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TOSAP per produzione energia: sì alla tariffa ridotta

Una società di produzione di energia elettrica ha impugnato un avviso di accertamento per la Tassa di Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (T.O.S.A.P.) relativo a gallerie idroelettriche su terreni comunali. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3860/2025, ha stabilito due principi fondamentali. Primo, ha confermato la legittimità del potere di autotutela del Comune, che aveva annullato un primo atto per poi emetterne uno nuovo. Secondo, e più importante, ha accolto i motivi della società riguardanti l’applicazione della tariffa agevolata. La Corte ha statuito che l’attività di produzione di energia è strumentale e inscindibile dal servizio pubblico di fornitura energetica, pertanto le relative infrastrutture beneficiano della tariffa ridotta. Ha inoltre chiarito che tale tariffa si applica automaticamente, senza necessità di una specifica denuncia da parte del contribuente. La sentenza è stata cassata con rinvio per la rideterminazione dell’importo dovuto.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP per produzione energia: La Cassazione estende la tariffa agevolata

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 3860/2025) ha introdotto un’importante chiarificazione in materia di tributi locali, specificamente sulla TOSAP per produzione energia. Il caso vedeva contrapposti una grande società energetica e un Comune riguardo al pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico da parte di gallerie idroelettriche. La Corte ha stabilito che anche le infrastrutture destinate alla produzione di energia elettrica, e non solo alla distribuzione, hanno diritto all’applicazione della tariffa agevolata, riconoscendone la natura strumentale all’erogazione di un servizio pubblico essenziale.

I Fatti del Caso: Una Controversia sulla Tassa di Occupazione

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento notificato da un Comune a una società energetica per l’omesso versamento della T.O.S.A.P. per l’anno 2014. L’oggetto della tassazione era l’occupazione del sottosuolo comunale da parte di gallerie per l’adduzione di acqua a centrali idroelettriche.

Il percorso giudiziario è stato complesso:
1. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso della società, annullando l’atto.
2. Il Comune, esercitando il proprio potere di autotutela, annullava il primo avviso e ne emetteva un secondo, sostitutivo.
3. Anche questo secondo atto veniva impugnato. La Commissione Tributaria Provinciale lo accoglieva solo parzialmente, riducendo la tariffa del 90% e annullando sanzioni e interessi.
4. Sia il Comune che la società proponevano appello. La Commissione Tributaria Regionale riformava la decisione di primo grado, dando piena ragione al Comune.
La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sollevando diverse questioni, tra cui la legittimità dell’esercizio del potere di autotutela del Comune e, soprattutto, l’applicabilità di un regime tariffario agevolato alla propria attività.

La Decisione della Corte di Cassazione e la questione della TOSAP per produzione energia

La Corte di Cassazione ha esaminato i sei motivi di ricorso presentati dalla società, respingendone alcuni e accogliendone altri due, risultati decisivi.

In primo luogo, i giudici hanno ritenuto legittimo l’operato del Comune, confermando che la Pubblica Amministrazione può annullare in autotutela un proprio atto viziato e sostituirlo con uno nuovo, anche più oneroso per il contribuente, a patto che non siano decorsi i termini di accertamento e non si sia formato un giudicato.

La Corte ha invece dato ragione alla società sui punti cruciali relativi alla tariffa. Ha stabilito che l’applicazione del regime tariffario agevolato previsto per le occupazioni connesse a pubblici servizi non dipende da una specifica richiesta del contribuente, ma deve essere applicata d’ufficio dall’ente impositore quando ne ricorrano i presupposti oggettivi. La questione centrale è diventata quindi se la produzione di energia rientrasse in tale ambito.

Le Motivazioni: Servizio Pubblico Unitario e Tariffa Agevolata

Il cuore della sentenza risiede nelle motivazioni con cui la Corte ha esteso il beneficio della tariffa ridotta alla produzione di energia. I giudici hanno superato una visione restrittiva che limitava l’agevolazione alle sole reti di distribuzione finale.

La Corte ha affermato che la filiera del sistema elettrico nazionale è una rete unica e integrata, composta da fasi diverse (produzione, trasmissione, dispacciamento e distribuzione) ma inscindibilmente connesse. L’attività di produzione, pur essendo a monte, è un’attività strumentale e necessaria per l’erogazione del servizio pubblico di fornitura di energia elettrica. Senza la produzione, le altre fasi non potrebbero esistere.

Questo approccio riconosce che l’intera infrastruttura, dalle centrali di produzione fino all’utente finale, concorre a soddisfare un interesse pubblico primario. Pertanto, le opere necessarie alla produzione, come le gallerie idroelettriche, devono essere considerate funzionali all’erogazione di un pubblico servizio. Di conseguenza, ad esse si applica il criterio di determinazione della tassa previsto dagli artt. 46 e 47 del D.Lgs. 507/1993 e, successivamente, dall’art. 63 del D.Lgs. 446/1997, che prevede un regime agevolato rispetto alle tariffe ordinarie.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza n. 3860/2025 ha importanti implicazioni pratiche sia per gli operatori del settore energetico che per gli enti locali.

Per le aziende di produzione, questo pronunciamento offre maggiore certezza giuridica e un potenziale alleggerimento del carico fiscale, equiparando, ai fini della T.O.S.A.P., le loro infrastrutture a quelle di distribuzione. Viene così riconosciuto il loro ruolo essenziale nel sistema di pubblica utilità.

Per i Comuni, la decisione impone un’applicazione più attenta delle norme tariffarie. Essi dovranno applicare d’ufficio il regime agevolato a tutte le infrastrutture che, pur essendo legate alla fase di produzione, sono oggettivamente strumentali a un servizio pubblico, senza poter attendere una specifica istanza dal contribuente. La sentenza consolida un’interpretazione della normativa tributaria più aderente alla realtà tecnica e funzionale del mercato energetico moderno.

Una società che produce energia elettrica ha diritto alla tariffa ridotta sulla T.O.S.A.P. per le sue infrastrutture?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’attività di produzione di energia elettrica è strumentale e necessaria all’erogazione del servizio pubblico di fornitura di energia. Pertanto, le infrastrutture utilizzate per la produzione (come le gallerie idroelettriche) beneficiano della disposizione agevolativa prevista per le reti di pubblici servizi.

L’applicazione della tariffa ridotta T.O.S.A.P. per servizi pubblici è automatica o richiede una denuncia da parte del contribuente?
Secondo la sentenza, l’applicazione della tariffa agevolata è automatica. Non è subordinata a un’espressa richiesta del contribuente, ma deve essere applicata dall’ente impositore ogni volta che ricorrano i presupposti oggettivi, ovvero quando l’occupazione è realizzata con impianti funzionali a un pubblico servizio.

Un Comune può annullare un avviso di accertamento e sostituirlo con uno nuovo più sfavorevole per il contribuente?
Sì, la Corte ha confermato che l’amministrazione finanziaria può legittimamente esercitare il potere di autotutela sostitutiva. Può annullare un atto impositivo viziato (per vizi formali o sostanziali) ed emetterne uno nuovo in sua sostituzione, anche per una pretesa maggiore, a condizione che non sia decorso il termine di decadenza per l’accertamento e che non si sia formata una sentenza passata in giudicato sul primo atto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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