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TOSAP viadotto autostradale: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3325 del 2025, ha stabilito che una società concessionaria autostradale è tenuta al pagamento della TOSAP per l’occupazione dello spazio aereo sovrastante una strada comunale con un proprio viadotto. La Corte ha rigettato la tesi della società, secondo cui la realizzazione dell’opera pubblica avrebbe sottratto l’area al demanio comunale per annetterla a quello statale. È stato chiarito che la tassa è dovuta per la sottrazione materiale dello spazio all’uso pubblico, e che l’esenzione prevista per lo Stato non si estende al concessionario privato che gestisce l’infrastruttura con finalità di profitto. La questione sul TOSAP viadotto autostradale viene così consolidata.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP Viadotto Autostradale: La Cassazione Obbliga le Concessionarie al Pagamento

La Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su una questione di grande rilevanza per gli enti locali e le società di gestione delle infrastrutture: il pagamento della TOSAP viadotto autostradale. Con una recente sentenza, la Suprema Corte ha ribadito un principio ormai consolidato: la società concessionaria che gestisce un’autostrada è tenuta a versare la Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche per lo spazio aereo occupato da un viadotto che sovrasta una strada di proprietà comunale. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Un Viadotto Sotto la Lente Fiscale

Una società concessionaria per la realizzazione e gestione di opere pubbliche, in particolare di un tratto autostradale comprensivo di un viadotto sopraelevato, ha impugnato un avviso di accertamento relativo alla TOSAP emesso da un Comune. La società sosteneva di non dover pagare il tributo, poiché la costruzione dell’infrastruttura autostradale, avvenuta in forza di leggi statali, avrebbe di fatto sottratto lo spazio sovrastante la strada comunale alla disponibilità dell’ente locale, includendolo nel demanio statale. Secondo questa tesi, mancava il presupposto stesso della tassa: l’occupazione di un bene appartenente al demanio del Comune.

La Questione Giuridica: Occupazione di Suolo Pubblico o Demanio Statale?

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione della normativa sulla TOSAP (D.Lgs. 507/1993) e nella sua applicazione a infrastrutture complesse come le autostrade. La ricorrente argomentava che la pianificazione statale della rete autostradale avesse un effetto ‘ablativo’ implicito, trasferendo di diritto allo Stato non solo il suolo necessario, ma anche il sottosuolo e il soprassuolo, inclusa l’area occupata dal viadotto. Di conseguenza, l’occupazione non sarebbe avvenuta su un bene comunale, bensì su un bene già statale, rendendo la tassa non dovuta.

L’Applicazione della TOSAP al Viadotto Autostradale secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando la propria giurisprudenza costante in materia di TOSAP viadotto autostradale. Gli Ermellini hanno chiarito due punti fondamentali.

L’Esistenza del Presupposto Impositivo

Il presupposto oggettivo della TOSAP, secondo l’art. 38 del D.Lgs. 507/1993, è l’occupazione di qualsiasi natura di beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni, che comporti una sottrazione della superficie all’uso pubblico. La Corte ha stabilito che la presenza fisica di un viadotto sopra una strada comunale integra pienamente questo presupposto. Il viadotto, infatti, occupa in modo permanente lo spazio aereo, impedendo al Comune qualsiasi altra forma di utilizzazione di quello spazio. La normativa statale che ha previsto la costruzione dell’autostrada non comporta un automatico trasferimento di proprietà del suolo comunale allo Stato, in assenza di una specifica procedura espropriativa.

L’Inapplicabilità dell’Esenzione per lo Stato

La società concessionaria invocava, in subordine, l’esenzione dal tributo prevista dall’art. 49 dello stesso decreto per le occupazioni effettuate dallo Stato. Anche questa tesi è stata respinta. La Corte ha ribadito che le norme di esenzione fiscale sono di stretta interpretazione e non possono essere applicate per analogia. L’esenzione spetta solo quando l’occupazione è posta in essere direttamente dallo Stato o da un altro ente pubblico esentato. Nel caso di specie, l’occupazione è materialmente realizzata e mantenuta dalla società concessionaria, un soggetto di diritto privato che, pur svolgendo un pubblico servizio, agisce in regime di concessione e persegue un proprio scopo di lucro. La società non può essere considerata una mera longa manus dello Stato, ma è il soggetto passivo del tributo in quanto titolare del rapporto concessorio e occupante di fatto.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si fondano su una chiara distinzione tra la titolarità del bene ‘autostrada’ (che è demaniale statale) e la titolarità del bene ‘strada comunale’ (che rimane del Comune). L’occupazione tassabile non riguarda l’autostrada in sé, ma lo spazio comunale che essa sottrae all’uso collettivo. La costruzione dell’opera pubblica non ha cancellato la demanialità comunale della strada sottostante. La tassa compete quindi alla concessionaria, la quale, per l’intera durata della concessione, ha la disponibilità del viadotto, lo sfrutta economicamente e realizza la condotta materiale di occupazione dello spazio sottostante. La Corte ha sottolineato che, ai fini fiscali, rileva il fatto oggettivo dell’occupazione, indipendentemente dal titolo giuridico che la legittima.

Conclusioni: Implicazioni per le Società Concessionarie

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale che ha importanti implicazioni economiche per le società concessionarie di autostrade e altre grandi opere pubbliche. Viene confermato che la gestione di un’infrastruttura di interesse nazionale non esonera dal rispetto delle normative tributarie locali. Le società devono quindi considerare la TOSAP (o il canone unico patrimoniale che l’ha sostituita dal 2021) come un costo operativo legato alla presenza delle loro infrastrutture sul territorio comunale, anche quando queste si sviluppano in sopraelevazione. Per gli enti locali, questa giurisprudenza rappresenta la conferma di una legittima fonte di entrata, basata sul principio che chi sottrae una risorsa pubblica al suo uso normale e collettivo per un interesse specifico, anche se finalizzato a un servizio pubblico, è tenuto a corrispondere un tributo.

Una società concessionaria deve pagare la TOSAP per un viadotto che sovrasta una strada comunale?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la presenza fisica del viadotto costituisce un’occupazione dello spazio aereo comunale, sottraendolo all’uso pubblico e integrando così il presupposto per l’applicazione della tassa.

L’esenzione dal pagamento della TOSAP prevista per lo Stato si applica anche alla società concessionaria privata?
No. La Corte ha chiarito che l’esenzione è di stretta interpretazione e si applica solo alle occupazioni effettuate direttamente dallo Stato. La società concessionaria, essendo un soggetto privato che agisce in autonomia e con scopo di lucro, è il soggetto passivo del tributo.

La costruzione di un’autostrada su ordine dello Stato trasferisce automaticamente la proprietà del suolo comunale allo Stato?
No. La normativa che disciplina la realizzazione della rete autostradale non comporta un automatico trasferimento della proprietà delle strade comunali interessate al demanio statale, a meno che non sia stata esperita una specifica procedura espropriativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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