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Tassazione dividendi IRAP: la Cassazione attende la CGUE

Un istituto bancario ha richiesto il rimborso dell’IRAP versata su dividendi percepiti da società controllate residenti nell’UE, sostenendo l’incompatibilità della normativa italiana con la Direttiva UE ‘madre-figlia’. Dopo decisioni contrastanti nei primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha sospeso il procedimento. La Corte ha ritenuto opportuno attendere la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) su una questione analoga, al fine di garantire un’applicazione uniforme del diritto europeo sulla tassazione dividendi IRAP.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione Dividendi IRAP: La Cassazione Sospende in Attesa della Corte Europea

L’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione n. 15566/2025 pone in evidenza una questione cruciale nel panorama del diritto tributario europeo: la compatibilità della tassazione dividendi IRAP con la Direttiva UE ‘madre-figlia’. La Suprema Corte ha scelto la via della prudenza, sospendendo il giudizio in attesa di una pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) su casi analoghi, una decisione che avrà importanti ripercussioni per molte società italiane con partecipazioni in altri Stati membri.

I Fatti del Contenzioso Tributario

La vicenda nasce dall’istanza di rimborso presentata da un importante istituto bancario per l’IRAP versata nell’esercizio fiscale 2012. L’imposta contestata riguardava la quota parte di dividendi ricevuti da società controllate residenti nell’Unione Europea. Secondo l’istituto, tali dividendi non avrebbero dovuto concorrere a formare la base imponibile IRAP, in virtù del principio sancito dalla Direttiva UE 2011/196, nota come ‘madre-figlia’, che mira a evitare la doppia imposizione degli utili societari.

Il silenzio dell’Agenzia Fiscale sull’istanza ha portato la banca a ricorrere alla Commissione Tributaria Provinciale, che ha però respinto le sue ragioni. In secondo grado, la Commissione Tributaria Regionale ha ribaltato la decisione, accogliendo l’appello della società. I giudici regionali hanno fatto riferimento a un obiter dictum della Corte Costituzionale e alla giurisprudenza sovranazionale, che estendono il divieto di doppia imposizione dei dividendi UE anche all’IRAP. Contro questa sentenza, l’Amministrazione Finanziaria ha proposto ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica sulla Tassazione Dividendi IRAP e la Direttiva UE

Il cuore della controversia risiede nel conflitto tra la normativa interna e quella europea. Da un lato, il D.Lgs. 446/1997, che disciplina l’IRAP, prevede l’imponibilità parziale dei dividendi. Dall’altro, l’articolo 4 della Direttiva ‘madre-figlia’ stabilisce che lo Stato membro della società madre deve astenersi dal tassare gli utili distribuiti dalla società figlia, o comunque consentire una deduzione dell’imposta già assolta dalla figlia.

L’Agenzia Fiscale sostiene che la ratio della direttiva, volta a prevenire la doppia imposizione sui redditi, sarebbe estranea alla natura dell’IRAP, che è un’imposta sul valore della produzione. La contribuente, invece, ritiene che assoggettare a IRAP dividendi già tassati nello Stato della controllata costituisca una forma di doppia imposizione vietata dal diritto dell’Unione. Questa stessa incertezza interpretativa è stata sollevata da un’altra corte italiana, che ha rimesso la questione alla CGUE.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Corte di Cassazione, con un approccio pragmatico e rispettoso del sistema giuridico europeo, ha deciso di non pronunciarsi nel merito. La ragione fondamentale di questa scelta è la pendenza di due ricorsi (C-92/24 e C-94/24) davanti alla CGUE, sollevati dalla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia. Questi ricorsi pongono una domanda precisa: se la normativa italiana che assoggetta a IRAP il 50% dei dividendi incassati da società madri italiane da parte di società figlie residenti in altri Stati UE sia compatibile con la Direttiva.

Poiché la risposta della CGUE a questa domanda sarà vincolante per tutti i giudici nazionali, la Cassazione ha ritenuto opportuno sospendere il presente giudizio. Questa procedura, nota come rinvio a nuovo ruolo, evita il rischio di decisioni contrastanti e garantisce un’applicazione uniforme del diritto dell’Unione Europea su tutto il territorio nazionale.

Conclusioni: L’Attesa della Pronuncia della CGUE

L’ordinanza interlocutoria rappresenta un momento di pausa strategica in una materia di grande rilevanza economica. La decisione finale sulla legittimità della tassazione dividendi IRAP di provenienza UE è ora affidata ai giudici di Lussemburgo. L’esito di tale pronuncia non solo risolverà il caso specifico, ma creerà un precedente fondamentale per tutte le holding e le società italiane con partecipazioni estere. La scelta della Cassazione sottolinea la crescente integrazione tra ordinamento nazionale e diritto europeo, confermando il ruolo della CGUE come interprete ultimo delle normative comunitarie.

Perché la Corte di Cassazione ha deciso di sospendere il caso?
La Corte ha sospeso il caso perché una questione giuridica identica, relativa alla compatibilità della tassazione IRAP sui dividendi UE con la Direttiva ‘madre-figlia’, è già stata sottoposta alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) da un altro tribunale italiano. Per evitare sentenze contraddittorie e garantire l’uniformità del diritto europeo, ha ritenuto opportuno attendere la decisione vincolante della CGUE.

Qual è il conflitto legale al centro della controversia?
Il conflitto è tra la legge italiana (D.Lgs. 446/1997), che prevede l’imponibilità parziale per l’IRAP dei dividendi provenienti da controllate UE, e la Direttiva europea ‘madre-figlia’ (2011/196/UE), che mira a prevenire la doppia imposizione degli utili distribuiti tra società madri e figlie residenti in diversi Stati membri.

Qual è l’effetto pratico di questa ordinanza della Cassazione?
L’effetto pratico è che il procedimento giudiziario è temporaneamente fermo. La decisione definitiva sul diritto della società al rimborso dell’IRAP dipenderà direttamente dall’interpretazione che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea fornirà sulla compatibilità della normativa italiana con il diritto dell’Unione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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