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TOSAP cavalcavia: Cassazione chiarisce il pagamento

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito che una società concessionaria autostradale è tenuta al pagamento della TOSAP (Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche) per l’occupazione del soprassuolo comunale con un cavalcavia autostradale. La Corte ha chiarito che la concessione statale per la gestione della rete autostradale non esonera dal tributo locale, poiché l’occupazione di un bene del demanio comunale costituisce il presupposto impositivo autonomo. La società concessionaria, agendo come soggetto privato, non può beneficiare delle esenzioni previste per lo Stato.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP Cavalcavia Autostradale: La Cassazione Conferma l’Obbligo di Pagamento

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato una questione cruciale per i rapporti tra concessionari autostradali ed enti locali: il pagamento della TOSAP cavalcavia autostradale. La Corte ha stabilito un principio fondamentale: la società che gestisce un’autostrada in concessione statale è comunque tenuta a versare il tributo comunale per l’occupazione dello spazio aereo sovrastante le strade pubbliche locali. Questa decisione chiarisce che la concessione rilasciata dallo Stato non crea una zona franca fiscale a livello locale.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento emesso da una società di riscossione per conto di un Comune del Nord Italia. L’atto imponeva a una nota società concessionaria autostradale il pagamento della TOSAP per l’anno 2016, a causa dell’occupazione dello spazio aereo sopra due strade comunali da parte di un viadotto dell’autostrada A/8 “Milano-Varese”.

La società concessionaria aveva impugnato l’atto, sostenendo di non dover pagare il tributo. La Commissione Tributaria Regionale, in secondo grado, le aveva dato ragione, annullando l’accertamento. Secondo i giudici d’appello, il Comune non avrebbe avuto il potere di imporre tasse su un’infrastruttura realizzata in base a una concessione statale, su terreni a suo tempo espropriati dallo Stato stesso.

Contro questa decisione, la società di riscossione ha proposto ricorso in Cassazione, portando la questione all’attenzione dei giudici di legittimità.

La Decisione della Corte di Cassazione sul TOSAP cavalcavia autostradale

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della società di riscossione, cassando con rinvio la sentenza della Commissione Tributaria Regionale. In sostanza, ha ribaltato la decisione d’appello e affermato la legittimità della pretesa tributaria del Comune.

Il fulcro della decisione risiede nella netta distinzione tra il rapporto concessorio che lega la società allo Stato e l’obbligazione tributaria che sorge nei confronti dell’ente locale. La Corte ha chiarito che il presupposto per l’applicazione della TOSAP è l’occupazione, in qualsiasi forma, di un bene appartenente al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune. Tale occupazione, nel caso specifico, è palese e consiste nell’attraversamento dello spazio aereo sovrastante le strade comunali da parte del viadotto.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su una serie di argomentazioni giuridiche chiare e ben definite.

Il Presupposto della TOSAP è l’Occupazione di Fatto

Il primo punto, fondamentale, è che la TOSAP è dovuta per l’occupazione di spazi pubblici a prescindere dal titolo giuridico che la legittima. Anche un’occupazione sine titulo (senza un atto formale di concessione comunale) fa sorgere l’obbligo di pagamento. La legge stessa (d.lgs. 507/1993) prevede che il tributo sia dovuto dal titolare della concessione o, in sua mancanza, dall’occupante di fatto. La concessione statale per la costruzione e gestione dell’autostrada non è la concessione locale per l’occupazione di suolo pubblico, che in questo caso manca. Pertanto, la società concessionaria diventa “occupante di fatto” ai fini fiscali nei confronti del Comune.

La Società Concessionaria è un Soggetto Privato

Un altro snodo cruciale del ragionamento della Corte riguarda la natura giuridica del concessionario. Sebbene gestisca un’opera di pubblica utilità, la società autostradale è un’impresa privata che opera in un regime di mercato e persegue uno scopo di lucro. Non è un ente pubblico né un “braccio operativo” dello Stato (longa manus). Di conseguenza, non può beneficiare dell’esenzione dalla TOSAP prevista dall’art. 49 del d.lgs. 507/1993, che è riservata esclusivamente allo Stato e agli altri enti pubblici per occupazioni dirette.

La Proprietà del Cavalcavia e delle Strade Sottostanti

La Corte ha smontato anche l’argomento relativo alla proprietà. La circostanza che il cavalcavia sia di proprietà statale non fa venir meno la proprietà comunale delle strade sottostanti e del relativo spazio aereo. La costruzione della rete autostradale non ha mai comportato un trasferimento automatico della proprietà delle strade locali attraversate al demanio statale. Non si verifica, infatti, alcuna ipotesi di “accessione invertita”. La normativa del Codice della Strada (art. 25 d.lgs. 285/1992), anzi, chiarisce che le strutture dei sovrappassi di strade di tipo A (autostrade) sono di titolarità dell’ente proprietario di queste ultime, ma ciò non incide sulla proprietà delle strade di tipo inferiore che continuano ad appartenere agli enti d’origine.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, consolida il potere impositivo dei Comuni su porzioni di territorio occupate da grandi infrastrutture di interesse nazionale. Stabilisce che la presenza di una concessione statale non crea un’immunità fiscale a livello locale. Le società concessionarie autostradali, essendo a tutti gli effetti imprese private, devono considerare la TOSAP (o il canone unico patrimoniale che l’ha sostituita) come un costo operativo legato alla loro presenza sul territorio.

In secondo luogo, la decisione rafforza l’autonomia degli enti locali nella gestione del proprio demanio. La proprietà comunale di una strada e del suo soprassuolo non viene meno a causa dell’attraversamento da parte di un’opera statale, e l’ente ha il pieno diritto di tassare tale occupazione. Questo principio garantisce una fonte di entrata per i Comuni, che subiscono l’impatto di tali infrastrutture sul loro territorio.

Una società che gestisce un’autostrada in base a una concessione statale deve pagare la TOSAP per un cavalcavia che passa sopra strade comunali?
Sì, secondo la Corte di Cassazione la società è tenuta al pagamento. Il presupposto della tassa è l’occupazione di fatto dello spazio aereo appartenente al demanio comunale, e la concessione statale per la gestione dell’autostrada non esonera da questo tributo locale.

La costruzione di un viadotto autostradale di proprietà dello Stato comporta il trasferimento automatico della proprietà della strada comunale sottostante allo Stato stesso?
No. La Corte ha escluso che si verifichi un’ipotesi di accessione invertita. La proprietà della strada comunale e del relativo soprassuolo rimane in capo al Comune, anche se attraversata da un’infrastruttura di proprietà statale.

La società concessionaria autostradale può essere considerata un ente pubblico e quindi beneficiare dell’esenzione dal pagamento della TOSAP?
No, la società concessionaria agisce come un’impresa privata con scopo di lucro e non come un ente pubblico o un organo dello Stato. Pertanto, non ha diritto all’esenzione fiscale prevista per le occupazioni effettuate direttamente dallo Stato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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