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Tassazione cavalcavia: la concessionaria deve pagare

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2164/2024, ha stabilito che la società concessionaria di una rete autostradale è tenuta al pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico (TOSAP) per i cavalcavia che sovrastano strade comunali. La Corte ha chiarito che la natura privata e lucrativa dell’attività del concessionario esclude l’applicazione dell’esenzione fiscale prevista per lo Stato, anche se l’opera è di proprietà statale. La tassazione del cavalcavia autostradale è dovuta in quanto si tratta di un’occupazione di fatto di un bene demaniale comunale da parte di un soggetto privato.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione cavalcavia autostradale: la Cassazione fa chiarezza

La questione della tassazione cavalcavia autostradale è un tema complesso che interseca diritto tributario, amministrativo e civile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un principio fondamentale: la società privata che gestisce un’autostrada in concessione statale deve pagare la Tassa per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche (TOSAP) per lo spazio aereo sovrastante le strade comunali occupato dai suoi viadotti. Questa decisione ribalta precedenti sentenze di merito e stabilisce un punto fermo sulla responsabilità fiscale dei concessionari.

I Fatti del Caso

Una società concessionaria per la gestione della rete autostradale aveva ricevuto un avviso di accertamento da parte di un Comune per il pagamento della TOSAP relativa agli anni dal 2013 al 2018. L’oggetto della tassazione era l’occupazione dello spazio sovrastante il suolo pubblico comunale da parte di un cavalcavia autostradale. La società aveva impugnato l’atto, sostenendo di non essere tenuta al pagamento in quanto concessionaria dello Stato e non del Comune, e che l’opera, essendo pubblica e la sua localizzazione prevista per legge, non costituisse un’occupazione tassabile.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione alla società, escludendo i presupposti per l’applicazione della tassa. I giudici di merito avevano ritenuto che la società non fosse concessionaria del Comune e che l’esenzione prevista per lo Stato dovesse applicarsi anche al suo concessionario. L’ente incaricato della riscossione per conto del Comune ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’ente di riscossione, cassando la sentenza d’appello e decidendo nel merito. Ha affermato che la società concessionaria è tenuta al pagamento della TOSAP, stabilendo un principio di diritto chiaro e netto sulla materia.

Le Motivazioni e l’Impatto della Sentenza sulla Tassazione Cavalcavia Autostradale

La Corte ha basato la sua decisione su argomentazioni precise e dirimenti.

Innanzitutto, ha chiarito che il presupposto della TOSAP, ai sensi degli artt. 38 e 39 del D.Lgs. 507/1993, è qualsiasi occupazione di beni appartenenti al demanio comunale, anche se effettuata senza un titolo formale (concessione o autorizzazione). L’occupazione, in questo caso, è un dato di fatto: il cavalcavia sottrae lo spazio aereo sovrastante la strada all’uso pubblico. Il fatto che la realizzazione dell’autostrada sia prevista per legge non esclude la tassabilità dell’occupazione, ma ne definisce la legittimità.

Il punto cruciale della motivazione riguarda l’esenzione fiscale. L’art. 49 del medesimo decreto legislativo prevede un’esenzione per lo Stato e gli altri enti pubblici. Tuttavia, la Corte ha ribadito un orientamento consolidato: tale esenzione ha carattere soggettivo e non si estende automaticamente ai concessionari privati. La società autostradale, pur svolgendo un servizio pubblico in concessione, è una società per azioni che opera con finalità di lucro. Non può essere considerata una semplice ‘longa manus’ dello Stato, a meno che non ricorrano i rigidi requisiti dell’ ‘in house providing’ (controllo analogo e destinazione prevalente dell’attività), non presenti in questo caso.

La Corte ha inoltre distinto tra la proprietà dell’infrastruttura (il cavalcavia, che può essere considerato demanio statale) e l’occupazione del bene sottostante (la strada, di proprietà del demanio comunale). È quest’ultima occupazione, posta in essere da un soggetto privato per la propria attività d’impresa, a generare l’obbligazione tributaria nei confronti dell’ente territoriale titolare del bene.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha implicazioni significative per tutti i concessionari di opere pubbliche. Essa stabilisce che la gestione di un servizio pubblico per conto dello Stato non comporta un’immunità fiscale generalizzata dai tributi locali. Le società concessionarie, in quanto soggetti privati che perseguono un profitto, sono tenute a contribuire economicamente per l’utilizzo del territorio comunale. Questa decisione garantisce ai Comuni le risorse derivanti dall’occupazione del proprio demanio, riaffermando il principio secondo cui chi utilizza un bene pubblico per la propria attività economica deve corrispondere il relativo tributo, indipendentemente dalla natura statale della concessione.

La società che gestisce un’autostrada in concessione deve pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico (TOSAP) per un cavalcavia che passa sopra una strada comunale?
Sì, secondo la Corte di Cassazione la tassa è dovuta. L’occupazione dello spazio sovrastante la strada comunale da parte del cavalcavia rientra nei presupposti impositivi della TOSAP, in quanto sottrae un’area pubblica all’uso collettivo.

L’esenzione fiscale dal pagamento della TOSAP prevista per lo Stato si applica anche alla società concessionaria?
No. La Corte ha chiarito che l’esenzione è soggettiva, legata alla natura pubblica dell’ente. La società concessionaria, essendo un’entità privata che opera con finalità di lucro, non può beneficiare di tale esenzione, anche se gestisce un’opera di proprietà statale.

Il fatto che la costruzione dell’autostrada sia prevista per legge esclude il pagamento della tassa?
No, non lo esclude. Le norme che dispongono la realizzazione della rete autostradale legittimano l’occupazione del suolo, ma non la esonerano dalla tassazione. La tassa è dovuta per il semplice fatto dell’occupazione di un bene demaniale da parte di un soggetto diverso dall’ente proprietario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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