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TOSAP cavalcavia: Cassazione conferma il pagamento

Una società di gestione autostradale ha impugnato una richiesta di pagamento della TOSAP per i suoi cavalcavia su strade comunali, sostenendo di essere esente in quanto concessionaria statale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la TOSAP per cavalcavia è dovuta. La società, essendo un’entità privata che opera a scopo di lucro, è l’occupante di fatto e non può beneficiare dell’esenzione riservata allo Stato, anche se svolge un servizio pubblico. La proprietà comunale dello spazio aereo occupato non è mai venuta meno.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP per cavalcavia: la Cassazione conferma l’obbligo di pagamento per le concessionarie

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di tributi locali, stabilendo che la TOSAP per cavalcavia è dovuta anche dalle società private concessionarie della rete autostradale. Questa decisione chiarisce che la gestione di un servizio pubblico per conto dello Stato non comporta un’automatica esenzione fiscale, specialmente quando l’occupazione riguarda il suolo di proprietà comunale. Analizziamo i dettagli di questa importante pronuncia.

I fatti del caso: un cavalcavia autostradale su suolo comunale

Una società concessionaria per la gestione di tratte autostradali ha ricevuto da un Comune una richiesta di pagamento della Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP). L’oggetto della tassazione era l’occupazione dello spazio aereo sovrastante alcune strade comunali, effettuata tramite la costruzione di cavalcavia autostradali.

La società si è opposta al pagamento, sostenendo principalmente due argomenti:
1. Assenza del presupposto impositivo: L’occupazione non era finalizzata a un interesse privato, ma alla realizzazione di un’opera di interesse nazionale, gestita in regime di concessione statale.
2. Applicabilità dell’esenzione: In quanto concessionaria dello Stato, la società riteneva di dover beneficiare dell’esenzione prevista dall’art. 49 del D.Lgs. 507/1993, che esonera le occupazioni effettuate direttamente dallo Stato.

Dopo un iter giudiziario nei gradi di merito con esiti alterni, la questione è giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La decisione della Corte sulla TOSAP per cavalcavia

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente le argomentazioni della società concessionaria, confermando la legittimità della pretesa tributaria del Comune. I giudici hanno stabilito che, ai fini della TOSAP per cavalcavia, l’elemento cruciale è l’identità del soggetto che materialmente occupa lo spazio, e non la finalità pubblica dell’opera.

Le motivazioni della sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su alcuni pilastri giuridici chiari e distinti.

In primo luogo, ha chiarito che il presupposto impositivo della TOSAP è l’occupazione oggettiva di un bene appartenente al demanio comunale. La costruzione dei cavalcavia ha sottratto una porzione dello spazio aereo, che è parte integrante della proprietà stradale del Comune, all’uso generale della collettività. La Corte ha specificato che la realizzazione della rete autostradale non ha comportato un trasferimento automatico (ipse iure) della proprietà delle aree sorvolate allo Stato. Per ottenere tale effetto, sarebbe stata necessaria una procedura di esproprio, che nel caso di specie non era stata perfezionata. Di conseguenza, il Comune è rimasto il legittimo proprietario dello spazio occupato e, pertanto, titolare del potere impositivo.

In secondo luogo, è stato respinto l’argomento secondo cui la società agirebbe come una longa manus (un’estensione operativa) dello Stato. La Cassazione ha sottolineato la natura privatistica della società concessionaria, la quale, pur gestendo un servizio pubblico, opera in regime di autonomia imprenditoriale con un fine di lucro. L’occupante, ai fini fiscali, è la società stessa e non lo Stato. L’esenzione prevista dall’art. 49 è di stretta interpretazione e si applica solo ai soggetti esplicitamente elencati, tra cui non rientrano le società private concessionarie.

Infine, la Corte ha escluso qualsiasi violazione del diritto dell’Unione Europea. La norma non crea una discriminazione tra operatori pubblici e privati in modo da alterare la concorrenza, ma distingue correttamente tra l’occupazione diretta da parte di un ente pubblico (esente) e quella effettuata da un soggetto privato (soggetta a tassazione), a prescindere dalla finalità dell’opera.

Le conclusioni e le implicazioni pratiche

Questa sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale ormai chiaro: la TOSAP per cavalcavia e altre infrastrutture simili è dovuta da chiunque occupi di fatto il suolo pubblico, inclusi i concessionari di pubblici servizi. Le conclusioni principali sono:

1. L’occupante paga: Il soggetto passivo del tributo è chi realizza e mantiene l’occupazione, in questo caso la società concessionaria.
2. La proprietà conta: Finché il suolo (o lo spazio aereo) resta di proprietà del Comune, quest’ultimo ha il diritto di imporre la tassa.
3. L’esenzione è un’eccezione: Le norme che prevedono esenzioni fiscali non possono essere interpretate in modo estensivo. L’esenzione per lo Stato non si trasmette ai suoi concessionari privati.

Per le società che gestiscono infrastrutture su suolo pubblico, questa decisione ribadisce la necessità di considerare i tributi locali come un costo operativo ordinario, anche quando l’attività svolta persegue un interesse pubblico di rilevanza nazionale.

Una società concessionaria di autostrade deve pagare la TOSAP per i cavalcavia che passano sopra le strade comunali?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il soggetto che realizza materialmente l’occupazione dello spazio pubblico è tenuto al pagamento della tassa, anche se agisce come concessionario di un servizio pubblico statale. L’occupante è la società privata, non lo Stato.

L’esenzione dalla TOSAP prevista per lo Stato si applica anche alle società private che gestiscono un servizio pubblico in concessione?
No. La Corte ha stabilito che le norme sull’esenzione fiscale sono di stretta interpretazione. L’esenzione si applica solo quando l’occupazione è posta in essere direttamente dallo Stato o dagli altri enti pubblici elencati dalla norma. Non si estende ai concessionari privati che operano a scopo di lucro.

La costruzione di un’autostrada trasferisce automaticamente allo Stato la proprietà dello spazio aereo sopra le strade comunali attraversate?
No. La realizzazione di un’opera pubblica non comporta un trasferimento automatico della proprietà del suolo o dello spazio aereo sottostante o sovrastante. Senza un’apposita e completa procedura di esproprio, la titolarità del bene resta in capo all’ente originario (in questo caso, il Comune), che mantiene il proprio potere impositivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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