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Sospensione termini processuali: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha stabilito che la speciale sospensione dei termini processuali di 9 mesi, introdotta dal D.L. 119/2018 per la definizione agevolata delle controversie, si applica anche ai termini lunghi di impugnazione. L’ordinanza chiarisce che un appello, ritenuto tardivo in secondo grado, era in realtà tempestivo proprio grazie a tale sospensione, portando alla cassazione della sentenza e al rinvio del caso al giudice di merito.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Termini Processuali e Definizione Agevolata: La Cassazione Fa Chiarezza

Nel complesso mondo del diritto tributario, il rispetto dei termini è un pilastro fondamentale. Un ritardo, anche minimo, può compromettere irrimediabilmente l’esito di una controversia. Tuttavia, interventi legislativi straordinari possono alterare queste scadenze. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso emblematico relativo alla sospensione termini processuali introdotta dal D.L. 119/2018, fornendo un’interpretazione cruciale per molti contenziosi pendenti in quel periodo.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un accertamento fiscale nei confronti di una società cooperativa. L’Agenzia delle Entrate contestava la deduzione di costi ritenuti non sostenuti per l’anno d’imposta 2014. La pretesa tributaria verso la società era diventata definitiva. Successivamente, l’Amministrazione Finanziaria ha agito nei confronti della persona fisica ritenuta essere l’amministratore di fatto della società, contestandogli violazioni di natura dolosa.

Il contribuente ha impugnato l’atto, ottenendo una sentenza favorevole in primo grado. L’Agenzia delle Entrate ha proposto appello, ma la Commissione Tributaria Regionale lo ha dichiarato inammissibile per tardività, ovvero per essere stato depositato oltre il termine di sei mesi previsto dalla legge. Contro questa decisione, l’Agenzia ha presentato ricorso in Cassazione, basandosi su un unico motivo: la mancata applicazione della speciale sospensione termini processuali di nove mesi.

La questione sulla sospensione termini processuali

Il cuore della controversia legale verteva sull’interpretazione e applicazione dell’articolo 6, comma 11, del D.L. n. 119 del 2018. Questa norma aveva introdotto una sospensione straordinaria di nove mesi per i termini di impugnazione delle controversie tributarie, al fine di permettere ai contribuenti di aderire alla cosiddetta ‘definizione agevolata’ (o ‘pace fiscale’).

La sentenza di primo grado era stata depositata il 9 novembre 2018. Il termine lungo ordinario di sei mesi per l’appello sarebbe scaduto il 9 maggio 2019. L’Agenzia sosteneva che, poiché tale scadenza cadeva all’interno del periodo di sospensione straordinaria (24 ottobre 2018 – 31 luglio 2019), il termine dovesse essere prolungato di nove mesi. Il giudice di secondo grado, invece, non aveva tenuto conto di questa normativa speciale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi dell’Agenzia delle Entrate, ritenendo il motivo di ricorso fondato. Gli Ermellini hanno ricostruito il calcolo dei termini in modo chiaro e inequivocabile. Hanno confermato che il termine ordinario di sei mesi, con scadenza al 9 maggio 2019, ricadeva pienamente nel periodo di operatività della sospensione straordinaria.

Di conseguenza, a tale termine doveva essere applicata la sospensione di nove mesi. La nuova scadenza per la notifica dell’appello veniva così a fissarsi al 9 febbraio 2020. Poiché l’Ufficio aveva notificato il proprio appello il 3 febbraio 2020, l’atto risultava perfettamente tempestivo.

La Corte ha inoltre precisato un punto importante, richiamando un suo precedente (Cass. n. 28398/2021): la sospensione termini processuali straordinaria prevista dal D.L. 119/2018 non è cumulabile con la sospensione feriale dei termini (che va dal 1 al 31 agosto di ogni anno). Anche senza considerare la sospensione feriale, l’appello dell’Agenzia era comunque tempestivo. Sulla base di queste motivazioni, il ricorso è stato ritenuto fondato.

Le Conclusioni

La Corte Suprema ha cassato la sentenza di secondo grado e ha rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia, in diversa composizione, affinché proceda all’esame del merito dell’appello. Questa decisione riafferma un principio fondamentale: le norme speciali che introducono sospensioni dei termini prevalgono su quelle ordinarie e devono essere correttamente applicate dai giudici di merito. La pronuncia offre una guida chiara per tutti i casi in cui i termini processuali si sono intersecati con il periodo della ‘definizione agevolata’, garantendo certezza del diritto e tutelando il diritto di difesa delle parti, inclusa l’Amministrazione Finanziaria.

La sospensione dei termini processuali di 9 mesi prevista dal D.L. 119/2018 si applicava anche ai termini di impugnazione nel contenzioso tributario?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la sospensione straordinaria di 9 mesi, introdotta per favorire la definizione agevolata delle controversie, si applicava ai termini per le impugnazioni, inclusi quelli lunghi di sei mesi previsti dall’art. 327 c.p.c.

Come è stato calcolato il nuovo termine per l’appello in questo caso?
La sentenza di primo grado è stata depositata il 9 novembre 2018. Il termine ordinario di sei mesi sarebbe scaduto il 9 maggio 2019. Poiché questa data rientrava nel periodo di sospensione (24 ottobre 2018 – 31 luglio 2019), il termine è stato esteso di 9 mesi, fissando la nuova scadenza al 9 febbraio 2020. L’appello notificato il 3 febbraio 2020 è stato quindi considerato tempestivo.

La sospensione straordinaria di 9 mesi è cumulabile con la sospensione feriale estiva?
No, la Corte ha chiarito che la sospensione straordinaria prevista dal D.L. 119 del 2018 non è cumulabile con la sospensione feriale dei termini processuali (1-31 agosto) nei casi di coincidenza o sovrapposizione dei relativi periodi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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