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Transazione fiscale: estinzione processo tributario

Una società energetica, in lite con l’Amministrazione finanziaria per il pagamento di accise, ha ottenuto l’estinzione del processo in Cassazione. Decisivo è stato un accordo di ristrutturazione del debito che includeva una transazione fiscale, accettata dall’Agenzia fiscale, con conseguente rinuncia al contenzioso pendente.

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Pubblicato il 16 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Transazione fiscale: la via d’uscita dal contenzioso tributario pendente

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha confermato come la transazione fiscale rappresenti uno strumento efficace non solo per la ristrutturazione dei debiti di un’impresa, ma anche per porre fine a un lungo e complesso contenzioso tributario, persino quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio. Questo strumento, se ben utilizzato, può portare alla dichiarazione di estinzione del processo, con notevoli benefici per il contribuente in termini di tempo e risorse.

Il caso: dalle accise sull’energia alla Cassazione

La vicenda trae origine da una controversia tra una società cooperativa operante nel settore dell’energia rinnovabile e l’Amministrazione finanziaria. L’oggetto del contendere era il pagamento delle accise sull’energia elettrica autoprodotta e fornita ai propri consorziati per gli anni d’imposta dal 2008 al 2011.

Inizialmente, il giudizio di primo grado aveva dato ragione alla società, ma la Commissione Tributaria Regionale aveva ribaltato la decisione, accogliendo l’appello dell’Agenzia fiscale. Secondo i giudici di secondo grado, la società non poteva beneficiare delle agevolazioni fiscali poiché l’energia non era stata “autoconsumata” nel senso stretto del termine, ma ceduta a terzi, sebbene consorziati.

Di fronte a questa decisione sfavorevole, la società ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a diversi motivi di diritto.

La svolta: la transazione fiscale e l’istanza di estinzione

Mentre il giudizio era pendente dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. La società ricorrente ha depositato un’istanza per l’estinzione del processo. A sostegno della richiesta, ha documentato di aver presentato e ottenuto l’omologa da parte del Tribunale competente di un accordo di ristrutturazione del debito.

Elemento chiave di tale accordo era una proposta di transazione fiscale ai sensi dell’art. 182-ter della legge fallimentare. Tale proposta, come evidenziato nel decreto di omologa, prevedeva espressamente “l’integrale rinuncia al contenzioso fiscale pendente in ogni grado di giudizio”.

L’assenso dell’Amministrazione Finanziaria

Fondamentale per il successo dell’operazione è stato il consenso dell’Amministrazione finanziaria. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dopo aver raccolto i pareri favorevoli dei suoi uffici territoriali coinvolti, ha formalmente espresso il proprio assenso alla proposta di accordo. Questa adesione ha di fatto eliminato la materia del contendere, creando i presupposti per la chiusura definitiva della lite.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, esaminata l’istanza e la documentazione prodotta, ha ritenuto sussistenti tutti i presupposti per la dichiarazione di estinzione del processo. I giudici hanno constatato che l’accordo di ristrutturazione, omologato dal Tribunale, conteneva una chiara clausola di rinuncia al contenzioso. Hanno inoltre verificato che l’Amministrazione finanziaria aveva formalmente accettato i termini della transazione.

La convergenza delle volontà delle parti, cristallizzata nell’accordo omologato, ha reso superflua la prosecuzione del giudizio. La Corte ha quindi dichiarato l’estinzione del processo, compensando integralmente le spese processuali tra le parti. Tale decisione ha reso inutile l’esame dei motivi di ricorso originariamente proposti dalla società, portando a una risoluzione tombale della controversia.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce l’importanza strategica della transazione fiscale come strumento di risoluzione delle controversie tributarie. Per le imprese che affrontano una crisi, essa non solo offre una via per risanare la propria posizione debitoria verso l’erario, ma può anche essere utilizzata per chiudere definitivamente le liti pendenti, evitando l’incertezza e i costi di ulteriori gradi di giudizio. La chiave del successo, come dimostra il caso in esame, risiede nella capacità di formulare una proposta di accordo completa, che includa una chiara rinuncia al contenzioso, e di ottenere il consenso formale dell’Amministrazione finanziaria.

È possibile chiudere un processo tributario in Cassazione con un accordo?
Sì, è possibile ottenere la dichiarazione di estinzione del processo anche in Cassazione se, durante il giudizio, le parti raggiungono un accordo, come una transazione fiscale omologata dal tribunale, che prevede la rinuncia esplicita al contenzioso pendente.

Cosa comporta l’accettazione della transazione fiscale da parte dell’Agenzia fiscale?
L’assenso formale dell’Amministrazione finanziaria alla proposta di transazione fiscale, che include la rinuncia alla lite, è un presupposto decisivo. Rimuove la materia del contendere e permette al giudice di dichiarare l’estinzione del processo, come avvenuto nel caso di specie.

È necessario che la rinuncia al contenzioso sia esplicita nell’accordo?
Sì, dal provvedimento emerge che la previsione di una “integrale rinuncia al contenzioso fiscale pendente in ogni grado di giudizio” all’interno della proposta di transazione, poi approvata, è stato un elemento fondamentale su cui la Corte ha basato la sua decisione di estinguere il processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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