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Tassazione piattaforme: no ICI/IMU oltre 12 miglia

La Corte di Cassazione ha stabilito che la tassazione piattaforme petrolifere ai fini ICI e IMU non è applicabile a quelle situate sulla piattaforma continentale, oltre le 12 miglia del mare territoriale. La sentenza chiarisce che la sovranità dello Stato su tale area non è territoriale, ma ‘funzionale’, cioè limitata allo scopo di esplorare e sfruttare le risorse naturali. Di conseguenza, manca il presupposto essenziale per l’imposta comunale, ovvero l’ubicazione dell’immobile nel ‘territorio dello Stato’. I ricorsi del Comune e della società di riscossione sono stati quindi respinti.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione Piattaforme: La Cassazione Esclude ICI e IMU Oltre il Mare Territoriale

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha posto fine a una lunga disputa sulla tassazione piattaforme petrolifere, stabilendo un principio fondamentale: le installazioni situate sulla piattaforma continentale, al di là delle 12 miglia nautiche del mare territoriale, non sono soggette a imposte comunali come l’ICI e l’IMU. Questa decisione si basa su una distinzione cruciale del diritto internazionale tra sovranità territoriale e sovranità funzionale, con implicazioni significative per il settore energetico e la fiscalità locale.

I Fatti del Caso: La Pretesa Fiscale su Impianti Offshore

Un Comune costiero, insieme alla propria società di riscossione, aveva notificato a una grande società energetica una serie di avvisi di accertamento per il mancato pagamento di ICI e IMU relativi a diverse annualità. L’oggetto della pretesa fiscale erano alcune piattaforme per l’estrazione di idrocarburi situate nel mare Adriatico, ma collocate oltre il limite delle 12 miglia dalla costa, sulla cosiddetta piattaforma continentale.

La società energetica si opponeva, sostenendo che tali impianti, non trovandosi nel territorio dello Stato in senso stretto, non potevano essere soggetti a un’imposta di natura prettamente territoriale come quella comunale sugli immobili. La Commissione Tributaria di secondo grado aveva dato ragione alla società, annullando gli atti impositivi. Il Comune e l’agente di riscossione hanno quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Questione Giuridica: Sovranità dello Stato e Potere Impositivo

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione del concetto di ‘territorio dello Stato’ ai fini fiscali. L’applicazione di imposte come ICI e IMU presuppone che l’immobile si trovi fisicamente all’interno dei confini territoriali su cui il Comune esercita la propria potestà. Ma fino a dove si estende questo territorio in mare?

La Corte di Cassazione ha affrontato la questione analizzando le norme della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (nota come Convenzione di Montego Bay), che l’Italia ha ratificato. Questa convenzione distingue diverse zone marittime:

* Mare Territoriale: Fino a 12 miglia dalla costa, lo Stato ha una sovranità piena, quasi identica a quella che esercita sulla terraferma.
* Piattaforma Continentale: È il prolungamento naturale del territorio terrestre sotto il mare. Su quest’area, lo Stato costiero non ha una sovranità piena, ma diritti sovrani ‘funzionali’, ovvero limitati allo scopo specifico di esplorare e sfruttare le risorse naturali (minerali, idrocarburi, ecc.).

Questa distinzione è cruciale. Mentre nel mare territoriale lo Stato può agire come se fosse terra, sulla piattaforma continentale il suo potere è vincolato a una funzione specifica. Non si tratta di un’estensione del suo territorio.

L’Analisi della Cassazione sulla Tassazione Piattaforme

I ricorrenti sostenevano che, poiché la Convenzione di Montego Bay concede allo Stato costiero ‘giurisdizione esclusiva’ sulle installazioni in materia fiscale, ciò implicasse la possibilità di applicare qualsiasi tipo di imposta, inclusa quella immobiliare comunale. La Corte Suprema ha rigettato questa interpretazione, definendola un ‘ragionamento circolare’.

La ‘giurisdizione esclusiva’ significa semplicemente che nessun altro Stato può imporre le proprie leggi su quelle strutture. Tuttavia, il potere dello Stato costiero stesso rimane ‘funzionale’. Può quindi imporre tasse legate all’attività di sfruttamento (come l’imposta sul reddito dei lavoratori o sui profitti dell’impresa), ma non può applicare un’imposta, come l’IMU, il cui presupposto è la mera proprietà di un bene situato in un dato ‘territorio’.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha chiarito che, se la sovranità sulla piattaforma continentale fosse territoriale, non ci sarebbe stato bisogno che la Convenzione specificasse l’esistenza di una giurisdizione fiscale: sarebbe stata implicita. Il fatto che la Convenzione lo precisi dimostra che si tratta di un potere concesso e, come tale, limitato allo scopo per cui è stato attribuito. In sintesi, la piattaforma continentale non è ‘territorio dello Stato’ ai fini dell’imposta comunale sugli immobili.

La Corte ha anche respinto l’argomento secondo cui la mancata tassazione costituirebbe un aiuto di Stato illegittimo ai sensi del diritto dell’Unione Europea. Un aiuto di Stato si configura quando lo Stato rinuncia a un potere impositivo che possiede. In questo caso, secondo la Corte, lo Stato non ha mai avuto il potere di imporre una tassa immobiliare territoriale su tali strutture, essendo vincolato dal diritto internazionale. Non si può rinunciare a un potere che non si ha.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza stabilisce in modo definitivo un principio di diritto: gli impianti fissi o galleggianti situati sulla piattaforma continentale, al di là del mare territoriale, non sono soggetti all’imposta comunale sugli immobili. La tassazione piattaforme di questo tipo non può fondarsi su un presupposto di territorialità che, secondo il diritto internazionale, non esiste.

Questa decisione offre certezza giuridica agli operatori del settore energetico, chiarendo i limiti del potere impositivo locale in ambito marittimo. Al contempo, delimita le competenze dei Comuni costieri, che non possono estendere le proprie pretese fiscali immobiliari al di fuori dei confini del mare territoriale.

Le piattaforme offshore sono soggette a ICI e IMU?
No, se sono situate sulla piattaforma continentale al di là delle 12 miglia nautiche del mare territoriale. La Corte di Cassazione ha stabilito che manca il presupposto della ‘territorialità’, in quanto la sovranità dello Stato su quell’area è solo ‘funzionale’ allo sfruttamento delle risorse e non piena.

Qual è la differenza tra sovranità sul mare territoriale e sulla piattaforma continentale?
Sul mare territoriale (fino a 12 miglia dalla costa), lo Stato esercita una sovranità piena e completa, analoga a quella sulla terraferma. Sulla piattaforma continentale, invece, i diritti sovrani sono ‘funzionali’, cioè limitati esclusivamente all’esplorazione e allo sfruttamento delle risorse naturali, e non costituiscono un’estensione del territorio nazionale.

La mancata applicazione dell’IMU alle piattaforme sulla piattaforma continentale è un aiuto di Stato?
No. Secondo la Corte, un aiuto di Stato si verifica quando uno Stato sceglie di non esercitare un potere impositivo che possiede. In questo caso, il diritto internazionale impedisce allo Stato di imporre una tassa basata sulla territorialità, quindi lo Stato non sta rinunciando a un potere, ma sta rispettando un limite imposto da norme sovranazionali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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