LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Tassazione Autorità Portuali: no IRES sui canoni

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7381 del 19 marzo 2024, ha stabilito che i canoni percepiti da un’Autorità Portuale per la concessione di beni demaniali marittimi non sono soggetti a IRES per l’anno d’imposta 2007. La Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la natura di ente pubblico non economico dell’Autorità e la riconducibilità dei canoni all’esercizio di funzioni istituzionali. La decisione chiarisce che le successive normative, introdotte per adeguarsi alle direttive UE sugli aiuti di Stato, non hanno efficacia retroattiva, salvaguardando così la non imponibilità per i periodi precedenti al 2022.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassazione Autorità Portuali: La Cassazione Conferma la Non Imponibilità per il Passato

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 7381/2024, ha messo un punto fermo su una questione a lungo dibattuta: la tassazione delle Autorità Portuali. La Suprema Corte ha stabilito che i canoni derivanti dalla concessione di aree demaniali marittime, per i periodi d’imposta antecedenti al 2022, non sono soggetti a IRES. Questa decisione chiarisce il regime fiscale applicabile prima delle modifiche legislative imposte dal diritto europeo, offrendo importanti spunti di riflessione sull’interazione tra normativa nazionale e comunitaria.

I Fatti di Causa: L’Avviso di Accertamento dell’Agenzia Fiscale

La controversia nasce da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un’Autorità Portuale per l’anno d’imposta 2007. L’amministrazione finanziaria contestava il mancato assoggettamento a IRES di ingenti canoni percepiti dall’ente per la concessione di beni demaniali marittimi. Secondo il Fisco, tali somme costituivano ‘redditi diversi’ di natura fondiaria e, come tali, avrebbero dovuto concorrere alla formazione del reddito imponibile.

L’Autorità Portuale si opponeva, sostenendo la propria natura di ente pubblico non economico, le cui attività, inclusa la gestione delle concessioni demaniali, sono espressione di un potere pubblico e non di un’attività d’impresa. Le commissioni tributarie di merito avevano dato ragione all’ente, portando l’Agenzia delle Entrate a ricorrere in Cassazione.

La Tassazione delle Autorità Portuali nella Giurisprudenza Nazionale

La Corte di Cassazione ha ricostruito il quadro normativo e giurisprudenziale consolidato nel tempo. Le Autorità Portuali sono state istituite come persone giuridiche di diritto pubblico, dotate di autonomia e finalizzate al perseguimento di interessi pubblici. La giurisprudenza di legittimità, in particolare con la sentenza a Sezioni Unite n. 4925/2013, aveva già chiarito che l’attività di concessione delle banchine e delle aree portuali rientra nell’alveo delle funzioni statali. Si tratta di un’attività funzionale al corretto funzionamento delle aree portuali, che si concretizza nell’esercizio di poteri pubblicistici e non in un’attività di impresa.

Di conseguenza, i canoni percepiti non potevano essere considerati corrispettivi di natura commerciale, ma piuttosto proventi derivanti dall’esercizio delle finalità istituzionali dell’ente. Per questo motivo, la giurisprudenza nazionale aveva costantemente escluso la loro soggezione a IRES.

L’Intervento dell’Unione Europea e la Questione degli Aiuti di Stato

Un elemento cruciale della vicenda è rappresentato dall’intervento della Commissione Europea. A seguito di un’indagine, la Commissione ha stabilito che l’esenzione dall’IRES per le Autorità Portuali configurava un ‘aiuto di Stato’ incompatibile con il mercato interno. Tuttavia, la stessa Commissione ha qualificato tale aiuto come ‘esistente’, poiché istituito prima dell’entrata in vigore dei Trattati UE.

Questa distinzione è fondamentale: a differenza degli ‘aiuti nuovi’, per gli aiuti ‘esistenti’ la Commissione non può ordinare il recupero delle somme già erogate, ma solo imporne la soppressione per il futuro. L’Italia è stata quindi invitata a modificare la propria legislazione, cosa che è avvenuta con il D.L. n. 68/2022, il quale ha previsto l’imponibilità IRES dei canoni portuali a decorrere dal 1° gennaio 2022.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate basandosi sul principio ratione temporis (in ragione del tempo). La controversia riguardava l’anno 2007, un periodo in cui vigeva la disciplina nazionale interpretata dalla giurisprudenza consolidata, che prevedeva l’esenzione. La decisione della Commissione Europea e la successiva legge italiana del 2022 non hanno efficacia retroattiva. Pertanto, esse non possono incidere su un periodo d’imposta così risalente.

La Corte ha specificato che la decisione comunitaria si è limitata a disporre l’eliminazione per il futuro dell’aiuto di Stato, senza imporre alcun obbligo di recupero per il passato. L’assetto normativo applicabile al 2007 era quello che escludeva la tassazione. Di conseguenza, l’operato dell’Autorità Portuale era corretto e l’avviso di accertamento illegittimo.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza conferma che per tutti i periodi d’imposta antecedenti al 1° gennaio 2022, i canoni demaniali percepiti dalle Autorità Portuali non sono soggetti a IRES. La decisione offre certezza giuridica per le situazioni pregresse, distinguendo nettamente il regime fiscale del passato da quello attuale, modificato per conformarsi al diritto dell’Unione Europea. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali.

I canoni di concessione demaniale percepiti da un’Autorità Portuale prima del 2022 erano soggetti a IRES?
No, la Corte di Cassazione ha confermato che, per i periodi d’imposta antecedenti al 1° gennaio 2022, tali canoni non erano soggetti a IRES in quanto derivanti dall’esercizio di funzioni istituzionali di un ente pubblico non economico e non da un’attività commerciale.

Perché la decisione della Commissione Europea sugli aiuti di Stato non ha reso tassabili i canoni per il passato?
Perché la Commissione ha qualificato l’esenzione fiscale come un ‘aiuto di Stato esistente’. A differenza degli ‘aiuti nuovi’, questo tipo di aiuto non deve essere recuperato per il passato. La Commissione ha solo imposto all’Italia di eliminare il regime di esenzione per il futuro, senza alcun effetto retroattivo.

La nuova legge che ha reso imponibili i canoni delle Autorità Portuali si applica al caso in esame?
No. La nuova normativa, introdotta per adeguarsi alla decisione UE, si applica solo a partire dai periodi d’imposta che hanno inizio dal 1° gennaio 2022. La controversia decisa dalla Cassazione riguardava l’anno d’imposta 2007, per il quale vale la disciplina e l’interpretazione giurisprudenziale previgente che escludeva la tassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

TEDESCO C.E.D. SRL - Partita Iva 01400150627 Cookie Policy

LexCED Copyright © 2025 - info@lexced.com

In questa banca dati pubblichiamo provvedimenti giurisdizionali, nel rispetto delle normative vigenti. Procediamo all’oscuramento automatico dei dati personali.
Qualora rilevassi dati personali non correttamente oscurati, puoi richiederne la rimozione o l’ulteriore oscuramento scrivendo all'indirizzo info@lexced.com.