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Sospensione processo cassazione: la decisione della Corte

Una società ha presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale. Contemporaneamente, ha avviato un procedimento di revocazione contro la stessa sentenza. La Corte di Cassazione, pur non disponendo una formale sospensione del processo di cassazione, ha deciso per un rinvio a nuovo ruolo della causa. Questa scelta attende l’esito del giudizio di revocazione, che potrebbe annullare la sentenza impugnata e rendere superfluo il ricorso principale. La decisione si allinea a recenti orientamenti delle Sezioni Unite, che limitano l’uso della sospensione formale da parte della Suprema Corte, preferendo soluzioni procedurali alternative.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Processo Cassazione: Quando la Revocazione Impone una Pausa

Quando una sentenza viene impugnata contemporaneamente con un ricorso per cassazione e un’istanza di revocazione, sorge un complesso problema procedurale. La Corte di Cassazione deve decidere se attendere l’esito del giudizio di revocazione prima di pronunciarsi. L’ordinanza interlocutoria n. 18688/2024 offre un’importante chiave di lettura sulla gestione di queste situazioni, chiarendo perché la Corte preferisca il “rinvio a nuovo ruolo” alla formale sospensione del processo di cassazione.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un avviso di accertamento notificato a una società a responsabilità limitata dall’Amministrazione Finanziaria. L’accertamento, basato sulle incongruenze tra i ricavi dichiarati e quelli desumibili dagli studi di settore, richiedeva il pagamento di maggiori imposte (IRES, IRAP e IVA) per l’anno 2010. La società ha impugnato l’atto, ma il suo ricorso è stato respinto sia in primo grado dalla Commissione Tributaria Provinciale, sia in appello dalla Commissione Tributaria Regionale. Contro quest’ultima sentenza, la società ha proposto ricorso per cassazione. Parallelamente, è stato avviato un giudizio di revocazione contro la medesima sentenza d’appello.

I Motivi del Ricorso e la Gestione Procedurale

Nel suo ricorso in Cassazione, la società lamentava principalmente due vizi della sentenza impugnata:

1. Motivazione apparente: Sull’eccezione di nullità dell’avviso di accertamento per un presunto difetto nella delega di firma del funzionario che lo aveva emesso.
2. Violazione di legge: Con riferimento all’art. 12, comma 7, dello Statuto del Contribuente, per la mancata osservanza del termine dilatorio di sessanta giorni e la violazione del contraddittorio endo-procedimentale.

Tuttavia, la questione centrale affrontata dall’ordinanza non riguarda il merito di tali motivi, ma la gestione della contemporanea pendenza del ricorso per cassazione e del giudizio di revocazione. Un esito favorevole del giudizio di revocazione, infatti, porterebbe all’annullamento della sentenza impugnata in Cassazione, rendendo quest’ultimo ricorso privo di oggetto.

La Soluzione della Corte sulla Sospensione del Processo di Cassazione

La Suprema Corte si è trovata a dover bilanciare l’esigenza di economia processuale con i limiti della propria funzione istituzionale. In passato, in situazioni analoghe, era stata disposta la sospensione del processo ai sensi dell’art. 295 c.p.c., in attesa della definizione della causa pregiudiziale (quella di revocazione).

Tuttavia, l’ordinanza in esame si allinea a un più recente e autorevole orientamento delle Sezioni Unite (sent. n. 29172/2020), secondo cui il provvedimento di sospensione “esula dalla funzione istituzionale della Corte Suprema”. La sospensione necessaria, infatti, richiede un nesso di pregiudizialità-dipendenza in senso stretto, che in questi casi non è formalmente ravvisabile. Si parla piuttosto di una “pregiudizialità in senso logico”.

Per queste ragioni, la Corte ha ritenuto più opportuno non sospendere formalmente il giudizio, ma disporre il rinvio della causa a nuovo ruolo. Si tratta di una soluzione procedurale che, pur non essendo una sospensione tecnica, consente di attendere l’esito del giudizio di revocazione.

Le Motivazioni

La scelta del rinvio a nuovo ruolo è motivata dalla necessità di verificare il “permanente interesse alla decisione del ricorso per cassazione” solo dopo che la sentenza sulla revocazione sarà passata in giudicato. Se la sentenza d’appello venisse revocata, il ricorso in Cassazione perderebbe la sua ragion d’essere. Questa soluzione pratica evita il rischio di decisioni contrastanti e garantisce l’economia processuale, pur rispettando i limiti funzionali imposti alla Corte di Cassazione dalle Sezioni Unite.

Le Conclusioni

L’ordinanza n. 18688/2024 consolida un importante principio procedurale: di fronte alla pendenza simultanea di un ricorso per cassazione e di un’istanza di revocazione, la Suprema Corte non adotta la sospensione formale. Opta invece per il rinvio a nuovo ruolo, un meccanismo più flessibile che permette di attendere la definizione della causa pregiudicante in senso logico. Per i legali e le parti, ciò significa che il processo in Cassazione entrerà in una fase di stasi, in attesa che un altro giudizio, potenzialmente risolutivo, giunga a conclusione, garantendo così coerenza e certezza al sistema giudiziario.

Può la Corte di Cassazione sospendere un processo in attesa della definizione di un giudizio di revocazione sulla stessa sentenza?
Secondo l’orientamento seguito in questa ordinanza, basato su una pronuncia delle Sezioni Unite, la Corte di Cassazione tende a non disporre la sospensione formale ai sensi dell’art. 295 c.p.c., ritenendola un provvedimento che esula dalla sua funzione istituzionale. Utilizza invece strumenti procedurali alternativi.

Cosa significa “rinvio a nuovo ruolo” e perché è stato disposto in questo caso?
Significa che la trattazione della causa è posticipata a una data futura non ancora definita. È stato disposto come alternativa pratica alla sospensione, per attendere l’esito del giudizio di revocazione. Se quest’ultimo avesse successo, la sentenza impugnata in Cassazione verrebbe annullata, rendendo il ricorso privo di interesse.

Qual è la relazione tra un ricorso per cassazione e un’istanza di revocazione contro la stessa sentenza?
Sono due impugnazioni distinte. La revocazione può portare all’annullamento della sentenza per gravi vizi di fatto o di procedura. L’esito della revocazione ha quindi una “pregiudizialità logica” sul ricorso per cassazione, perché se la sentenza viene annullata, il ricorso in Cassazione diventa inutile. Per questo la Corte attende l’esito della revocazione prima di decidere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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