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TOSAP Viadotti: paga il concessionario autostradale

Una società concessionaria di autostrade sosteneva di non dover pagare la TOSAP per un viadotto che sovrastava una strada comunale, affermando che lo spazio aereo fosse di proprietà statale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la tassa è dovuta. La Corte ha chiarito che l’occupazione dello spazio aereo comunale costituisce il presupposto per la TOSAP sui viadotti e che l’esenzione prevista per lo Stato non si estende al concessionario, in quanto soggetto privato che agisce per profitto.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP Viadotti: La Cassazione Conferma, il Concessionario Paga

La questione della TOSAP sui viadotti autostradali è da tempo al centro di un acceso dibattito legale tra le società concessionarie e gli enti locali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 3321 del 2025, ha messo un punto fermo sulla questione, stabilendo che la società che gestisce l’autostrada è tenuta al pagamento della tassa per l’occupazione dello spazio aereo sovrastante le strade comunali o provinciali. Questa decisione chiarisce importanti principi sulla natura del tributo e sull’ambito di applicazione delle esenzioni fiscali.

I Fatti: Un Viadotto Conteso

Il caso nasce dalla pretesa di un Comune nei confronti di una società concessionaria autostradale per il pagamento della Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP). L’oggetto della contesa era l’occupazione dello spazio aereo sovrastante una strada comunale da parte di un viadotto autostradale. La Commissione Tributaria Regionale aveva già dato ragione all’ente locale, ma la società concessionaria ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo tesi complesse per dimostrare la non debenza del tributo.

La Tesi del Concessionario Autostradale

La difesa della società si basava su due argomenti principali:

1. Mancanza del presupposto oggettivo: Secondo la ricorrente, la costruzione della rete autostradale, avvenuta in forza di leggi statali, avrebbe di fatto sottratto permanentemente le aree e i volumi occupati dal viadotto alla disponibilità del Comune, includendoli nel demanio statale. Di conseguenza, non si potrebbe parlare di ‘occupazione di suolo comunale’, facendo venir meno il presupposto stesso della TOSAP.
2. Esenzione per occupazione statale: In subordine, la società sosteneva di dover beneficiare dell’esenzione prevista dall’art. 49 del D.Lgs. 507/1993, che esonera dalla tassa le occupazioni effettuate direttamente dallo Stato. La concessionaria si presentava come una sorta di longa manus dello Stato, un mero esecutore della volontà pubblica di realizzare l’infrastruttura.

La Decisione della Corte: la TOSAP sui viadotti è dovuta

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso, confermando l’obbligo di pagamento della tassa da parte della società concessionaria. Le motivazioni della Corte si fondano su una precisa interpretazione della normativa tributaria e del diritto civile.

L’Occupazione del Suolo Pubblico

I giudici hanno chiarito che il presupposto impositivo della TOSAP è la sottrazione di una porzione di suolo pubblico (o dello spazio sovrastante/sottostante) all’uso collettivo, a vantaggio di un soggetto specifico. Nel caso del viadotto, è innegabile che la sua presenza impedisca qualsiasi altro utilizzo dello spazio aereo sovrastante la strada comunale. La Corte ha sottolineato che la normativa sulla TOSAP (art. 38, D.Lgs. 507/1993) include esplicitamente le occupazioni soprastanti il suolo pubblico. Inoltre, la legislazione che ha pianificato la rete autostradale non ha mai disposto un trasferimento automatico della proprietà delle strade locali allo Stato. In assenza di un formale atto di esproprio, la strada sottostante e lo spazio aereo relativo rimangono di proprietà del Comune.

L’Inapplicabilità dell’Esenzione per la TOSAP sui viadotti

Il punto cruciale della sentenza riguarda l’esenzione. La Corte ha ribadito che le norme di esenzione fiscale sono di stretta interpretazione e non possono essere applicate per analogia. L’esenzione prevista dall’art. 49 è riservata esclusivamente alle occupazioni direttamente effettuate dallo Stato e dagli altri enti pubblici elencati. La società concessionaria, pur svolgendo un servizio pubblico, è un soggetto di diritto privato, una società per azioni che opera in regime di autonomia economica e gestionale con l’obiettivo di conseguire un profitto. Non può, quindi, essere considerata un mero braccio operativo dello Stato. Il fatto che l’infrastruttura sia di proprietà statale e tornerà nella piena gestione pubblica al termine della concessione non cambia la natura del soggetto che, durante il periodo di concessione, effettua l’occupazione e ne trae un vantaggio economico.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte Suprema ha motivato la sua decisione sulla base di un consolidato orientamento giurisprudenziale. Il principio fondamentale è che, ai fini della TOSAP, rileva il fatto oggettivo dell’occupazione e della sottrazione all’uso pubblico, indipendentemente dal titolo giuridico (concessione, autorizzazione o anche occupazione abusiva). La società concessionaria, gestendo l’autostrada, è il soggetto che realizza l’occupazione e che beneficia della limitazione imposta all’uso collettivo dello spazio comunale. La distinzione tra la proprietà del manufatto (il viadotto, che appartiene al demanio statale) e la proprietà dell’area occupata (la strada comunale) è centrale: la tassa è dovuta proprio perché un bene di proprietà statale, gestito da un privato, occupa uno spazio di un altro ente pubblico.

Le Conclusioni

Questa sentenza consolida un principio di grande importanza per i rapporti tra concessionari di opere pubbliche ed enti locali. La decisione afferma che la gestione di un servizio pubblico in regime di concessione non crea una ‘zona franca’ fiscale. Il concessionario, in quanto soggetto economico privato che trae profitto dalla propria attività, è tenuto a contribuire ai tributi locali come qualsiasi altro operatore. La pronuncia chiarisce che il pagamento della TOSAP sui viadotti non è escluso né dalla natura pubblica dell’infrastruttura né dal quadro normativo che ne ha permesso la realizzazione. Per i Comuni, si tratta di una conferma del diritto a riscuotere risorse importanti derivanti dall’utilizzo del proprio territorio.

Il concessionario di un’autostrada deve pagare la TOSAP per un viadotto che sovrasta una strada comunale?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’occupazione dello spazio aereo sovrastante la strada comunale da parte del viadotto costituisce il presupposto oggettivo per l’applicazione della TOSAP, in quanto sottrae quello spazio all’uso pubblico a vantaggio del concessionario.

Perché l’esenzione dal pagamento della TOSAP prevista per lo Stato non si applica alla società concessionaria?
L’esenzione si applica solo alle occupazioni effettuate direttamente dallo Stato o dagli enti pubblici indicati dalla norma. La società concessionaria è un soggetto di diritto privato che gestisce l’infrastruttura in autonomia economica e per fini di profitto, quindi non può beneficiare dell’esenzione, che è di stretta interpretazione.

La costruzione di un’autostrada trasferisce automaticamente la proprietà del suolo sottostante allo Stato?
No. La Corte ha chiarito che le leggi istitutive della rete autostradale non comportano un trasferimento automatico della proprietà delle strade comunali o provinciali interessate dal tracciato. In assenza di un formale procedimento di esproprio, la proprietà del suolo e dello spazio aereo sovrastante rimane in capo all’ente locale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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