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Tassazione diritto di superficie: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4928/2025, ha stabilito che la plusvalenza derivante dalla costituzione di un diritto di superficie su un terreno agricolo non è soggetta a tassazione IRPEF se il terreno è stato acquistato da più di cinque anni. L’Agenzia delle Entrate sosteneva che tali proventi costituissero redditi diversi derivanti da terreni dati in affitto per usi non agricoli. La Corte ha invece qualificato l’operazione come un atto traslativo di un diritto reale, assimilabile alla cessione di un immobile, la cui plusvalenza è tassabile solo se realizzata entro cinque anni dall’acquisto. La decisione conferma un orientamento consolidato, distinguendo nettamente la costituzione di diritti reali dagli obblighi personali di permettere l’uso del fondo.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione diritto di superficie: quando la plusvalenza è esente?

La corretta tassazione del diritto di superficie, specialmente quando costituito su terreni agricoli per la realizzazione di impianti eolici o fotovoltaici, è un tema di grande attualità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti decisivi, confermando un principio fondamentale: la plusvalenza generata non è tassabile se il terreno è posseduto da oltre cinque anni. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un avviso di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate aveva recuperato a tassazione IRPEF le somme percepite da un contribuente. Tali somme erano il corrispettivo per aver costituito, a favore di una società, un diritto di superficie su un proprio terreno agricolo, finalizzato alla realizzazione di un impianto eolico. Secondo il Fisco, tali proventi andavano qualificati come redditi diversi ai sensi dell’art. 67, comma 1, lett. e) del TUIR, in quanto redditi di natura fondiaria derivanti da terreni dati in affitto per usi non agricoli. Gli eredi del contribuente si opponevano, sostenendo che l’operazione costituisse una cessione di un diritto reale e che, essendo il terreno posseduto da più di cinque anni, la relativa plusvalenza non fosse tassabile.

L’inquadramento fiscale e la Tassazione del Diritto di Superficie

Il cuore della controversia risiede nell’inquadramento giuridico e fiscale dell’operazione. L’Agenzia delle Entrate, basandosi su una lettura estensiva della norma, tentava di assimilare la costituzione del diritto di superficie a una forma di locazione, tassandone il reddito come derivante da un obbligo di permettere a terzi l’utilizzo del fondo.

La tesi dei contribuenti, accolta sia in primo che in secondo grado, si fondava invece sulla natura di diritto reale del diritto di superficie. Essi sostenevano che l’art. 9, comma 5, del TUIR equipara gli atti che costituiscono o trasferiscono diritti reali di godimento alle cessioni a titolo oneroso. Di conseguenza, il regime fiscale applicabile doveva essere quello delle plusvalenze immobiliari previsto dall’art. 67, comma 1, lett. b) del TUIR.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la decisione dei giudici di merito. I giudici hanno ribadito un principio ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità, a partire dalla sentenza n. 15333/2014.

Il ragionamento della Corte si articola su due punti chiave:

1. Natura dell’Operazione: La costituzione di un diritto di superficie è un atto che trasferisce un diritto reale di godimento. Non si tratta di un semplice obbligo personale “di permettere” l’uso del terreno (come in un contratto di affitto), ma della creazione di un diritto autonomo, opponibile a terzi.

2. Disciplina Fiscale Applicabile: In virtù dell’equiparazione prevista dall’art. 9, comma 5, del TUIR, a tale operazione si applica la disciplina delle plusvalenze immobiliari (art. 67, comma 1, lett. b). Questa norma prevede la tassazione della plusvalenza solo se l’atto avviene entro cinque anni dall’acquisto del bene. Poiché nel caso di specie il terreno era stato acquisito da più di cinque anni, nessuna tassazione era dovuta.

La Corte ha inoltre precisato che la fattispecie richiamata dall’Agenzia (ordinanza n. 30406/2018) non era pertinente, in quanto quel caso riguardava un affitto parziale di terreno per uso non agricolo, senza alcun trasferimento di diritti reali.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione rafforza la certezza del diritto per i proprietari di terreni, in particolare agricoli, che intendono sfruttare economicamente i propri beni per progetti legati alle energie rinnovabili. Il principio è chiaro: la costituzione di un diritto di superficie su un terreno posseduto da più di cinque anni non genera una plusvalenza tassabile ai fini IRPEF. Questa distinzione tra diritti reali e diritti personali di godimento è cruciale per una corretta pianificazione fiscale e offre una tutela significativa agli investimenti a lungo termine nel settore immobiliare e delle energie pulite.

I proventi dalla costituzione di un diritto di superficie su un terreno agricolo sono sempre tassabili?
No. Secondo la Corte di Cassazione, non sono tassabili come plusvalenza se il terreno su cui viene costituito il diritto è stato acquistato da più di cinque anni.

Qual è la differenza fiscale tra concedere un diritto di superficie e affittare un terreno per usi non agricoli?
La costituzione di un diritto di superficie è considerata un atto traslativo di un diritto reale. La plusvalenza è tassabile solo se realizzata entro cinque anni dall’acquisto del bene (art. 67, lett. b, TUIR). L’affitto, invece, genera un reddito diverso derivante da un obbligo personale di permettere l’uso del bene, che è tassabile come reddito fondiario non determinabile catastalmente (art. 67, lett. e, TUIR), indipendentemente dal periodo di possesso.

Dopo quanti anni la plusvalenza derivante dalla cessione del diritto di superficie non è più tassabile?
La plusvalenza non è più soggetta a tassazione IRPEF se l’atto di costituzione o cessione del diritto di superficie avviene dopo che sono trascorsi cinque anni dall’acquisto del terreno.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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