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Spese di sponsorizzazione: la Cassazione chiarisce

Una società si è vista contestare la deducibilità delle spese di sponsorizzazione a favore di associazioni sportive. La Corte di Cassazione ha accolto in parte il ricorso, stabilendo due principi chiave: la presunzione legale di deducibilità per tali spese fino a 200.000 euro non richiede un’ulteriore prova di inerenza e il raddoppio dei termini di accertamento per reati tributari non si applica all’IRAP. La sentenza è stata annullata con rinvio per un nuovo esame.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Spese di Sponsorizzazione: Quando Sono Deducibili? La Guida della Cassazione

La deducibilità delle spese di sponsorizzazione rappresenta un tema di grande interesse per le imprese che investono in marketing e promozione. Un’importante ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su due aspetti cruciali: la presunzione di deducibilità dei costi a favore di associazioni sportive dilettantistiche e l’inapplicabilità del raddoppio dei termini di accertamento all’IRAP. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne la portata pratica.

I Fatti di Causa

Una società, operante nel settore dell’installazione di impianti elettrici, si vedeva notificare due avvisi di accertamento con cui l’Agenzia delle Entrate contestava la deducibilità di costi sostenuti per attività di sponsorizzazione a favore di alcune associazioni sportive dilettantistiche negli anni 2009 e 2010. L’Amministrazione Finanziaria riteneva che tali operazioni fossero in parte inesistenti e in parte non inerenti all’attività d’impresa, recuperando a tassazione il 70% dei costi.

Mentre la Commissione Tributaria Provinciale aveva parzialmente accolto le ragioni della società, riducendo le percentuali di recupero, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, dando piena ragione all’Ufficio. La società decideva quindi di ricorrere alla Corte di Cassazione, lamentando diversi vizi della sentenza di secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione e le spese di sponsorizzazione

La Suprema Corte ha esaminato i nove motivi di ricorso presentati dalla società, accogliendone due e rigettando gli altri. La decisione della Commissione Regionale è stata quindi annullata (cassata) limitatamente ai motivi accolti, e la causa è stata rinviata a un’altra sezione della stessa corte per un nuovo esame alla luce dei principi espressi.
I due punti cardine della decisione riguardano il raddoppio dei termini per l’accertamento IRAP e la presunzione legale di inerenza per le spese di sponsorizzazione.

Il Raddoppio dei Termini non si Applica all’IRAP

Il primo punto accolto riguarda l’inapplicabilità del cosiddetto ‘raddoppio dei termini’ all’IRAP. Questo meccanismo consente all’Agenzia delle Entrate di avere il doppio del tempo per effettuare un accertamento quando sussiste l’obbligo di denuncia per un reato tributario. La Corte ha stabilito, in linea con la propria giurisprudenza consolidata, che tale estensione non può applicarsi all’IRAP. La ragione è semplice: le violazioni relative a questa imposta non sono sanzionate penalmente. Di conseguenza, mancando il presupposto del reato tributario, non può scattare il raddoppio dei termini.

La Presunzione Assoluta per le Spese di Sponsorizzazione Sportiva

Il secondo e più significativo motivo accolto riguarda l’errata interpretazione, da parte dei giudici di merito, della normativa sulle spese di sponsorizzazione a favore di associazioni sportive dilettantistiche (art. 90, comma 8, L. n. 289/2002). La Corte ha ribadito che questa norma introduce una presunzione legale assoluta di inerenza e congruità per le spese erogate, fino a un importo di 200.000 euro.
Ciò significa che, se sono rispettate determinate condizioni (il soggetto sponsorizzato è una compagine sportiva dilettantistica, la sponsorizzazione promuove l’immagine dello sponsor, e vi è una specifica attività promozionale), il costo si presume automaticamente deducibile, senza che l’Ufficio possa contestarne l’inerenza o la congruità. La Commissione Regionale aveva errato nel richiedere un’ulteriore ‘verifica dell’inerenza’, scontrandosi con la natura assoluta di tale presunzione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione su principi giuridici consolidati. Per quanto riguarda l’IRAP, ha ribadito che il raddoppio dei termini è una misura eccezionale, strettamente legata alla commissione di un reato tributario. Poiché la normativa sull’IRAP non prevede sanzioni penali, l’applicazione estensiva del raddoppio sarebbe illegittima. Sul fronte delle spese di sponsorizzazione, i giudici hanno inteso proteggere la volontà del legislatore di incentivare il sostegno allo sport dilettantistico, creando un regime fiscale agevolato e certo per le imprese. La presunzione assoluta di cui all’art. 90 serve proprio a evitare che l’Amministrazione Finanziaria possa sindacare nel merito le scelte di marketing dell’imprenditore, a condizione che i requisiti formali e sostanziali previsti dalla norma siano soddisfatti.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre due importanti chiarimenti per le imprese. Primo, conferma un limite chiaro all’azione accertatrice dell’Agenzia delle Entrate, escludendo l’applicazione del raddoppio dei termini per l’IRAP e garantendo maggiore certezza sui tempi di accertamento. Secondo, rafforza la tutela per le aziende che investono in sponsorizzazioni sportive dilettantistiche. Rispettando i limiti e le condizioni dell’art. 90, le imprese possono contare sulla piena deducibilità dei costi fino a 200.000 euro, senza temere contestazioni sull’inerenza o l’economicità della spesa. Resta fondamentale, ovviamente, conservare tutta la documentazione che attesti l’effettività delle prestazioni promozionali eseguite dall’associazione sportiva.

Le spese di sponsorizzazione a favore di associazioni sportive dilettantistiche sono sempre deducibili?
Sì, secondo la Corte sono deducibili in base a una presunzione legale assoluta di inerenza e congruità, a condizione che l’importo non superi i 200.000 euro e siano rispettati i requisiti previsti dalla legge (es. effettiva attività promozionale da parte dell’associazione).

Il ‘raddoppio dei termini’ di accertamento in caso di reato tributario si applica anche all’IRAP?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il raddoppio dei termini di accertamento non si applica all’IRAP, poiché le violazioni relative a tale imposta non sono presidiate da sanzioni penali, che costituiscono il presupposto per l’applicazione di tale meccanismo.

Cosa deve dimostrare un’azienda per dedurre le spese di sponsorizzazione sportiva secondo la presunzione legale?
L’azienda deve dimostrare che: a) il soggetto sponsorizzato è un’associazione sportiva dilettantistica; b) la spesa rientra nel limite quantitativo di 200.000 euro; c) la sponsorizzazione mira a promuovere l’immagine o i prodotti dello sponsor; d) il soggetto sponsorizzato ha effettivamente posto in essere una specifica attività promozionale (es. apposizione del marchio su divise, striscioni, etc.).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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