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Termine impugnazione di sabato: la Cassazione chiarisce

Una società si è vista dichiarare inammissibile un appello in materia fiscale perché ritenuto tardivo. Il termine per l’impugnazione scadeva di sabato, ma il giudice di secondo grado non aveva applicato la proroga legale al primo giorno feriale successivo. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, chiarendo che il termine impugnazione che cade di sabato è sempre prorogato di diritto al lunedì seguente, ribadendo un principio fondamentale della procedura civile e tributaria.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Termine Impugnazione di Sabato: la Cassazione Fa Chiarezza

Il rispetto dei termini è una colonna portante di qualsiasi procedimento legale. Un solo giorno di ritardo può compromettere irrimediabilmente l’esito di una causa. Ma cosa succede quando la scadenza cade in un giorno particolare come il sabato? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale sul calcolo del termine impugnazione, annullando una decisione che aveva erroneamente dichiarato inammissibile un appello. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere le regole sulla proroga dei termini processuali.

I Fatti di Causa: Un Appello Dichiarato Tardivo

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento notificato dall’Amministrazione finanziaria a una società per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al 2011. L’atto impositivo, basato su un accertamento induttivo, contestava maggiori imposte per un valore complessivo di 850.000 euro.

La società ha impugnato l’avviso, ma il suo ricorso è stato respinto dalla Commissione Tributaria Provinciale. Successivamente, ha proposto appello presso la Commissione Tributaria Regionale (CTR). Tuttavia, i giudici di secondo grado hanno dichiarato l’appello inammissibile, ritenendolo depositato oltre i termini di legge. Secondo la CTR, il termine impugnazione era scaduto il 5 gennaio 2019 e la notifica dell’appello, avvenuta l’8 gennaio 2019, era tardiva.

L’Errore di Calcolo sul Termine Impugnazione

La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando un’errata applicazione delle norme procedurali. La Corte Suprema ha dato ragione alla contribuente, smontando il ragionamento della CTR.

Il calcolo corretto del termine era il seguente:
1. La sentenza di primo grado era stata depositata il 5 giugno 2018 e non notificata.
2. Si applicava quindi il termine “lungo” semestrale, che scadeva il 5 dicembre 2018.
3. A questo periodo andavano aggiunti i 31 giorni della sospensione feriale (dal 1 al 31 agosto).
4. La data finale per l’impugnazione risultava essere il 5 gennaio 2019.

Il punto cruciale, ignorato dalla CTR, è che il 5 gennaio 2019 era un sabato. L’articolo 155, quinto comma, del Codice di procedura civile, stabilisce chiaramente che se un termine scade di sabato, è prorogato di diritto al primo giorno seguente non festivo. Poiché il 6 gennaio era domenica (e anche festivo), il termine ultimo slittava a lunedì 7 gennaio 2019.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, evidenziando il duplice errore dei giudici di merito. In primo luogo, la CTR ha ignorato la regola della proroga del termine che scade di sabato. Questo principio, ha ricordato la Corte, è una norma fondamentale a garanzia del diritto di difesa.

In secondo luogo, la CTR aveva accettato acriticamente l’affermazione dell’Amministrazione finanziaria secondo cui la notifica era avvenuta l’8 gennaio, senza verificare le prove prodotte dalla società. La contribuente aveva infatti documentato, tramite ricevute della Posta Elettronica Certificata (PEC), di aver spedito l’atto di appello il 7 gennaio 2019 e che lo stesso era stato ricevuto dall’ufficio finanziario lo stesso giorno alle 19:34. Pertanto, l’appello era stato notificato tempestivamente, entro il termine ultimo come correttamente calcolato.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione è perentoria: l’appello era stato proposto tempestivamente. La Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio, in diversa composizione, affinché proceda a un nuovo esame nel merito della controversia. Questa ordinanza non solo corregge un errore specifico, butta anche luce su due aspetti pratici di grande importanza: primo, la regola della proroga del termine impugnazione che cade di sabato è un principio inderogabile; secondo, in un processo il giudice ha il dovere di verificare le prove documentali fornite dalle parti e non può basare la propria decisione su affermazioni non riscontrate, anche se non contestate dalla controparte.

Cosa succede se il termine per impugnare una sentenza scade di sabato?
Secondo l’articolo 155 del Codice di procedura civile, il termine è prorogato di diritto al primo giorno seguente non festivo. Se il giorno dopo è domenica, la scadenza slitta al lunedì.

Come si calcola il termine lungo per l’impugnazione in assenza di notifica della sentenza?
Si calcola il termine semestrale dalla data di deposito della sentenza. A questo periodo devono essere aggiunti i giorni di sospensione feriale (31 giorni, dal 1 al 31 agosto).

La data di notifica di un atto via PEC è quella di invio o quella di ricezione per il notificante?
Ai fini del rispetto di un termine, per il notificante vale la data e l’ora in cui l’atto viene spedito tramite PEC, come attestato dalla ricevuta di accettazione del sistema.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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