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Sospensione termini impugnazione: automatica o no?

La Corte di Cassazione chiarisce che la sospensione dei termini di impugnazione, prevista dalle norme sulla definizione agevolata delle liti tributarie (d.l. 119/2018), opera automaticamente per tutte le controversie potenzialmente definibili. Tale sospensione non è subordinata alla presentazione di una specifica istanza da parte del contribuente. Di conseguenza, è stato ritenuto tempestivo l’appello dell’Amministrazione Finanziaria, originariamente dichiarato inammissibile dalla commissione regionale perché depositato oltre i termini ordinari. La Corte ha cassato la decisione precedente, affermando il principio della sospensione ‘ope legis’ dei termini processuali.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Termini Impugnazione: La Cassazione Conferma l’Automatismo

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha fornito un chiarimento fondamentale sulla sospensione termini impugnazione nel contesto delle liti tributarie potenzialmente oggetto di definizione agevolata. Il principio affermato è di cruciale importanza: la sospensione opera automaticamente per legge e non dipende da una specifica richiesta del contribuente. Analizziamo insieme questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Una Commissione tributaria provinciale aveva annullato due avvisi di accertamento emessi dall’Amministrazione Finanziaria nei confronti di un contribuente, socio di una società cooperativa. L’Agenzia Fiscale decideva di appellare tale decisione.

Tuttavia, la Commissione tributaria regionale dichiarava l’appello inammissibile perché tardivo. Secondo i giudici di secondo grado, la sentenza di primo grado era stata depositata il 23 novembre 2018, mentre l’appello era stato notificato solo il 21 febbraio 2020. A loro avviso, non era applicabile la sospensione di nove mesi prevista dall’art. 6, comma 11, del D.L. n. 119/2018, in quanto il contribuente non aveva mai manifestato l’intenzione di aderire alla definizione agevolata della controversia. L’Amministrazione Finanziaria, ritenendo errata tale interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione.

La Sospensione Termini Impugnazione è Ope Legis

La questione centrale portata all’attenzione della Suprema Corte riguardava la natura della sospensione dei termini per impugnare. L’Agenzia Fiscale sosteneva che tale sospensione fosse automatica (ope legis) per tutte le controversie definibili, a prescindere da una manifestazione di volontà della parte privata.

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, sposando pienamente la tesi dell’Amministrazione Finanziaria e richiamando la propria consolidata giurisprudenza in materia. I giudici hanno chiarito la distinzione fondamentale tra due diverse disposizioni contenute nell’art. 6 del D.L. 119/2018:

* Comma 10: Prevede la sospensione del processo, ma solo a condizione che il contribuente ne faccia esplicita richiesta al giudice, dichiarando di volersi avvalere della definizione agevolata.
* Comma 11: Riguarda specificamente la sospensione dei termini di impugnazione. Questa norma stabilisce una sospensione di nove mesi per i termini che scadono tra il 24 ottobre 2018 e il 31 luglio 2019. La Corte ha stabilito che questa seconda previsione opera in modo automatico e incondizionato per entrambe le parti del processo, per il solo fatto che la lite rientri tra quelle potenzialmente definibili.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la ratio del comma 11 è quella di ‘congelare’ la situazione processuale per dare a entrambe le parti il tempo necessario per valutare l’opportunità della definizione agevolata, senza il rischio che i termini per impugnare scadano nel frattempo. Questa sospensione automatica garantisce certezza e parità di trattamento, evitando che una parte possa essere pregiudicata dall’inerzia o dalle scelte dell’altra.

Nel caso specifico, la sentenza di primo grado era stata pubblicata il 23 novembre 2018. Il termine ‘lungo’ per l’appello sarebbe scaduto il 23 maggio 2019, data che ricade pienamente nel periodo di sospensione previsto dalla legge. Pertanto, a tale termine si doveva aggiungere il periodo di nove mesi di sospensione, portando la scadenza finale al 23 febbraio 2020. L’appello dell’Agenzia, notificato il 21 febbraio 2020, era quindi perfettamente tempestivo.

Le Conclusioni della Corte

In conclusione, la Corte di Cassazione ha stabilito il seguente principio di diritto: la sospensione dei termini di impugnazione prevista dall’art. 6, comma 11, del d.l. n. 119 del 2018, opera in tutte le controversie definibili, a prescindere dall’adesione del contribuente alla definizione agevolata. Di conseguenza, la sentenza della Commissione tributaria regionale è stata cassata e la causa è stata rinviata ad altra sezione della stessa Corte di giustizia tributaria di secondo grado, che dovrà riesaminare il merito dell’appello, attenendosi al principio enunciato.

La sospensione dei termini di impugnazione prevista dalla legge sulla definizione agevolata delle liti (d.l. 119/2018) è automatica?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che si tratta di una sospensione che opera automaticamente per legge (ope legis) per tutte le controversie che rientrano nell’ambito di applicazione della norma, senza necessità di un atto di impulso di parte.

Per beneficiare della sospensione dei termini di impugnazione, il contribuente deve aver presentato domanda di definizione agevolata?
No, la sospensione dei termini per proporre impugnazione opera a prescindere dal concreto intento della parte privata di avvalersi della procedura di definizione agevolata. Si applica a entrambe le parti del processo.

Qual è la differenza tra la sospensione del giudizio e la sospensione dei termini di impugnazione secondo il d.l. 119/2018?
La sospensione del giudizio pendente (art. 6, comma 10) avviene solo su esplicita richiesta del contribuente che dichiara di volersi avvalere della definizione agevolata. Invece, la sospensione dei termini per impugnare le sentenze (art. 6, comma 11) è automatica e si applica a tutte le liti potenzialmente definibili, indipendentemente da qualsiasi richiesta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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