LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Spese di sponsorizzazione: deducibilità e limiti

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate sulla deducibilità delle spese di sponsorizzazione verso un’associazione sportiva dilettantistica. La Corte ha ribadito che, entro il limite di 200.000 euro, tali costi godono di una presunzione legale assoluta di inerenza e congruità, rendendo irrilevanti le contestazioni sull’antieconomicità della spesa, a condizione che sia provata l’effettiva attività promozionale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Spese di Sponsorizzazione Sportiva: Guida alla Deducibilità Fiscale

Le spese di sponsorizzazione rappresentano un importante strumento di marketing per le aziende, ma la loro deducibilità fiscale può essere fonte di contenzioso con l’Amministrazione Finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sui criteri da applicare, in particolare per le sponsorizzazioni a favore di associazioni sportive dilettantistiche, confermando un regime fiscale di favore. Il caso analizza la vicenda di una società che si è vista contestare la deducibilità di un costo di oltre 100.000 euro per la sponsorizzazione di una squadra di basket locale.

I Fatti del Caso: Sponsorizzazione e Accertamento Fiscale

Una società a responsabilità limitata aveva dedotto dal proprio reddito un costo di 103.000 euro per l’anno d’imposta 2011, relativo a un contratto di sponsorizzazione con un’associazione sportiva dilettantistica. L’Agenzia delle Entrate, ritenendo tale costo indeducibile, emetteva un avviso di accertamento per recuperare le maggiori imposte dirette e IRAP.

Secondo l’Agenzia, la spesa era sproporzionata e antieconomica: a fronte di un esborso così ingente, l’utile d’esercizio della società era di appena 4.856 euro. Inoltre, l’attività pubblicitaria appariva inadeguata, svolta in un piccolo comune e poco influente sulla possibilità di acquisire nuovi clienti, dato che il fatturato dell’azienda proveniva quasi interamente da un unico grande committente industriale. L’Agenzia contestava anche l’assenza di data certa sul contratto e l’insufficienza dei mezzi di pagamento (assegni e bonifici) a provare l’effettività dell’operazione.

Dopo due gradi di giudizio favorevoli al contribuente, l’Agenzia delle Entrate ricorreva in Cassazione.

La Decisione della Corte: La Presunzione Assoluta nelle Spese di Sponsorizzazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia, confermando la piena deducibilità del costo. Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 90, comma 8, della Legge n. 289/2002. Questa norma introduce un regime speciale per le spese di sponsorizzazione a favore di società e associazioni sportive dilettantistiche.

Secondo la Corte, questa disposizione stabilisce una presunzione legale assoluta di inerenza e congruità per tali spese, a condizione che siano rispettati due requisiti:

1. Il corrispettivo non deve superare i 200.000 euro annui.
2. Il soggetto sponsorizzato abbia effettivamente posto in essere una specifica attività promozionale.

Una volta soddisfatte queste condizioni, la spesa si considera automaticamente inerente e congrua, e quindi deducibile, senza che l’Amministrazione Finanziaria possa sindacarne l’utilità economica o la proporzionalità.

Le motivazioni

La Corte ha smontato le argomentazioni dell’Agenzia delle Entrate, chiarendo la portata della presunzione legale.

Il Ruolo della Prova e l’Irrilevanza dell’Antieconomicità

I giudici hanno spiegato che la presunzione di cui all’art. 90 non riguarda l’esistenza del costo (che deve essere provata), ma la sua natura e qualità. Il contribuente ha l’onere di dimostrare che la sponsorizzazione è avvenuta e che l’associazione sportiva ha svolto un’attività promozionale. Nel caso di specie, l’Agenzia non contestava l’esistenza di un contratto o dei pagamenti, ma l’adeguatezza della controprestazione.

Tuttavia, la Corte ha stabilito che, una volta provata l’esistenza dell’attività promozionale, ogni valutazione sulla sua congruità economica è preclusa. Argomenti come la sproporzione tra costo e utile, l’assenza di data certa sul contratto o la presunta inefficacia della pubblicità diventano irrilevanti. La ratio della norma non è puramente fiscale, ma ha anche finalità sociali extrafiscali: sostenere finanziariamente le attività sportive dilettantistiche, considerate di rilevanza sociale.

Le conclusioni

La decisione della Cassazione offre importanti indicazioni pratiche per le imprese. Le spese di sponsorizzazione verso il mondo dello sport dilettantistico, se contenute nel limite di 200.000 euro, godono di un regime di favore che le mette al riparo da contestazioni basate su valutazioni di convenienza economica.

Per beneficiare di questa presunzione, è fondamentale che l’azienda si assicuri di avere le prove non solo del pagamento, ma anche dell’effettivo svolgimento dell’attività promozionale da parte dell’associazione sponsorizzata (ad esempio, tramite documentazione fotografica, materiale pubblicitario, link sul sito web, ecc.). Provata l’esistenza della controprestazione, la deducibilità del costo è garantita, trasformando la sponsorizzazione sportiva in un investimento fiscalmente sicuro e socialmente utile.

Le spese di sponsorizzazione a favore di associazioni sportive dilettantistiche sono sempre deducibili?
Sì, sono considerate sempre deducibili se il corrispettivo annuo non supera i 200.000 euro e se l’azienda è in grado di provare che l’associazione sponsorizzata ha effettivamente svolto una specifica attività promozionale a suo favore.

L’Agenzia delle Entrate può contestare la deducibilità di una sponsorizzazione perché la spesa è troppo alta rispetto all’utile dell’azienda?
No. Secondo la Corte di Cassazione, per le sponsorizzazioni che rientrano nell’ambito dell’art. 90, comma 8, della L. 289/2002, la presunzione di inerenza e congruità è assoluta. Di conseguenza, le valutazioni sull’antieconomicità o sulla sproporzione della spesa sono irrilevanti ai fini della sua deducibilità.

Cosa deve provare l’azienda per poter dedurre il costo della sponsorizzazione sportiva?
L’azienda deve provare l’esistenza del rapporto contrattuale, l’avvenuto pagamento e, soprattutto, l’effettivo svolgimento di una specifica attività promozionale da parte del soggetto sponsorizzato. Non basta quindi avere fatture e bonifici, ma è necessario dimostrare che la controprestazione pubblicitaria è stata concretamente realizzata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati