavano a proseguire il giudizio. Di fronte a questa richiesta, la Corte ha dovuto limitarsi a dichiarare l’estinzione del processo.

Cosa significa ‘estinzione del giudizio’ e quali sono state le conseguenze?
L’estinzione del giudizio è la chiusura definitiva del processo senza una sentenza che decida chi ha torto o ragione. In questo caso, la conseguenza è che la lite si è conclusa. Inoltre, per effetto dell’accordo, le spese legali sono state compensate, il che significa che ogni parte ha pagato le proprie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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