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TFM Amministratori: deducibilità senza limiti TFR

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4854/2025, ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la piena deducibilità degli accantonamenti per il TFM amministratori. La Corte ha stabilito che non si applica per analogia il limite di calcolo previsto per il TFR dei lavoratori dipendenti (compenso annuo diviso 13,5). La deducibilità per competenza è ammessa a condizione che il trattamento sia previsto da un atto con data certa anteriore all’inizio del mandato che ne specifichi l’importo. In assenza di tali requisiti, la deduzione avviene per cassa, al momento del pagamento.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

TFM Amministratori: la Cassazione conferma la piena deducibilità

La gestione fiscale del TFM amministratori (Trattamento di Fine Mandato) rappresenta un tema di grande interesse per le società. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha consolidato un principio fondamentale: la deducibilità degli accantonamenti per il TFM non è soggetta ai limiti quantitativi previsti per il TFR dei lavoratori dipendenti. Analizziamo questa importante decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il caso: accantonamenti al TFM contestati dal Fisco

Una società a responsabilità limitata si è vista recapitare due avvisi di accertamento per gli anni d’imposta 2011 e 2012. L’Agenzia delle Entrate contestava la deducibilità di una parte degli accantonamenti destinati al TFM del presidente del consiglio di amministrazione. Secondo l’Ufficio, le somme accantonate erano eccessive perché superavano il limite calcolato per analogia con il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dei lavoratori dipendenti, ovvero il compenso annuale diviso per 13,5, come stabilito dall’art. 2120 del codice civile.

La Commissione Tributaria Regionale, riformando la decisione di primo grado, aveva dato ragione alla società, sostenendo che, in assenza di una norma specifica, non si potesse applicare tale limite al TFM. I requisiti per la deducibilità, secondo la CTR, erano la certezza e la determinabilità dell’importo, oltre alla sua previsione in un atto con data certa anteriore all’inizio del rapporto. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione sul TFM amministratori

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, confermando la sentenza d’appello e dando continuità al proprio orientamento consolidato. I giudici hanno ribadito che non esiste alcuna norma che obblighi le società ad applicare le regole di calcolo previste dall’art. 2120 c.c. per il TFR dei dipendenti anche al TFM amministratori.

Le motivazioni: perché il TFM non segue le regole del TFR

Il cuore della motivazione risiede nella netta distinzione tra il rapporto di lavoro dipendente e il mandato di amministratore. Il TFR è disciplinato da una norma specifica (l’art. 2120 c.c.) che ne definisce le modalità di calcolo e accantonamento. Il TFM, invece, è un’indennità la cui previsione e quantificazione sono rimesse alla libera volontà delle parti (la società e l’amministratore), formalizzata nello statuto o in una delibera assembleare.

La Cassazione ha chiarito che, ai fini fiscali, la deducibilità degli accantonamenti annuali per il TFM segue il principio di competenza, come previsto dagli artt. 17 e 105 del TUIR. Tuttavia, ciò è possibile solo al verificarsi di due condizioni imprescindibili:

1. Esistenza di un atto scritto: Il diritto al TFM e il relativo importo devono risultare da un atto scritto (es. delibera assembleare).
2. Data certa anteriore: Tale atto deve avere una data certa anteriore all’inizio del mandato dell’amministratore. Questo requisito è fondamentale per evitare che la delibera venga utilizzata a posteriori per scopi elusivi.

In assenza di questi presupposti, la deducibilità del costo non viene meno, ma slitta al momento dell’effettivo pagamento, seguendo il principio di cassa (art. 95, comma 5, TUIR).
La Corte ha quindi concluso che, poiché la sentenza impugnata si era attenuta a questi principi, il ricorso dell’Agenzia delle Entrate era infondato.

Conclusioni: implicazioni pratiche per le società

Questa ordinanza offre importanti certezze alle imprese. Per garantire la deducibilità fiscale annuale degli accantonamenti per il TFM, è cruciale che le società adottino una delibera assembleare che stabilisca chiaramente il diritto e l’importo dell’indennità. È altrettanto fondamentale che a tale delibera venga attribuita data certa (ad esempio tramite registrazione, invio via PEC o altre forme previste dalla legge) in un momento anteriore all’inizio del mandato dell’amministratore. Rispettando queste formalità, le società possono legittimamente dedurre per competenza le quote di TFM accantonate, senza dover sottostare ai limiti quantitativi che l’Amministrazione Finanziaria tentava di imporre richiamando impropriamente la disciplina del TFR.

È obbligatorio applicare il limite di calcolo del TFR dei dipendenti (retribuzione/13,5) anche al TFM degli amministratori?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in assenza di una norma specifica, non è possibile applicare per analogia le regole di calcolo dell’art. 2120 c.c., previste per i lavoratori dipendenti, al Trattamento di Fine Mandato degli amministratori.

Quali sono le condizioni per dedurre annualmente per competenza gli accantonamenti al TFM?
Per dedurre le quote di TFM secondo il principio di competenza, è necessario che il diritto all’indennità e il suo importo risultino da un atto scritto (come una delibera assembleare) avente data certa anteriore all’inizio del rapporto di amministrazione.

Cosa succede se il TFM non è stabilito da un atto con data certa anteriore?
In mancanza del requisito della data certa anteriore, la società non perde il diritto alla deduzione del costo, ma non può applicare il principio di competenza. Il costo relativo al TFM diventerà deducibile solo nell’esercizio in cui verrà effettivamente pagato all’amministratore, secondo il principio di cassa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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