LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Termine breve ricorso cassazione: l’effetto della notifica

Un’ordinanza della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’agenzia di riscossione per tardività. Il punto centrale è che il termine breve per il ricorso in Cassazione è iniziato a decorrere non dalla notifica della sentenza, ma dalla precedente notifica di un atto di citazione per revocazione da parte della controparte, un principio cruciale per il calcolo delle scadenze processuali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Termine Breve Ricorso Cassazione: La Notifica della Revocazione Fissa la Scadenza

Nel processo, i termini sono tutto. Scadenze perentorie regolano ogni fase del giudizio e la loro inosservanza può avere conseguenze drastiche, come la perdita del diritto di impugnare una decisione sfavorevole. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale riguardo al termine breve per il ricorso in Cassazione, chiarendo come anche atti processuali diversi dalla notifica della sentenza possano farlo decorrere. In questo caso, l’impugnazione di un’agenzia di riscossione è stata dichiarata inammissibile perché proposta fuori tempo massimo, a causa di una precedente iniziativa della controparte.

I Fatti del Caso: Dalla Cartella di Pagamento all’Appello in Cassazione

La vicenda ha origine dall’impugnazione di un estratto di ruolo da parte di una società agricola, relativo a un credito d’imposta per aree svantaggiate. In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) aveva dichiarato il ricorso inammissibile per tardività, ritenendo valida la notifica della cartella all’amministratore della società.

La società contribuente ha però ottenuto ragione in appello. La Commissione Tributaria Regionale (CTR) ha accolto il gravame, rilevando delle discrasie documentali e sottolineando che l’agente di riscossione avrebbe dovuto produrre in giudizio la copia originale della relata di notifica della cartella.

Contro questa decisione, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha proposto ricorso in Cassazione, basandolo su quattro distinti motivi di diritto.

Il Termine Breve per il Ricorso in Cassazione e l’Effetto della Revocazione

Prima ancora di esaminare nel merito i motivi del ricorso, la Corte di Cassazione ha affrontato una questione preliminare, risultata decisiva: la tempestività del ricorso stesso. La Corte ha rilevato che la società contribuente, in data 28 giugno 2018, aveva notificato all’Agenzia un ricorso per revocazione avverso la stessa sentenza della CTR che l’Agenzia intendeva impugnare.

Questo passaggio è cruciale. Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, la notificazione della citazione per la revocazione di una sentenza equivale, sia per chi la notifica sia per chi la riceve, alla notificazione della sentenza stessa. Di conseguenza, da quella data inizia a decorrere il termine breve di sessanta giorni per proporre ricorso per Cassazione.

Le Motivazioni della Corte

La Corte Suprema ha basato la sua decisione su un ragionamento puramente procedurale, senza entrare nel merito delle questioni tributarie sollevate dall’Agenzia. Il calcolo è stato semplice e inappellabile: la notifica del ricorso per revocazione è avvenuta il 28 giugno 2018. Da quel momento, l’Agenzia aveva sessanta giorni di tempo per presentare il proprio ricorso per Cassazione. La scadenza era quindi fissata al 27 settembre 2018.

Tuttavia, il ricorso dell’Agenzia è stato notificato solo il 20 dicembre 2018, quasi tre mesi dopo il termine ultimo. Questa tardività ha reso l’impugnazione irrimediabilmente inammissibile. La Corte ha citato precedenti conformi (come Cass. n. 22220/2019), rafforzando il principio secondo cui la conoscenza legale della sentenza, acquisita tramite la ricezione di un atto di impugnazione come la revocazione, è sufficiente a far scattare il termine breve per impugnare a propria volta.

Le Conclusioni: L’Inammissibilità del Ricorso Tardivo

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza è che la sentenza favorevole alla società contribuente emessa dalla CTR è diventata definitiva. L’Agenzia della Riscossione è stata inoltre condannata al pagamento delle spese legali del giudizio.

Questa pronuncia offre una lezione importante sull’importanza della diligenza processuale. Ogni atto notificato dalla controparte deve essere esaminato con la massima attenzione, poiché potrebbe innescare scadenze perentorie. Nel caso specifico, l’aver ricevuto un ricorso per revocazione ha costituito per l’Agenzia una notifica a tutti gli effetti, dalla quale decorreva il termine per la propria impugnazione, un termine che è stato fatalmente ignorato.

Quando inizia a decorrere il termine breve di 60 giorni per il ricorso in Cassazione?
Di norma, il termine breve di sessanta giorni inizia a decorrere dalla data in cui la sentenza impugnabile viene notificata da una delle parti all’altra.

La notifica di un atto di citazione per revocazione ha effetti sul termine per ricorrere in Cassazione?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, la notificazione di un atto di citazione per la revocazione di una sentenza equivale alla notificazione della sentenza stessa. Di conseguenza, fa decorrere il termine breve di sessanta giorni per proporre ricorso per Cassazione, sia per la parte che notifica l’atto sia per quella che lo riceve.

Cosa succede se il ricorso per Cassazione viene notificato dopo la scadenza del termine breve?
Se il ricorso viene notificato oltre il termine di sessanta giorni, esso è dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esaminerà i motivi del ricorso e la sentenza impugnata diventerà definitiva. La parte che ha presentato il ricorso tardivo viene condannata al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati