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Sospensione termini Covid: cumulo con la feriale

La Corte di Cassazione ha stabilito che la sospensione dei termini processuali dovuta all’emergenza pandemica si somma alla tradizionale sospensione feriale estiva. La Corte ha accolto il ricorso di un’amministrazione statale contro una decisione di merito che aveva erroneamente dichiarato inammissibile un appello per tardività, non avendo calcolato correttamente il cumulo dei due periodi di stop. Questa pronuncia chiarisce un importante principio procedurale sulla decorrenza dei termini di impugnazione durante il periodo della pandemia, affermando che la sospensione termini Covid non sostituisce ma si aggiunge a quella feriale.

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Pubblicato il 7 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Termini Covid e Pausa Estiva: La Cassazione Fa Chiarezza sul Cumulo

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato una questione cruciale per il contenzioso sorto durante la pandemia: il rapporto tra la sospensione termini Covid e la tradizionale sospensione feriale dei termini processuali. La Corte ha stabilito un principio fondamentale: i due periodi di sospensione si cumulano, non si escludono a vicenda. Questa decisione ha annullato una sentenza di appello che aveva erroneamente dichiarato un ricorso tardivo, offrendo una guida essenziale per il calcolo delle scadenze processuali in quel periodo eccezionale.

I Fatti di Causa

Una società in stato di fallimento impugnava una cartella di pagamento relativa all’IVA per l’anno 2015, emessa a seguito di un controllo automatizzato. La Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso della società, ritenendo errata la procedura seguita dall’amministrazione finanziaria.

L’amministrazione proponeva appello, ma la Commissione Tributaria Regionale lo dichiarava inammissibile perché depositato fuori termine. Secondo i giudici di secondo grado, la scadenza per l’appello, calcolata sulla base del deposito della sentenza di primo grado avvenuto il 12 dicembre 2019, era il 12 giugno 2020, senza considerare l’applicazione della normativa emergenziale sulla sospensione dei termini processuali.

La Decisione della Corte e la Sospensione Termini Covid

L’amministrazione finanziaria ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando la violazione delle norme che regolano i termini processuali, inclusa la legislazione speciale anti-Covid. Il motivo del ricorso si è rivelato fondato.

La Corte Suprema ha ricostruito il calcolo del termine “lungo” di impugnazione di sei mesi. Partendo dal deposito della sentenza il 12 dicembre 2019, la scadenza teorica sarebbe stata il 12 giugno 2020. Tuttavia, su questo termine ha inciso la sospensione termini Covid, che ha bloccato il decorso dei tempi processuali dal 9 marzo al 31 maggio 2020. Tale interruzione, ha spiegato la Corte, ha provocato uno “slittamento” in avanti della scadenza, che è stata così posticipata al 14 agosto 2020.

Poiché questa nuova data cadeva nel pieno della sospensione feriale (dal 1 al 31 agosto), il termine ha subito un ulteriore scivolamento, fino al 15 settembre 2020. L’appello, quindi, non era affatto tardivo.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha ribadito un principio già espresso in precedenza (Cass. n. 2095 del 2023), ovvero che la sospensione straordinaria per l’emergenza epidemiologica si cumula e non sostituisce quella ordinaria feriale. Le due misure, infatti, rispondono a finalità diverse e non incompatibili: la prima era dettata da esigenze sanitarie e protettive, la seconda risponde alla necessità di garantire un periodo di riposo agli operatori del diritto. Negare il cumulo, specialmente in casi come questo in cui il termine sarebbe scaduto durante il periodo feriale, avrebbe frustrato le finalità protettive della normativa emergenziale, pregiudicando il diritto di difesa delle parti. La Cassazione ha sottolineato come le due sospensioni operino su piani distinti e debbano essere applicate in sequenza per garantire la piena tutela dei diritti processuali.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza ha annullato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado per un nuovo esame nel merito. La decisione consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica: la sospensione termini Covid e la sospensione feriale si sommano, garantendo alle parti un’estensione temporale che tiene conto di entrambe le esigenze. Questo principio offre certezza giuridica e tutela il diritto di difesa, chiarendo definitivamente come calcolare le scadenze processuali influenzate dalla legislazione emergenziale del 2020.

La sospensione dei termini processuali per l’emergenza Covid si somma alla sospensione feriale estiva?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la sospensione prevista dalla normativa emergenziale per il Covid-19 si cumula con la sospensione feriale dei termini (dal 1 al 31 agosto), senza sostituirla.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto che i due periodi di sospensione debbano cumularsi?
La Corte ha spiegato che le due sospensioni rispondono a finalità diverse e non incompatibili: quella per il Covid era basata su esigenze sanitarie e di protezione, mentre quella feriale garantisce un periodo di riposo. Negare il cumulo avrebbe vanificato gli scopi della normativa emergenziale, pregiudicando il diritto di difesa delle parti.

Qual è stata la conseguenza pratica della decisione della Cassazione nel caso specifico?
La conseguenza è stata l’annullamento della sentenza di appello che aveva dichiarato inammissibile il ricorso per tardività. La causa è stata rinviata al giudice di secondo grado per un nuovo esame nel merito, poiché, calcolando correttamente il cumulo delle sospensioni, l’appello risultava depositato entro i termini di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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