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Tassazione trust: Cassazione sulla neutralità fiscale

Un professionista ha impugnato un avviso di liquidazione dell’imposta di successione e donazione su un atto di conferimento di un immobile in un trust. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2313/2024, ha accolto il ricorso, stabilendo che la tassazione del trust con imposta proporzionale non avviene al momento del conferimento dei beni al trustee. Tale atto è considerato fiscalmente neutro, in quanto non realizza un effettivo e stabile trasferimento di ricchezza. L’imposta sarà dovuta solo al momento dell’eventuale trasferimento finale dei beni dal trustee ai beneficiari.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione Trust: La Cassazione Conferma la Neutralità Fiscale dell’Atto di Dotazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale in materia di tassazione trust: l’atto con cui i beni vengono conferiti nel trust è un’operazione fiscalmente neutra e, pertanto, non è soggetto all’imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale. Questa pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale ormai granitico, offrendo certezza giuridica a chi utilizza questo strumento per la pianificazione patrimoniale. Analizziamo insieme la vicenda e le motivazioni della Corte.

I fatti del caso: un avviso di liquidazione per un trust

Un professionista, in qualità di notaio, stipulava un atto di conferimento di un immobile in un trust. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate notificava un avviso di liquidazione, applicando l’imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale. L’Agenzia riteneva che la sola costituzione del vincolo di destinazione sui beni fosse un presupposto sufficiente per l’applicazione del tributo, a prescindere da un effettivo arricchimento immediato.

Il caso, dopo un primo grado favorevole al contribuente, giungeva dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale, la quale riformava la decisione e dava ragione all’amministrazione finanziaria. Contro questa sentenza, il professionista proponeva ricorso per cassazione, lamentando, tra gli altri motivi, la violazione delle norme che disciplinano l’imposta in questione.

La decisione della Corte di Cassazione e la tassazione del trust

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del professionista, annullando la sentenza impugnata. Gli Ermellini hanno riaffermato che, in tema di tassazione trust, il momento impositivo non coincide con l’atto di dotazione patrimoniale dal disponente (settlor) al gestore (trustee).

Il trasferimento dei beni al trustee ha natura meramente strumentale e temporanea. Il trustee non acquisisce i beni per un arricchimento personale, ma per amministrarli in un regime di segregazione patrimoniale, in vista del loro futuro trasferimento ai beneficiari finali. Di conseguenza, questo passaggio iniziale non manifesta la capacità contributiva richiesta dall’art. 53 della Costituzione per giustificare l’applicazione di un’imposta proporzionale.

Le motivazioni: perché l’atto di dotazione del trust è fiscalmente neutro

Le motivazioni della Corte si fondano su un consolidato orientamento giurisprudenziale. Il presupposto per l’applicazione dell’imposta sulle successioni e donazioni è un trasferimento di ricchezza stabile e definitivo. Nel caso del trust, questo evento si verifica non all’inizio, ma alla fine del percorso, cioè quando i beni o i loro frutti vengono effettivamente attribuiti ai beneficiari.

La Corte chiarisce che l’atto di costituzione del trust, non accompagnato da un reale trasferimento di ricchezza, è un atto “neutro” che non determina un passaggio patrimoniale imponibile. Esso serve unicamente a creare un vincolo di destinazione sui beni, segregandoli dal patrimonio del disponente e del trustee. L’imposizione, pertanto, è differita al momento in cui si concretizzerà l’effettivo arricchimento in capo ai beneficiari. Fino a quel momento, gli atti relativi al trust sono soggetti unicamente all’imposta di registro in misura fissa.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

Questa ordinanza offre importanti conferme per operatori e contribuenti:
1. Certezza Fiscale: L’atto di dotazione di un trust non sconta l’imposta di donazione in misura proporzionale. Questo riduce i costi iniziali e l’incertezza legata all’utilizzo dello strumento.
2. Differimento dell’Imposizione: Il carico fiscale è posticipato al momento in cui si realizza il vero presupposto impositivo, ovvero il trasferimento di ricchezza ai beneficiari. Questo allinea la tassazione al principio di capacità contributiva.
3. Coerenza del Sistema: La decisione si pone in continuità con la giurisprudenza maggioritaria, evitando interpretazioni ondivaghe e garantendo un’applicazione uniforme della legge fiscale sul territorio nazionale.

L’atto di conferimento di beni in un trust è soggetto all’imposta sulle successioni e donazioni?
No, secondo la Corte di Cassazione l’atto di conferimento dei beni dal disponente al trustee è un atto fiscalmente neutro. Non è soggetto all’imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale perché non costituisce un trasferimento di ricchezza effettivo e stabile, ma solo un atto strumentale alla gestione dei beni.

Quando si deve pagare l’imposta proporzionale in un’operazione di trust?
L’imposta proporzionale sulle successioni e donazioni è dovuta solo al momento del trasferimento finale dei beni o dei diritti dal trustee ai beneficiari del trust. È in quel momento che si realizza l’effettivo arricchimento patrimoniale che costituisce il presupposto del tributo.

Qual è l’effetto fiscale principale della costituzione di un trust secondo la Cassazione?
L’effetto fiscale principale è la segregazione patrimoniale dei beni conferiti. L’atto di costituzione e di dotazione del trust, non integrando un passaggio di ricchezza imponibile, è considerato un atto “neutro” e sconta le imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa, e non proporzionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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