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TOSAP cavalcavia: la concessionaria paga la tassa

Una società concessionaria di una rete autostradale è stata chiamata a versare la Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP) per un cavalcavia che sovrastava una strada comunale. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15201/2024, ha stabilito che la TOSAP cavalcavia è dovuta. La Corte ha chiarito che la società concessionaria, pur gestendo un’opera pubblica, agisce come un soggetto privato con finalità di lucro. L’occupazione dello spazio aereo comunale costituisce il presupposto oggettivo della tassa e l’esenzione prevista per lo Stato non si estende al concessionario privato.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP cavalcavia: la Cassazione conferma l’obbligo per le concessionarie

L’ordinanza n. 15201 del 30 maggio 2024 della Corte di Cassazione ha affrontato una questione di grande rilevanza per gli enti locali e le società di gestione delle infrastrutture: il pagamento della TOSAP cavalcavia. La Suprema Corte ha stabilito che le società concessionarie autostradali sono tenute al pagamento della Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche per i viadotti che sovrastano il suolo comunale. Questa decisione consolida un principio fondamentale: la gestione di un servizio pubblico non esonera un’impresa privata dai tributi locali legati all’uso del territorio.

I fatti di causa

La vicenda trae origine da una serie di avvisi di accertamento emessi da una società di riscossione per conto di un Comune del Sud Italia. Gli avvisi richiedevano a una nota società concessionaria della rete autostradale il pagamento della TOSAP per gli anni dal 2013 al 2018, per un importo complessivo di circa 50.000 euro. L’oggetto della tassazione era l’occupazione dello spazio aereo sovrastante una strada comunale da parte di un cavalcavia autostradale.

La società concessionaria si era opposta alla pretesa, sostenendo di non essere il soggetto passivo del tributo e che, in ogni caso, l’occupazione rientrava in un’ipotesi di esenzione.

La decisione dei giudici di merito

Inizialmente, la Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione alla società concessionaria, annullando la pretesa fiscale. Secondo i giudici d’appello, non sussistevano i presupposti per l’applicazione della tassa. In particolare, ritenevano che il concessionario non agisse per un interesse esclusivamente privato, ma per la realizzazione e gestione di un’infrastruttura di interesse statale. Inoltre, avevano interpretato la normativa in modo da far ricadere l’obbligo primario sullo Stato, che è un soggetto esente da TOSAP, escludendo di conseguenza la responsabilità del gestore privato.

L’analisi della Cassazione e la questione della TOSAP cavalcavia

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente la decisione di merito, accogliendo il ricorso della società di riscossione. I giudici di legittimità hanno riaffermato i principi consolidati della propria giurisprudenza in materia di TOSAP cavalcavia.

Presupposto Oggettivo: L’occupazione dello spazio aereo

Il primo punto chiarito dalla Corte è il presupposto oggettivo della tassa. L’articolo 38 del D.Lgs. 507/1993 stabilisce che sono soggette a TOSAP le occupazioni di qualsiasi natura, effettuate anche senza titolo, su strade, piazze e altri beni del demanio comunale. Questo include espressamente le occupazioni di spazi soprastanti il suolo pubblico. Un cavalcavia autostradale che attraversa una strada comunale rientra perfettamente in questa definizione, poiché sottrae permanentemente una porzione di spazio aereo all’uso collettivo.

Presupposto Soggettivo: Chi deve pagare la tassa?

Il secondo punto, e forse il più dibattuto, riguarda l’individuazione del soggetto passivo. La concessionaria sosteneva di essere una mera “longa manus” dello Stato. La Cassazione ha respinto questa tesi. La società concessionaria, sebbene operi in base a una concessione statale per un servizio di pubblica utilità, è un’impresa commerciale che agisce in piena autonomia gestionale e persegue un fine di lucro. È la concessionaria, non lo Stato, a realizzare e gestire l’opera, traendone un profitto economico. Di conseguenza, è essa stessa a porre in essere la condotta di occupazione e a essere identificata come soggetto tenuto al pagamento del tributo.

L’inesistenza dell’esenzione per il concessionario

Infine, la Corte ha smontato l’argomento relativo all’esenzione. L’articolo 49 del D.Lgs. 507/1993 prevede un’esenzione dal pagamento della TOSAP per le occupazioni realizzate dallo Stato. Tuttavia, la giurisprudenza è costante nel ritenere che le norme di esenzione fiscale siano di stretta interpretazione e non possano essere applicate per analogia. L’esenzione è di natura soggettiva e vale solo quando l’occupazione è posta in essere direttamente dall’ente esente. Poiché in questo caso l’occupante è la società concessionaria privata, l’esenzione non può essere estesa a quest’ultima.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di una chiara distinzione tra la titolarità dell’opera (che può essere statale) e la gestione della stessa. Durante il periodo di concessione, è il concessionario che sfrutta economicamente il bene e realizza l’occupazione del suolo pubblico. La natura di pubblica utilità dell’autostrada e il fatto che essa tornerà allo Stato al termine della concessione sono elementi irrilevanti ai fini della tassazione. Ciò che conta è l’effettiva sottrazione di uno spazio pubblico all’uso collettivo da parte di un soggetto privato che opera in regime di impresa.

Le conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione ha enunciato un principio di diritto chiaro e definitivo: la TOSAP si applica anche nell’ipotesi di utilizzazione di strade comunali o provinciali per la realizzazione della rete autostradale da parte del concessionario. Quest’ultimo non può essere assimilato allo Stato e non può beneficiare dell’esenzione fiscale. La decisione rappresenta una vittoria importante per gli enti locali, che vedono riconosciuto il loro diritto di tassare l’uso del proprio territorio, anche quando questo è funzionale a infrastrutture di interesse nazionale.

Un cavalcavia autostradale che sovrasta una strada comunale è soggetto a TOSAP?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che l’occupazione dello spazio aereo soprastante il suolo pubblico, come nel caso di un cavalcavia, costituisce un presupposto valido per l’applicazione della Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP).

La società concessionaria dell’autostrada deve pagare la TOSAP per il cavalcavia?
Sì. Secondo la sentenza, il soggetto passivo del tributo è il concessionario, in quanto è l’entità che effettivamente occupa lo spazio pubblico per lo svolgimento della propria attività d’impresa, finalizzata al profitto, pur gestendo un servizio di pubblica utilità.

La concessionaria può beneficiare dell’esenzione fiscale prevista per lo Stato?
No. L’esenzione dal pagamento della TOSAP prevista per lo Stato è una norma di stretta interpretazione e ha carattere soggettivo. Non si estende alla società concessionaria, che è un soggetto giuridico privato e distinto dallo Stato, che agisce in autonomia imprenditoriale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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