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TOSAP viadotti: quando paga la concessionaria?

Una società concessionaria autostradale ha contestato un avviso di accertamento per la Tassa sull’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP) relativa a viadotti che sovrastano strade comunali. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che i viadotti costituiscono un’occupazione tassabile di suolo pubblico. La Corte ha chiarito che la società concessionaria è il soggetto passivo del tributo, non potendo beneficiare dell’esenzione prevista per lo Stato. Inoltre, è stato confermato il principio del giudicato esterno, secondo cui una precedente sentenza sui medesimi fatti per un’annualità diversa può avere efficacia preclusiva per gli anni successivi.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP viadotti: la Cassazione conferma l’obbligo di pagamento per le concessionarie

La questione della debenza della TOSAP viadotti autostradali è da tempo oggetto di dibattito legale. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata sul tema, fornendo chiarimenti cruciali sul soggetto passivo del tributo e sull’efficacia delle sentenze precedenti in materia. La decisione analizza in profondità la natura dell’occupazione del suolo pubblico da parte di grandi infrastrutture e il ruolo delle società concessionarie, delineando principi di grande rilevanza pratica per gli operatori del settore e per gli enti locali.

I Fatti di Causa

Una società concessionaria per la gestione di una tratta autostradale impugnava un avviso di accertamento emesso da un’agenzia di riscossione per conto di un Comune. L’avviso richiedeva il pagamento della Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP) per l’anno 2017, in relazione alla porzione di spazio aereo sovrastante strade comunali occupata da alcuni viadotti autostradali.
La società sosteneva l’illegittimità della pretesa tributaria, ma le sue ragioni venivano respinte sia in primo grado dalla Commissione Tributaria Provinciale, sia in appello dalla Commissione Tributaria Regionale. Quest’ultima, in particolare, basava la sua decisione sull’efficacia di un precedente giudicato formatosi su una controversia analoga tra le stesse parti ma relativa a un’annualità precedente. La concessionaria, ritenendo errata tale impostazione, proponeva ricorso per cassazione.

L’Applicazione della TOSAP viadotti: La Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso della società concessionaria, confermando la legittimità dell’avviso di accertamento. Gli Ermellini hanno ribadito principi consolidati in materia, stabilendo che l’occupazione di suolo pubblico mediante viadotti autostradali è soggetta a TOSAP e che il soggetto tenuto al pagamento è la società concessionaria.

Le Motivazioni della Sentenza

La decisione della Suprema Corte si fonda su un’analisi articolata di diversi profili giuridici, sia processuali che sostanziali.

L’Efficacia del Giudicato Esterno nei Tributi Periodici

Uno dei punti centrali del ricorso riguardava l’errata applicazione, secondo la ricorrente, del principio del giudicato esterno. La Corte ha invece confermato la correttezza della decisione dei giudici di merito. È stato chiarito che, nel caso di tributi periodici come la TOSAP, una sentenza definitiva relativa a un’annualità precedente può avere efficacia vincolante per gli anni successivi. Questo vale limitatamente agli elementi fattuali che costituiscono un presupposto permanente e non modificabile dell’imposizione. Poiché un viadotto autostradale è una struttura stabile e immutata nel tempo, l’accertamento della sua esistenza e della sua idoneità a occupare suolo pubblico, una volta divenuto definitivo, fa stato anche per i periodi d’imposta futuri.

Il Viadotto come “Impianto” e l’Occupazione Tassabile

La Corte ha ribadito che il presupposto impositivo della TOSAP è la sottrazione di una superficie pubblica all’uso generale della collettività. Nel caso specifico, un viadotto, pur sorgendo a diversi metri di altezza, impedisce l’utilizzazione edificatoria e altri usi del fondo sottostante, configurando un’effettiva occupazione. La normativa di riferimento, in particolare l’art. 38 del D.Lgs. 507/1993, qualifica espressamente come tassabili le occupazioni di spazi soprastanti il suolo pubblico realizzate tramite “impianti”. La Corte ha concluso che un viadotto autostradale rientra a pieno titolo in questa categoria, essendo una costruzione complessa e strutturata, funzionale a un servizio.

L’Esclusione dell’Esenzione per lo Stato

La società concessionaria sosteneva di dover essere esentata dal pagamento in quanto l’opera è di proprietà demaniale e la sua gestione avviene in forza di una concessione statale. La Cassazione ha respinto anche questa argomentazione. L’esenzione prevista dall’art. 49 del D.Lgs. 507/1993 si applica solo quando l’occupazione è posta in essere direttamente dallo Stato o da altri enti pubblici territoriali. La società concessionaria, sebbene gestisca un servizio pubblico, agisce come un ente economico in piena autonomia e non come un mero sostituto dello Stato. L’occupazione, pertanto, è imputabile alla concessionaria stessa, che ne trae un profitto economico, ed è quindi soggetta al tributo.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza. In primo luogo, stabilisce con chiarezza che le società concessionarie autostradali sono tenute al pagamento della TOSAP per i viadotti che insistono su aree pubbliche comunali, in quanto realizzano un’occupazione di fatto rilevante ai fini fiscali. In secondo luogo, rafforza il principio del giudicato esterno nei tributi periodici, limitando la possibilità di rimettere in discussione ogni anno le medesime questioni di fatto già accertate in via definitiva. Infine, traccia una netta linea di demarcazione tra l’azione diretta dello Stato, che gode di esenzioni, e quella dei concessionari privati, che, operando in regime di autonomia economica, sono soggetti agli oneri fiscali come qualsiasi altro operatore.

Una società che gestisce un’autostrada in concessione deve pagare la TOSAP per i viadotti che sovrastano le strade comunali?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’occupazione dello spazio aereo sovrastante il suolo pubblico mediante un viadotto costituisce un presupposto imponibile per la TOSAP e il soggetto tenuto al pagamento è la società concessionaria che gestisce l’infrastruttura.

Una sentenza passata che ha deciso sulla TOSAP per un viadotto in un anno precedente ha valore per gli anni successivi?
Sì, limitatamente all’accertamento dei fatti. Poiché il viadotto è una struttura permanente e immutata, la decisione definitiva che ne accerta l’esistenza e la sua natura di occupazione tassabile (il fatto) ha efficacia vincolante anche per le annualità d’imposta successive tra le stesse parti.

La concessionaria autostradale può beneficiare dell’esenzione dalla TOSAP prevista per lo Stato?
No. L’esenzione fiscale è prevista solo per le occupazioni effettuate direttamente dallo Stato o da altri enti pubblici. La società concessionaria, pur gestendo un servizio pubblico, agisce come un soggetto economico autonomo e non come un mero sostituto dello Stato, pertanto non può beneficiare di tale esenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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