LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tassazione trust: quando si paga l’imposta?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24763/2024, ha stabilito che la costituzione di un trust e il conferimento di beni in esso sono atti fiscalmente neutri. La tassazione trust con imposta proporzionale sulle successioni e donazioni non è dovuta al momento della creazione, ma solo quando i beni vengono effettivamente trasferiti dal trustee ai beneficiari finali. Fino a quel momento, si applica solo l’imposta fissa di registro. La Corte ha ribadito che l’imposizione deve colpire un arricchimento effettivo e stabile, che non si verifica né per il trustee né per i beneficiari all’atto della mera istituzione del vincolo di destinazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione Trust: La Cassazione Conferma la Neutralità Fiscale dell’Atto Istitutivo

L’istituzione di un trust rappresenta uno strumento sempre più diffuso per la pianificazione patrimoniale e successoria. Tuttavia, la sua corretta qualificazione fiscale è stata a lungo oggetto di dibattito. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata sul tema della tassazione trust, consolidando un orientamento ormai pacifico: l’atto di costituzione e dotazione del trust è fiscalmente neutro e non sconta l’imposta proporzionale di donazione, la quale sarà dovuta solo al momento del trasferimento finale dei beni ai beneficiari.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato riguardava un trust istituito da due coniugi per sostenere il proprio tenore di vita e quello del figlio. A tal fine, avevano destinato al trust un patrimonio mobiliare di notevole valore e una somma in denaro. L’Amministrazione Finanziaria aveva emesso avvisi di liquidazione, pretendendo l’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale, ritenendo che la stessa costituzione del vincolo di destinazione sui beni fosse un atto fiscalmente rilevante.
I trustee, ovvero i gestori del patrimonio, si opponevano a tale pretesa, sostenendo che nessun arricchimento effettivo si era ancora verificato e che l’imposta proporzionale non fosse dovuta in quella fase. La questione è giunta fino alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte sulla Tassazione Trust

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dei contribuenti, cassando la sentenza d’appello e annullando gli avvisi di pagamento. La decisione si fonda su un principio cardine, ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità: la tassazione trust non può prescindere da un effettivo e stabile trasferimento di ricchezza.
L’atto con cui si istituisce un trust e si trasferiscono i beni al trustee non realizza questo presupposto. Si tratta di un’operazione fiscalmente neutra per le seguenti ragioni:
1. Il trustee non si arricchisce personalmente, poiché acquista solo la titolarità formale dei beni per gestirli in funzione di uno scopo prestabilito. Il patrimonio del trust rimane segregato e separato dal suo patrimonio personale.
2. I beneficiari non ottengono, al momento della costituzione, un diritto pieno sui beni, ma solo un’aspettativa, un interesse qualificato a una gestione conforme allo scopo del trust. Il loro arricchimento si concretizzerà solo in futuro.
3. Il disponente non realizza un guadagno, ma al contrario si priva della disponibilità dei beni, imponendosi un’autolimitazione.

Le Motivazioni: Perché l’Atto Istitutivo del Trust è Fiscalmente Neutro

La Corte ha spiegato che l’imposizione tributaria, in base all’art. 53 della Costituzione, deve essere sempre collegata a un’effettiva capacità contributiva, ovvero a un reale indice di ricchezza. Nel caso del trust, questo indice si manifesta non all’inizio, ma alla fine del percorso, quando il trustee, esaurito il suo compito, trasferisce i beni o i diritti ai beneficiari finali.
L’istituzione del trust e la dotazione patrimoniale sono atti meramente strumentali e preparatori. Essi creano un vincolo di destinazione, ma non comportano un passaggio definitivo di ricchezza. Pertanto, assoggettarli a un’imposta proporzionale significherebbe tassare una ricchezza solo potenziale e non ancora attuale, in violazione dei principi costituzionali.
Di conseguenza, l’atto di costituzione e dotazione del trust è soggetto unicamente all’imposta di registro in misura fissa, come atto privo di contenuto patrimoniale proprio.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza conferma un orientamento giurisprudenziale stabile e rassicurante per chiunque voglia utilizzare il trust come strumento di gestione e protezione del patrimonio. Le implicazioni pratiche sono chiare:
Certezza del diritto: La fase di costituzione del trust non sconta l’imposta proporzionale sulle donazioni e successioni, ma solo l’imposta fissa di registro.
Pianificazione efficiente: È possibile pianificare la destinazione del proprio patrimonio senza il timore di un’imposizione immediata e onerosa, che viene legittimamente posticipata al momento in cui si realizzerà l’effettivo arricchimento dei beneficiari.
Neutralità fiscale: La natura strumentale dell’atto di dotazione è pienamente riconosciuta, evitando una duplicazione impositiva e garantendo che il tributo colpisca solo il trasferimento di ricchezza effettivo e definitivo.

L’atto di costituzione di un trust è soggetto a imposta di donazione proporzionale?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’atto di costituzione e dotazione di un trust è un atto fiscalmente neutro, soggetto solo all’imposta di registro in misura fissa, in quanto non realizza un trasferimento effettivo e stabile di ricchezza.

Quando deve essere pagata l’imposta sulle successioni e donazioni in un trust?
L’imposta proporzionale sulle successioni e donazioni sarà dovuta solo al momento del trasferimento finale dei beni o dei diritti dal trustee al beneficiario. È in quella fase che si concretizza l’effettivo arricchimento patrimoniale soggetto a tassazione.

Perché il conferimento di beni in un trust è considerato un atto fiscalmente neutro?
Perché non determina un incremento di ricchezza né per il trustee, che acquista solo una titolarità formale e strumentale, né per il beneficiario, che in questa fase ha solo un’aspettativa. L’imposizione fiscale deve colpire un arricchimento effettivo, che si manifesta solo con l’attribuzione finale dei beni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati