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Termine lungo impugnazione: quando decorre? Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una contribuente contro una cartella di pagamento. Il motivo è la tardività dell’impugnazione, presentata oltre il termine lungo di un anno. La Corte ribadisce che il termine lungo impugnazione decorre dalla data di deposito della sentenza in cancelleria, e non dalla successiva comunicazione o conoscenza da parte del ricorrente, confermando un principio consolidato in materia processuale.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Termine lungo impugnazione: la Cassazione ribadisce la decorrenza dal deposito

Nel complesso mondo del contenzioso, il rispetto delle scadenze è un pilastro fondamentale. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia: il termine lungo impugnazione di una sentenza decorre dal suo deposito in cancelleria, non dalla sua comunicazione alle parti. Questa decisione sottolinea l’importanza per le parti e i loro legali di monitorare attivamente lo stato dei procedimenti per non incorrere in decadenze insanabili.

I fatti del caso: la pretesa fiscale e il lungo iter processuale

La vicenda trae origine da un accertamento fiscale nei confronti di una società a responsabilità limitata a ristretta base partecipativa. L’Amministrazione Finanziaria aveva contestato, per l’anno d’imposta 1992, l’esistenza di costi fittizi e ricavi non contabilizzati, imputando gli utili extracontabili direttamente ai soci in proporzione alle loro quote.

Una socia impugnava l’avviso di accertamento, dando il via a un complesso iter giudiziario. Dopo un primo esito favorevole alla contribuente nei primi due gradi di giudizio, l’Agenzia delle Entrate ricorreva in Cassazione, ottenendo l’annullamento con rinvio della sentenza d’appello. Tuttavia, il processo non veniva riassunto e si estingueva. Di conseguenza, l’agente della riscossione notificava una cartella di pagamento basata sull’accertamento originario. La contribuente impugnava nuovamente, ma i giudici di merito respingevano le sue ragioni, portando la questione ancora una volta dinanzi alla Suprema Corte.

La questione della tardività e il termine lungo impugnazione

Il nodo centrale del provvedimento in esame non riguarda il merito della pretesa fiscale, ma un aspetto puramente processuale: la tempestività del ricorso per cassazione. La ricorrente sosteneva di aver avuto conoscenza della sentenza d’appello solo in una data successiva al suo deposito, e che quindi il suo ricorso fosse tempestivo. L’Agenzia delle Entrate, al contrario, ne eccepiva l’inammissibilità per tardività, sostenendo che fosse stato proposto oltre la scadenza del termine lungo impugnazione.

Nel caso di specie, essendo il giudizio di primo grado iniziato prima delle modifiche introdotte nel 2009, si applicava il termine lungo di un anno dal deposito della sentenza, come previsto dal vecchio testo dell’art. 327 c.p.c. La sentenza d’appello era stata depositata il 16/12/2014, mentre il ricorso era stato proposto oltre un anno dopo.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, accogliendo l’eccezione dell’Agenzia delle Entrate. I giudici hanno ribadito un principio consolidato e fondamentale: il termine lungo per l’impugnazione decorre dalla data del deposito della sentenza in cancelleria, e non dalla sua successiva comunicazione o notificazione.

La Corte ha specificato che il deposito è l’atto che conferisce esistenza giuridica alla pronuncia e la rende pubblica e conoscibile. L’eventuale comunicazione da parte degli uffici di cancelleria è un atto informativo che non ha l’effetto di spostare l’inizio della decorrenza del termine. Pertanto, l’affermazione della ricorrente di aver appreso dell’esistenza della sentenza solo in un momento successivo è stata ritenuta irrilevante. Il ricorso, essendo stato notificato ben oltre la scadenza annuale calcolata dal 16/12/2014, è stato considerato tardivo e, di conseguenza, inammissibile.

Conclusioni

Questa ordinanza serve come un importante monito per tutti gli operatori del diritto. La gestione delle scadenze processuali richiede la massima diligenza, che include un monitoraggio costante dei depositi delle sentenze presso le cancellerie dei tribunali. Confidare esclusivamente nelle comunicazioni ufficiali può esporre al rischio di superare i termini perentori stabiliti dalla legge, con la conseguenza fatale dell’inammissibilità del gravame e la definitiva chiusura del contenzioso. La conoscenza precisa delle norme che regolano il termine lungo impugnazione è essenziale per garantire una tutela efficace dei diritti dei propri assistiti.

Da quale momento inizia a decorrere il termine lungo per l’impugnazione di una sentenza?
Il termine lungo per l’impugnazione inizia a decorrere dalla data di deposito della sentenza in cancelleria.

La mancata comunicazione della sentenza da parte della cancelleria sposta l’inizio del termine lungo per impugnare?
No, la Corte di Cassazione ha confermato che il termine decorre dal deposito, a prescindere dall’effettuazione della comunicazione da parte degli uffici giudiziari.

Perché il ricorso della contribuente è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato presentato dopo la scadenza del termine lungo di un anno, che si calcolava a partire dalla data di deposito della sentenza d’appello, rendendolo quindi tardivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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