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Tassazione canoni portuali: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7693/2024, ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la non imponibilità ai fini IRES dei canoni percepiti da un’Autorità Portuale per la concessione di beni demaniali marittimi per gli anni d’imposta 2009, 2010 e 2011. La Corte ha stabilito che, per il periodo in esame, la tassazione dei canoni portuali era esclusa in virtù della natura di ente pubblico non economico dell’Autorità, che agiva nell’esercizio di funzioni statali. La successiva normativa, introdotta per conformarsi alle decisioni UE sugli aiuti di Stato, non ha efficacia retroattiva e si applica solo dal 2022.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione Canoni Portuali: la Cassazione Conferma l’Esenzione per il Passato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una questione a lungo dibattuta: la tassazione canoni portuali. La Suprema Corte ha stabilito che, per gli anni d’imposta antecedenti al 2022, i canoni percepiti dalle Autorità Portuali per la concessione di aree demaniali non sono soggetti a IRES. Questa decisione si fonda sulla natura di ente pubblico non economico di tali Autorità e sulla non retroattività delle nuove normative europee e nazionali in materia.

I Fatti di Causa: la Pretesa Fiscale e l’Opposizione

Il caso nasce da alcuni avvisi di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate contestava a un’Autorità di Sistema Portuale l’omesso versamento dell’IRES su ingenti canoni percepiti negli anni 2009, 2010 e 2011. Tali somme derivavano dalla concessione a terzi di beni demaniali marittimi. L’amministrazione finanziaria sosteneva che tali canoni dovessero essere qualificati come redditi fondiari e, di conseguenza, assoggettati a tassazione.

L’Autorità Portuale si è opposta, sostenendo la propria natura di ente pubblico non economico, le cui attività, inclusa la gestione delle concessioni, sono espressione di un potere pubblico e preordinate al perseguimento dell’interesse collettivo, senza scopo di lucro. La Commissione Tributaria Regionale aveva già dato ragione all’ente, spingendo l’Agenzia delle Entrate a ricorrere in Cassazione.

L’Analisi della Cassazione e la Natura delle Autorità Portuali

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia, confermando l’orientamento consolidato della giurisprudenza nazionale. I giudici hanno ribadito che le Autorità Portuali, secondo la legislazione vigente all’epoca dei fatti (Legge n. 84/1994), erano (e sono) enti pubblici non economici.

Le attività svolte, come la concessione di banchine e aree portuali, sono riconducibili all’alveo delle funzioni statali. Non si tratta di un’attività di impresa, ma dell’esercizio di un potere pubblico finalizzato a garantire il corretto funzionamento delle aree portuali, un interesse primario dello Stato. Di conseguenza, i proventi derivanti da tale attività non possono essere considerati reddito d’impresa né reddito fondiario tassabile ai fini IRES.

La Tassazione Canoni Portuali alla Luce del Diritto Europeo

Un punto cruciale della sentenza riguarda l’impatto del diritto dell’Unione Europea. Negli ultimi anni, la Commissione Europea ha avviato procedure nei confronti di diversi Stati membri, inclusa l’Italia, ritenendo che l’esenzione fiscale a favore delle autorità portuali costituisse un aiuto di Stato incompatibile con il mercato interno.

Con una decisione del 4 dicembre 2020, la Commissione ha concluso che l’esenzione IRES per le attività economiche delle Autorità Portuali italiane configurava un “aiuto di Stato esistente” e ha imposto all’Italia di eliminarlo. È fondamentale, però, la qualificazione di “aiuto esistente”, ovvero un aiuto introdotto prima dell’entrata in vigore dei trattati UE. Questo ha un’implicazione decisiva: l’obbligo imposto dalla Commissione non è quello di recuperare gli aiuti passati, ma solo di sopprimere il regime di esenzione per il futuro.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha basato la sua decisione su un chiaro principio giuridico: l’irretroattività della legge. Il legislatore italiano, per adeguarsi alla decisione della Commissione, ha introdotto una nuova normativa (D.L. n. 68/2022) che prevede l’imponibilità IRES dei canoni portuali. Tuttavia, questa legge ha effetto solo per i periodi d’imposta a decorrere dal 1° gennaio 2022, facendo espressamente salvi i comportamenti adottati in precedenza.

Pertanto, per gli anni in contestazione (2009-2011), si applica la disciplina previgente, così come interpretata dalla giurisprudenza nazionale consolidata, che prevedeva l’esenzione. La decisione della Commissione Europea, pur avendo innescato il cambiamento normativo, non può avere l’effetto di rendere retroattivamente tassabili redditi che, al tempo, erano considerati esenti dall’ordinamento italiano. L’aiuto, essendo “esistente”, poteva essere legittimamente erogato fino alla decisione della Commissione che ne ha disposto la cessazione per il futuro.

Conclusioni

La sentenza n. 7693/2024 della Cassazione chiarisce definitivamente il regime fiscale dei canoni portuali per il passato, confermando la legittimità della non imposizione IRES. La decisione traccia una netta linea di demarcazione temporale: fino al 31 dicembre 2021, i canoni erano esenti in base al diritto nazionale; dal 1° gennaio 2022, sono imponibili in conformità con il diritto europeo sugli aiuti di Stato. Questa pronuncia offre certezza giuridica agli operatori e conferma che le modifiche normative, anche se sollecitate dall’UE, non possono travolgere i rapporti giuridici consolidati nel tempo.

I canoni percepiti dalle Autorità Portuali per le concessioni demaniali sono sempre esenti da IRES?
No. La sentenza chiarisce che l’esenzione valeva per i periodi d’imposta antecedenti al 1° gennaio 2022. A seguito di una decisione della Commissione Europea e del conseguente adeguamento della normativa italiana, a partire da tale data questi canoni sono soggetti a IRES.

Perché la Corte di Cassazione non ha applicato la decisione della Commissione Europea che considerava l’esenzione un aiuto di Stato?
La Corte ha applicato la decisione, ma ne ha rispettato la portata temporale. La Commissione Europea ha qualificato l’esenzione come “aiuto di Stato esistente”, imponendone l’eliminazione per il futuro ma non il recupero per il passato. Pertanto, la decisione non ha effetto retroattivo e non può rendere tassabili i canoni relativi agli anni 2009-2011.

Qual era la base giuridica per l’esenzione IRES dei canoni portuali prima del 2022?
L’esenzione si basava sull’interpretazione consolidata della giurisprudenza nazionale, secondo cui le Autorità Portuali sono enti pubblici non economici. La loro attività di concessione di beni demaniali era considerata un esercizio di funzioni pubbliche e non un’attività commerciale, e i relativi proventi non costituivano reddito imponibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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