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TOSAP Viadotti: sì alla tassa per la concessionaria

Una concessionaria autostradale costruiva un viadotto sopra una strada comunale, occupandone lo spazio aereo. L’ente impositore locale richiedeva il pagamento della TOSAP (Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche), ma la società si opponeva sostenendo che l’area fosse di pertinenza statale. La Corte di Cassazione ha stabilito che la costruzione del viadotto non trasferisce la proprietà della strada sottostante, che rimane del Comune. Di conseguenza, la concessionaria, agendo come un’impresa privata, è tenuta al pagamento della TOSAP per l’occupazione del soprassuolo pubblico.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP Viadotti: La Cassazione Conferma l’Obbligo per le Concessionarie

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza per i tributi locali, chiarendo definitivamente se i TOSAP viadotti siano dovuti dalle società concessionarie autostradali. La questione centrale riguarda l’occupazione dello spazio aereo sovrastante le strade comunali da parte delle grandi infrastrutture. La Corte ha stabilito un principio fondamentale: la proprietà del manufatto (il viadotto) è distinta dalla proprietà del suolo sottostante, e l’occupazione di quest’ultimo da parte di un soggetto privato, anche se gestore di un servizio pubblico, costituisce presupposto per l’applicazione della tassa.

I Fatti del Contendere: Un Viadotto su Strada Comunale

Il caso ha origine da una serie di avvisi di accertamento emessi da una società di riscossione per conto di un Comune piemontese nei confronti di una nota concessionaria autostradale. L’oggetto del contendere era il mancato pagamento della Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP) relativa agli anni dal 2015 al 2019, per l’occupazione dello spazio aereo sovrastante una via comunale con un cavalcavia autostradale per un’estensione di 453 mq.

La concessionaria aveva impugnato gli avvisi, sostenendo di non essere tenuta al pagamento. La Corte di giustizia tributaria di secondo grado le aveva dato ragione, affermando che una recente modifica al Codice della Strada attribuisse la titolarità sia del sovrappasso sia dell’area sottostante all’ente proprietario della strada di categoria superiore (l’autostrada, di tipo A), escludendo così un’occupazione di suolo comunale. Contro questa decisione, la società di riscossione ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso principale della società di riscossione, cassando la sentenza di secondo grado e rigettando il ricorso incidentale della concessionaria. I giudici hanno affermato che il presupposto impositivo della TOSAP sussiste, in quanto la concessionaria autostradale, occupando con il proprio manufatto il soprassuolo di una strada di proprietà comunale, realizza un’occupazione di suolo pubblico soggetta al tributo.

Le Motivazioni della Corte: TOSAP Viadotti e Titolarità del Suolo

Le motivazioni della sentenza si articolano su alcuni punti cardine che chiariscono la distinzione tra la proprietà delle infrastrutture e quella del suolo, nonché la natura giuridica delle concessionarie.

Proprietà del Suolo vs. Proprietà della Struttura

Il punto centrale della decisione è la corretta interpretazione delle norme del Codice della Strada. La Cassazione ha spiegato che la normativa invocata dalla concessionaria (art. 25, comma 1-ter, D.Lgs. 285/1992) si limita ad attribuire la titolarità delle strutture dei sottopassi e sovrappassi all’ente proprietario della strada di tipo superiore. Tuttavia, questa norma non prevede in alcun modo un trasferimento automatico della proprietà della strada sottostante di tipo inferiore. Quest’ultima, in assenza di specifici atti di trasferimento o esproprio, rimane nel demanio dell’ente originario, in questo caso il Comune. L’idea di un’attrazione automatica della proprietà del bene accessorio (la strada comunale) al bene principale (l’autostrada) è stata definita contra legem.

La Natura Giuridica della Concessionaria

Un altro aspetto cruciale è la natura della società concessionaria. La Corte ribadisce che, sebbene gestisca un’opera pubblica in virtù di una concessione statale, la società opera come un’impresa privata con scopo di lucro. Non è un’articolazione dello Stato e non può beneficiare delle esenzioni fiscali previste per gli enti pubblici. L’occupazione del suolo è realizzata dalla società nell’esercizio della sua attività d’impresa, un soggetto giuridico distinto dall’ente pubblico concedente. Di conseguenza, è la società stessa, e non lo Stato, a essere soggetto passivo del tributo.

Irrilevanza della Concessione Statale ai Fini del Tributo Locale

La sentenza chiarisce anche che la concessione rilasciata dallo Stato per la costruzione e gestione dell’autostrada non ha nulla a che vedere con l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico che dovrebbe essere rilasciata dall’ente locale proprietario del bene. La TOSAP è dovuta proprio perché l’occupazione avviene sine titulo rispetto all’ente locale, cioè senza una specifica concessione comunale. L’esistenza di una concessione statale per l’infrastruttura principale non elimina l’obbligo di pagare il tributo locale per l’interferenza con la proprietà pubblica comunale.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza per le finanze degli enti locali. Le implicazioni sono chiare: le società concessionarie di autostrade, ferrovie, o altre grandi infrastrutture che attraversano il territorio comunale con viadotti o altre opere sospese, sono tenute al pagamento della TOSAP (o del canone unico patrimoniale che l’ha sostituita). La sentenza riafferma l’autonomia impositiva dei Comuni sul proprio demanio e sottolinea come la gestione di un servizio pubblico da parte di un privato non comporti un’immunità fiscale. Per i Comuni, si tratta di una conferma della legittimità nel richiedere il pagamento di tali tributi, mentre per le concessionarie emerge l’obbligo di considerare questi oneri nei loro piani economici e finanziari.

Una società concessionaria di un’autostrada deve pagare la TOSAP per un viadotto che sovrasta una strada comunale?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’occupazione dello spazio aereo (soprassuolo) di una strada appartenente al demanio comunale con un manufatto come un viadotto costituisce il presupposto per l’applicazione della TOSAP. Il soggetto tenuto al pagamento è la società concessionaria che gestisce l’infrastruttura.

La costruzione di un viadotto autostradale trasferisce la proprietà della strada comunale sottostante allo Stato o alla concessionaria?
No. La Corte ha chiarito che le norme del Codice della Strada attribuiscono all’ente proprietario della strada superiore (l’autostrada) solo la titolarità della struttura del viadotto, ma non della strada comunale sottostante. La proprietà di quest’ultima rimane in capo al Comune, a meno che non sia intervenuto un formale atto di trasferimento o esproprio.

La concessionaria autostradale può essere considerata un ente pubblico esente dal pagamento della TOSAP?
No. La sentenza ribadisce che la società concessionaria, pur gestendo un servizio pubblico, agisce come un’impresa privata con scopo di lucro. Non è un’articolazione dello Stato e quindi non beneficia delle esenzioni fiscali previste per gli enti pubblici. È un soggetto giuridico distinto e autonomo, tenuto a corrispondere i tributi come qualsiasi altro operatore privato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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