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Spese sponsorizzazione ASD: deducibilità garantita

Una società si è vista negare la deducibilità dei costi per la sponsorizzazione di un’associazione sportiva dilettantistica (ASD) perché ritenuti antieconomici. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’azienda, stabilendo che le spese sponsorizzazione ASD godono di una presunzione legale assoluta di deducibilità, a patto che siano rispettate specifiche condizioni previste dalla legge, rendendo irrilevanti le valutazioni sulla congruità economica o sul ritorno commerciale diretto.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Spese Sponsorizzazione ASD: La Cassazione Conferma la Deducibilità Assoluta

Le spese sponsorizzazione ASD rappresentano un tema cruciale per molte imprese che scelgono di investire nello sport dilettantistico. Un’importante ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: tali costi godono di una presunzione legale assoluta di deducibilità, a patto che vengano rispettate determinate condizioni. Questa decisione chiarisce che l’amministrazione finanziaria non può negare la deduzione basandosi su criteri di antieconomicità o sulla mancanza di un ritorno commerciale immediato.

I Fatti della Controversia

Una società operante nel settore della raccolta di rifiuti si è vista notificare avvisi di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate recuperava a tassazione i costi sostenuti per sponsorizzare alcune associazioni sportive dilettantistiche. Secondo il Fisco, tali spese non erano inerenti all’attività d’impresa. La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione all’Agenzia, sostenendo che i corrispettivi fossero sproporzionati e che mancasse un adeguato sinallagma tra le prestazioni. Inoltre, veniva contestata l’antieconomicità dell’operazione, poiché l’attività della società era concentrata a livello locale, limitando così il potenziale ritorno d’immagine derivante dalla sponsorizzazione. Contro questa decisione, la società e i suoi soci hanno proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione sulle Spese Sponsorizzazione ASD

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’azienda, cassando la sentenza della Commissione Tributaria Regionale. I giudici di legittimità hanno ribadito l’orientamento consolidato secondo cui l’art. 90, comma 8, della legge n. 289/2002 introduce una disciplina speciale e agevolativa per le spese sponsorizzazione ASD.

La Presunzione Legale Assoluta

Il punto centrale della decisione risiede nel concetto di “presunzione legale assoluta”. La norma stabilisce che le spese di sponsorizzazione sono considerate a tutti gli effetti spese di pubblicità, e non di rappresentanza, a condizione che:
1. Il soggetto sponsorizzato sia una compagine sportiva dilettantistica.
2. Sia rispettato il limite quantitativo di spesa previsto dalla legge.
3. La sponsorizzazione miri a promuovere l’immagine e i prodotti dello sponsor.
4. Il soggetto sponsorizzato ponga effettivamente in essere una specifica attività promozionale.

Se queste condizioni sono soddisfatte, il costo si presume inerente e congruo, e questa presunzione non ammette prova contraria. L’amministrazione finanziaria non può, quindi, sindacare la scelta imprenditoriale sulla base di valutazioni di convenienza economica.

Superamento dei Principi Generali

La Corte ha chiarito che questa norma speciale deroga ai principi generali sulla deducibilità dei costi (art. 109 T.U.I.R.). La voluntas legis (volontà del legislatore) è quella di incentivare, attraverso la leva fiscale, gli investimenti nello sport amatoriale, riconoscendone l’utilità sociale. Pertanto, non è possibile negare la deducibilità sulla base di una presunta assenza di un’aspettativa di ritorno commerciale o di un’analisi di congruità quantitativa del costo. L’inerenza va intesa in senso qualitativo e non quantitativo.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Cassazione si fonda sull’intenzione del legislatore di creare un regime agevolato per sostenere lo sport dilettantistico. Stabilire una presunzione assoluta di deducibilità rende la scelta dell’imprenditore di sponsorizzare una ASD non sindacabile sotto il profilo economico. I giudici hanno specificato che contestare l’inerenza sulla base della congruità del costo o dell’antieconomicità dell’operazione equivarrebbe a vanificare lo scopo della norma. Nel campo delle sponsorizzazioni, è intrinsecamente difficile, se non impossibile, predeterminare l’esatto ritorno economico. L’obiettivo è aumentare i ricavi nel lungo periodo, senza alcuna garanzia di successo immediato. Di conseguenza, la Commissione Tributaria Regionale ha errato nel valutare l’antieconomicità delle spese e la mancanza di un perfetto sinallagma tra le prestazioni, applicando criteri non previsti dalla disciplina speciale.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio di estrema importanza per le imprese che investono nello sport. Le spese sponsorizzazione ASD sono integralmente deducibili se vengono rispettati i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge speciale. La decisione offre certezza giuridica agli imprenditori, proteggendo le loro scelte di marketing e investimento da contestazioni fiscali basate su valutazioni discrezionali di congruità e convenienza economica. Per le aziende, ciò significa poter pianificare con maggiore sicurezza i propri investimenti pubblicitari nel settore sportivo dilettantistico, contribuendo al contempo a sostenere un’attività di rilevanza sociale.

Le spese di sponsorizzazione a favore di Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) sono sempre deducibili?
Sì, sono considerate integralmente deducibili a condizione che il soggetto sponsorizzato sia una ASD, che l’obiettivo sia la promozione dell’immagine o dei prodotti dello sponsor e che l’associazione svolga un’effettiva attività promozionale, nel rispetto dei limiti di spesa previsti.

L’Agenzia delle Entrate può contestare la deducibilità di queste spese se le ritiene antieconomiche o sproporzionate?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in presenza dei requisiti di legge, vige una presunzione legale assoluta di deducibilità. Pertanto, l’amministrazione finanziaria non può contestare la spesa basandosi su valutazioni di antieconomicità, incongruità o mancanza di un ritorno commerciale diretto.

Quali sono le condizioni per beneficiare della presunzione di deducibilità per le spese sponsorizzazione ASD?
Le condizioni sono quattro: a) lo sponsorizzato deve essere una compagine sportiva dilettantistica; b) deve essere rispettato il limite quantitativo di spesa; c) la sponsorizzazione deve mirare a promuovere l’immagine e i prodotti dello sponsor; d) l’associazione deve aver effettivamente realizzato una specifica attività promozionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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