LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

TOSAP cavalcavia autostradale: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 798/2025, ha stabilito che una società concessionaria autostradale è tenuta al pagamento della TOSAP (Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche) per l’occupazione del soprassuolo di una strada comunale tramite un cavalcavia autostradale. La Corte ha chiarito che l’occupazione è fiscalmente rilevante anche se l’opera serve un pubblico interesse e che il soggetto passivo del tributo è la società concessionaria, in quanto entità privata che gestisce l’infrastruttura, e non lo Stato. La decisione si fonda sulla distinzione tra la proprietà dell’opera (statale) e quella dello spazio occupato (comunale), affermando che l’utilizzo di quest’ultimo da parte di un soggetto privato giustifica l’imposizione fiscale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TOSAP Cavalcavia Autostradale: Chi Paga il Conto? La Cassazione Fa Chiarezza

Una questione tanto tecnica quanto rilevante per le casse dei Comuni italiani è giunta al vaglio della Corte di Cassazione: una società che gestisce un’autostrada in concessione deve pagare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico (TOSAP) per un cavalcavia che sovrasta una strada comunale? La risposta, affermativa, contenuta nella sentenza in esame, fissa un principio fondamentale con importanti implicazioni economiche e giuridiche. Questo articolo analizza la decisione sul tema della TOSAP cavalcavia autostradale, spiegando perché la Suprema Corte ha ritenuto dovuto il tributo.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un avviso di accertamento emesso da una società di riscossione, per conto di un Comune del torinese, nei confronti di una nota società concessionaria autostradale. L’oggetto della contesa era il mancato pagamento della TOSAP per l’anno 2012, relativa all’occupazione dello spazio aereo (soprassuolo) di una strada comunale da parte di un viadotto della tangenziale.

La società autostradale si opponeva, sostenendo in sostanza che l’opera, essendo parte di una rete autostradale statale e realizzata per finalità di pubblico interesse, non potesse essere soggetta a un tributo locale. Le commissioni tributarie di primo e secondo grado avevano dato ragione alla società, annullando la pretesa fiscale. Il giudice d’appello, in particolare, aveva ritenuto che l’occupazione non sottraesse di fatto il bene all’uso pubblico, ma anzi realizzasse una diversa e migliore utilizzazione collettiva, decisa direttamente dallo Stato.

Contro questa decisione, la società di riscossione ha proposto ricorso per cassazione, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte sulla TOSAP Cavalcavia Autostradale

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società di riscossione, cassando la sentenza d’appello e affermando il principio secondo cui la società concessionaria è tenuta al pagamento della TOSAP. La Corte ha ribaltato l’interpretazione dei giudici di merito, stabilendo che il presupposto per l’applicazione della tassa sussiste pienamente.

Analisi della TOSAP per Cavalcavia e Strutture Simili

Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione degli articoli 38 e 39 del D.Lgs. 507/1993, che disciplinano la TOSAP. La Corte ha sottolineato che il tributo è dovuto per qualsiasi tipo di occupazione di beni del demanio comunale, indipendentemente dalla natura del titolo (concessione, autorizzazione o anche occupazione di fatto) e dalla finalità dell’opera.

Le Motivazioni

Le argomentazioni della Suprema Corte sono state articolate e precise, toccando diversi punti cruciali:

1. La Natura del Soggetto Occupante: La Corte ha chiarito che il soggetto passivo del tributo non è lo Stato, ma la società concessionaria. Quest’ultima, pur operando in regime di concessione statale, è un’impresa privata che agisce in autonomia per un fine di lucro. L’esenzione dal tributo prevista per lo Stato non si estende automaticamente ai suoi concessionari privati. L’utilizzazione del bene pubblico è effettuata da un soggetto diverso dall’ente titolare (il Comune), e questo è sufficiente a far sorgere l’obbligazione tributaria.

