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Tassa occupazione suolo pubblico: chi paga per i viadotti

La Corte di Cassazione ha stabilito che una società concessionaria di autostrade è tenuta al pagamento della tassa occupazione suolo pubblico (TOSAP) per un viadotto che sovrasta il suolo di un Comune. La Corte ha rigettato il ricorso della società, la quale sosteneva di essere esente dal tributo in quanto gestore di un’opera pubblica statale. Secondo i giudici, la società è un soggetto giuridico distinto dallo Stato, persegue finalità di lucro e, pertanto, non può beneficiare delle esenzioni previste per l’ente pubblico. L’occupazione dello spazio comunale, anche se finalizzata a un servizio pubblico, costituisce il presupposto per l’applicazione della tassa.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Tassa Occupazione Suolo Pubblico: Anche i Concessionari di Autostrade Devono Pagare

L’applicazione della tassa occupazione suolo pubblico (TOSAP) genera spesso contenziosi, specialmente quando a occupare il suolo è un soggetto che gestisce un servizio pubblico di rilevanza nazionale. Con l’ordinanza n. 6029/2024, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso emblematico, chiarendo che anche una società concessionaria per la gestione della rete autostradale è tenuta al pagamento di questo tributo per i viadotti che sovrastano le strade comunali.

I Fatti del Caso: Un Viadotto Conteso

Una società di gestione autostradale ha impugnato un avviso di accertamento emesso da un Comune toscano, relativo alla TOSAP per gli anni dal 2013 al 2015. L’oggetto della tassazione era l’occupazione dello spazio sovrastante una strada comunale da parte di un cavalcavia autostradale. La società sosteneva di non dover pagare il tributo, adducendo due principali motivi: primo, l’opera appartiene al demanio statale e non a quello comunale; secondo, in quanto concessionaria di un servizio pubblico essenziale, dovrebbe beneficiare delle esenzioni previste per lo Stato.

Sia in primo che in secondo grado, i giudici hanno dato ragione al Comune, confermando l’obbligo di pagamento. La società ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sulla Tassa Occupazione Suolo Pubblico

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione dei giudici di merito. Il principio stabilito è chiaro: la società concessionaria, pur gestendo un’infrastruttura di proprietà statale e svolgendo un servizio pubblico, è un soggetto giuridico privato distinto dallo Stato, che opera in un regime d’impresa con finalità di lucro. Di conseguenza, non può avvalersi delle esenzioni fiscali riservate agli enti pubblici.

Le motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su una serie di argomentazioni giuridiche precise.

In primo luogo, ha chiarito che il presupposto della TOSAP, secondo il D.Lgs. 507/1993, è l’occupazione di qualsiasi natura di beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei Comuni. Il fatto che l’occupazione avvenga tramite un viadotto non cambia la sostanza: lo spazio aereo sovrastante la strada comunale è sottratto all’uso pubblico e quindi tassabile.

In secondo luogo, i giudici hanno sottolineato la distinzione fondamentale tra il proprietario dell’opera (lo Stato) e il soggetto che la gestisce (la società concessionaria). Quest’ultima è un’entità autonoma che, nello svolgimento della propria attività d’impresa, utilizza il bene. È questa utilizzazione, finalizzata a un profitto, che genera l’obbligo tributario. L’esenzione prevista dall’art. 49 del D.Lgs. 507/1993 per lo Stato e gli altri enti pubblici è personale e non si estende ai concessionari privati.

Infine, la Corte ha specificato che la costruzione di un’autostrada non comporta un automatico trasferimento della proprietà delle strade comunali attraversate al demanio statale. A meno di un formale atto di esproprio o di trasferimento, la titolarità della strada sottostante il viadotto resta in capo al Comune, che ha quindi il diritto di riscuotere la relativa tassa di occupazione.

Le conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale importante con rilevanti implicazioni pratiche per tutte le società che gestiscono opere pubbliche in concessione. La decisione ribadisce che la natura di servizio pubblico dell’attività svolta non è sufficiente a garantire un’esenzione dai tributi locali. Le società concessionarie devono considerare la tassa occupazione suolo pubblico come un costo operativo, dal momento che la loro natura imprenditoriale e lo scopo di lucro le distinguono nettamente dall’ente pubblico concedente. Per i Comuni, questa sentenza rappresenta una conferma del loro potere impositivo su tutte le occupazioni che avvengono sul proprio territorio, garantendo una fonte di entrata fondamentale per l’erogazione dei servizi alla collettività.

Una società che gestisce un’autostrada in concessione statale deve pagare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico (TOSAP) per i viadotti che attraversano strade comunali?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la società concessionaria è tenuta al pagamento della TOSAP. Il presupposto del tributo è l’occupazione di suolo pubblico comunale, e la società, in quanto soggetto privato che opera a scopo di lucro, non beneficia delle esenzioni previste per lo Stato.

L’esenzione dal pagamento della TOSAP prevista per lo Stato si estende anche alle società sue concessionarie?
No. La Corte ha chiarito che l’esenzione è strettamente personale e si applica solo allo Stato e agli altri enti pubblici. Una società per azioni, anche se concessionaria di un servizio pubblico, è un soggetto giuridico distinto e autonomo che persegue un proprio fine di lucro, e quindi non può usufruire di tale esenzione.

La costruzione di un’autostrada trasferisce automaticamente la proprietà delle strade comunali sottostanti allo Stato?
No, la realizzazione dell’opera pubblica non comporta un trasferimento automatico della proprietà. Affinché la strada comunale passi al demanio statale, è necessario un formale procedimento di espropriazione o un accordo con effetti traslativi. In assenza di ciò, il Comune rimane proprietario della strada e ha diritto a riscuotere la tassa per la sua occupazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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