Trattazione Congiunta: Perché la Cassazione Unisce i Ricorsi di Socio e Società
Nel complesso mondo del diritto tributario, le vicende di una società e dei suoi soci possono essere strettamente intrecciate. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illumina un importante strumento processuale: la trattazione congiunta. Questo meccanismo viene utilizzato quando due o più cause sono così collegate che deciderle separatamente potrebbe portare a giudizi contraddittori o inefficienti. Analizziamo come la Suprema Corte ha applicato questo principio in un caso riguardante il debito fiscale di un socio legato a quello della sua società.
I Fatti del Caso: La Controversia del Socio
La vicenda giudiziaria ha origine dall’impugnazione da parte di un contribuente, socio di una società a responsabilità limitata, di un avviso di intimazione e di diverse cartelle di pagamento. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione richiedeva al socio il pagamento di tributi derivanti dalla sua posizione all’interno della società.
Il percorso legale del contribuente è stato in salita:
1. Il ricorso iniziale è stato respinto dalla Commissione Tributaria Provinciale (CTP).
2. L’appello successivo è stato rigettato anche dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Lazio (CGT2).
Non soddisfatto dell’esito, il socio ha proposto ricorso per cassazione, lamentando l’illegittimità della pretesa tributaria nei suoi confronti.
La Decisione della Corte di Cassazione e la Trattazione Congiunta
Giunto dinanzi alla Suprema Corte, il caso ha assunto una svolta procedurale. I giudici hanno rilevato d’ufficio un elemento cruciale: era già pendente presso la stessa Corte un altro ricorso, promosso dalla società di cui il ricorrente era socio. Questo secondo ricorso verteva proprio sull’accertamento del debito tributario principale, ovvero quello della società stessa.
La Corte ha osservato che la pretesa fiscale avanzata nei confronti del socio aveva come suo indispensabile presupposto l’esistenza del debito tributario della società. In altre parole, se la società non fosse stata debitrice, non avrebbe potuto esserlo nemmeno il socio per le medesime pendenze.
In virtù di questo stretto legame di pregiudizialità, la Corte ha ritenuto opportuna la trattazione congiunta dei due ricorsi. Di conseguenza, non ha deciso nel merito il ricorso del socio, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, affinché potesse essere discussa insieme a quella della società.
Le Motivazioni
La motivazione alla base della decisione della Cassazione è radicata nei principi di economia processuale e di coerenza delle decisioni giudiziarie. Trattare separatamente i due ricorsi avrebbe comportato il rischio di giudicati contraddittori. Si sarebbe potuta verificare l’ipotesi in cui il ricorso del socio venisse respinto, confermando il suo debito, mentre quello della società venisse accolto, annullando il debito presupposto. Una tale eventualità creerebbe un’evidente aporia giuridica.
Unendo i due procedimenti, la Corte si assicura di avere un quadro completo della situazione e di poter emettere una decisione coordinata e armonica, che valuti contestualmente sia la posizione della società che quella, conseguente, del socio. Questa scelta strategica non solo previene le contraddizioni, ma ottimizza anche l’impiego delle risorse giudiziarie.
Conclusioni
L’ordinanza in esame offre un importante insegnamento pratico. Evidenzia come, nelle controversie fiscali che coinvolgono sia le società che i soci, l’esito della lite principale (quella della società) condizioni in modo determinante quella accessoria (quella del socio). La decisione di disporre una trattazione congiunta sottolinea la facoltà della Corte di gestire i procedimenti in modo efficiente per garantire la giustizia sostanziale. Per i contribuenti e i loro difensori, ciò significa prestare la massima attenzione alla pendenza di procedimenti connessi, poiché la loro esistenza può influenzare in modo decisivo la strategia processuale e l’esito finale della controversia.
Quando può essere disposta la trattazione congiunta di due ricorsi?
La trattazione congiunta può essere disposta quando esiste una connessione tra le cause, in particolare quando la decisione di una costituisce il presupposto giuridico per la decisione dell’altra.
Qual è il rapporto tra il debito tributario della società e quello del socio in questo specifico caso?
Il debito tributario della società è il presupposto della pretesa avanzata nei confronti del socio. Ciò significa che l’obbligazione del socio sorge solo se e in quanto esista quella della società.
Cosa decide la Corte con un’ordinanza interlocutoria di rinvio a nuovo ruolo?
Con tale provvedimento, la Corte non decide il merito della questione, ma rinvia la causa a una data successiva per ragioni procedurali, come in questo caso per consentire la discussione congiunta con un altro ricorso connesso.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 18311 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 5 Num. 18311 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 04/07/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 19749/2023 R.G. proposto da:
NOME, elettivamente domiciliato in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALECODICE_FISCALE, che lo rappresenta e difende
-ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliato in INDIRIZZO, presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO (P_IVA) che lo rappresenta e difende -controricorrente- avverso SENTENZA di CORTE GIUST. TRIB. II GRADO DEL LAZIO n. 922/01/23 depositata il 22/02/2023.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 12/06/2024 dal Consigliere NOME COGNOME.
FATTI DI CAUSA
Con la sentenza n. 609/06/23 del 19/07/2023, la Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio (di seguito CGT2) respingeva l’appello proposto da NOME COGNOME avverso la sentenza
405/02/20 della Commissione tributaria provinciale di Latina (di seguito CTP), che aveva a sua volta respinto il ricorso proposto dal contribuente nei confronti di un avviso di intimazione e di cinque cartelle di pagamento da esso recate.
1.1. Come si evince dalla sentenza impugnata e dagli atti di parte, con l’atto impugnato venivano richiesti tributi dovuti dal contribuente quale socio di RAGIONE_SOCIALE
Avverso la sentenza di appello NOME COGNOME proponeva ricorso per cassazione, affidato ad otto motivi e depositava memoria ex art. 380 bis .1 cod. proc. civ.
RAGIONE_SOCIALE (di seguito RAGIONE_SOCIALE) resisteva in giudizio con controricorso.
RAGIONI DELLA DECISIONE
Va pregiudizialmente rilevato che pende davanti a questa Corte altra controversia connessa, concernente RAGIONE_SOCIALE (R.G. n. 25978/2022), della quale l’odierno ricorrente è socio.
1.1. Orbene, l’accertamento del debito tributario di RAGIONE_SOCIALE costituisce il presupposto della pretesa nei confronti del socio NOME COGNOME, sicché appare opportuna la trattazione congiunta dei due ricorsi.
Il presente procedimento va, dunque, rinviato a nuovo ruolo per trattazione congiunta con il procedimento R.G. n. 25978/2022.
P.Q.M.
La Corte rinvia la causa a nuovo ruolo. Così deciso in Roma, il 12/06/2024.