2. Distinzione tra Proprietà dell’Opera e del Suolo: Un punto chiave della motivazione è la distinzione tra la proprietà del cavalcavia (che appartiene al demanio statale) e la proprietà dello spazio aereo sovrastante la strada (che rimane parte del demanio comunale). La costruzione del viadotto non comporta un’automatica acquisizione da parte dello Stato della proprietà della strada comunale sottostante o del relativo soprassuolo. Pertanto, l’attraversamento costituisce un’occupazione di un bene altrui (del Comune) da parte della società concessionaria.

3. Irrilevanza del Pubblico Interesse: Il fatto che l’autostrada sia un’opera di pubblica utilità non costituisce una causa di esenzione dalla TOSAP. La tassa ha natura patrimoniale e si fonda sul presupposto oggettivo della sottrazione di una porzione di bene pubblico all’uso generalizzato, per destinarlo al vantaggio specifico di un determinato soggetto. La strumentalità dell’opera a un interesse pubblico, in assenza di una specifica norma di esenzione, non fa venire meno l’obbligo di pagamento.

4. L’Occupazione come Presupposto Impositivo: La Corte ha ribadito che il presupposto impositivo della TOSAP è l’occupazione in sé, sia essa di fatto o di diritto. La pianificazione del tracciato autostradale da parte dello Stato non elimina l’operatività del regime fiscale locale. Rispetto al Comune, la cui proprietà viene occupata, la società concessionaria agisce sine titulo, ovvero senza una specifica concessione comunale, rendendo l’obbligazione tributaria ancora più evidente.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un punto fermo nella giurisprudenza sulla TOSAP cavalcavia autostradale. Stabilisce che le società concessionarie, in quanto soggetti privati che gestiscono infrastrutture a scopo di lucro, sono tenute a corrispondere i tributi locali per l’occupazione di suolo e soprassuolo pubblico, anche quando tale occupazione è necessaria per la realizzazione di un’opera pubblica di interesse nazionale.

Questa decisione rafforza la potestà impositiva dei Comuni e apre la strada a nuove entrate fiscali per gli enti locali, che potranno legittimamente richiedere il pagamento della tassa per tutti i viadotti e sovrappassi che attraversano il loro territorio. Per le società autostradali, invece, si traduce in un onere economico da considerare nella gestione delle loro infrastrutture, riaffermando il principio che l’esercizio di un’attività economica, anche se in concessione pubblica, non esime dal rispetto degli obblighi fiscali verso le comunità locali.

Una società che gestisce un’autostrada in concessione deve pagare la TOSAP per un cavalcavia che passa sopra una strada comunale?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’occupazione dello spazio aereo (soprassuolo) sopra la strada comunale è un presupposto imponibile per la TOSAP. Il soggetto tenuto al pagamento è la società concessionaria, in quanto è l’entità che materialmente realizza l’occupazione nell’esercizio della sua attività d’impresa.

Il fatto che l’autostrada sia un’opera di pubblico interesse esonera dal pagamento della TOSAP?
No. La finalità di pubblico interesse dell’infrastruttura è irrilevante ai fini dell’applicazione del tributo. La TOSAP è dovuta per il semplice fatto che una porzione di bene pubblico comunale viene sottratta all’uso collettivo a vantaggio di un soggetto specifico, in questo caso la società concessionaria, a prescindere dalla natura pubblica del servizio che essa gestisce.

Se la proprietà del cavalcavia è dello Stato, perché la tassa è dovuta al Comune dalla società concessionaria?
La Corte distingue nettamente tra la proprietà della struttura (il cavalcavia, che appartiene al demanio statale) e la proprietà dello spazio occupato (il soprassuolo, che appartiene al demanio comunale). La società concessionaria, utilizzando e gestendo il cavalcavia, occupa di fatto una proprietà del Comune. È questa occupazione a generare l’obbligo di pagare la tassa al Comune, e il soggetto passivo è chi realizza l’occupazione, ovvero la società concessionaria, non il proprietario dell’opera (lo Stato).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati