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Spese di lite: rinvio alle Sezioni Unite per ius

Una contribuente vince una causa contro l’amministrazione finanziaria per una cartella di pagamento conosciuta solo tramite estratto di ruolo. La controversia prosegue in Cassazione solo per la quantificazione delle spese di lite. La Corte, con ordinanza interlocutoria, sospende il giudizio in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite sull’applicabilità di una nuova norma (ius superveniens) che renderebbe l’azione originaria inammissibile e sulla rilevabilità d’ufficio di tale questione.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Spese di lite e ius superveniens: la Cassazione attende le Sezioni Unite

Quando una causa prosegue unicamente per la determinazione delle spese di lite, quali sono le regole applicabili se nel frattempo una nuova legge rende inammissibile l’azione originaria? A questa complessa domanda la Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha deciso di non rispondere, preferendo attendere il parere delle Sezioni Unite su una questione pregiudiziale strettamente connessa. Analizziamo insieme questo interessante caso che tocca principi fondamentali del diritto processuale tributario.

I fatti di causa

Una contribuente si opponeva a una cartella di pagamento di cui era venuta a conoscenza solo tramite la consultazione di un estratto di ruolo. I giudici di merito le davano ragione, annullando la pretesa fiscale. L’Ente regionale non impugnava la decisione sul merito, prestandovi di fatto acquiescenza.

La contribuente, tuttavia, non era soddisfatta della liquidazione delle spese di lite operata dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, ritenuta inferiore ai minimi tariffari. Decideva quindi di ricorrere in Cassazione, ma solo su questo punto: la controversia, di fatto, si era ridotta alla sola questione dei costi del giudizio.

La questione giuridica e le spese di lite

Il nodo gordiano del caso risiede nell’entrata in vigore di una nuova norma (l’art. 12, comma 4-bis, del d.P.R. n. 602 del 1973), uno ius superveniens che ha dichiarato inammissibile l’impugnazione del solo estratto di ruolo, senza la previa notifica della cartella.

La Corte di Cassazione si è trovata di fronte a un dilemma: questa nuova norma può essere applicata a un processo in cui il merito della pretesa creditoria è ormai definito e si discute solo delle spese di lite? In altre parole, una legge successiva può “sterilizzare” retroattivamente un’azione che, al momento della sua proposizione, era considerata ammissibile, con conseguenze dirette sulla condanna alle spese?

La decisione della Corte di Cassazione

La Quinta Sezione Civile, riconoscendo la delicatezza e la rilevanza della questione, ha scelto la via della prudenza. Invece di emettere una decisione definitiva, ha pronunciato un’ordinanza interlocutoria, rinviando la causa a nuovo ruolo.

Le motivazioni del rinvio

La ragione principale di questo rinvio è legata a un’altra questione, ancora più ampia, già rimessa alle Sezioni Unite con una precedente ordinanza (n. 17925 del 2024). Le Sezioni Unite sono state chiamate a chiarire se, e in quali termini, possa formarsi un “giudicato interno” su una questione pregiudiziale di rito (come l’ammissibilità dell’azione) non rilevata nel precedente grado di giudizio. Devono inoltre stabilire se una tale questione possa essere rilevata d’ufficio per la prima volta nel giudizio di legittimità.

La decisione delle Sezioni Unite avrà un impatto diretto sul caso in esame. Se le S.U. stabiliranno che l’inammissibilità dell’azione originaria può essere rilevata anche in Cassazione, nonostante nessuno l’abbia eccepita prima, allora la domanda della contribuente sulle spese di lite potrebbe essere travolta da questo vizio procedurale originario.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha ritenuto opportuno sospendere il giudizio. La decisione finale sul diritto della contribuente a ottenere una corretta liquidazione delle spese di lite dipenderà dalla pronuncia delle Sezioni Unite su principi cardine del processo. Questa ordinanza sottolinea come anche una disputa apparentemente circoscritta alle sole spese legali possa sollevare questioni di massima importanza, capaci di influenzare l’interpretazione del diritto processuale nel suo complesso. Restiamo in attesa della decisione delle Sezioni Unite, che farà chiarezza non solo su questo caso, ma su innumerevoli altre controversie pendenti.

Per quale motivo la contribuente ha fatto ricorso in Cassazione?
La contribuente ha proposto ricorso perché riteneva che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado avesse liquidato le spese di lite in suo favore in una misura inferiore ai minimi tariffari previsti dalla legge.

Qual è la principale questione giuridica che ha portato la Corte a rinviare la decisione?
La questione principale riguarda l’applicabilità di una nuova legge (ius superveniens), che rende inammissibile l’azione originaria, a un processo in cui la controversia è proseguita solo per la statuizione sulle spese. Tale questione è collegata a un più ampio quesito sulla rilevabilità d’ufficio di questioni pregiudiziali di rito, attualmente al vaglio delle Sezioni Unite.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte non ha deciso il merito della controversia, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, in attesa della decisione delle Sezioni Unite su una questione pregiudiziale ritenuta fondamentale per la risoluzione del caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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