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Sospensione giudizio tributario: rottamazione quater

Una società aveva impugnato una decisione della Commissione Tributaria Regionale relativa a diverse cartelle di pagamento, sollevando questioni sulla validità delle notifiche e sulla prescrizione. Prima della decisione della Corte di Cassazione, la società ha presentato istanza di definizione agevolata (rottamazione) per una delle cartelle oggetto del ricorso. Di conseguenza, la Corte ha ordinato la sospensione del giudizio tributario fino al 2027, in applicazione della legge che prevede lo stop dei processi in pendenza di rottamazione, rinviando la causa a nuovo ruolo.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Giudizio Tributario: Come la Rottamazione Mette in Pausa il Processo

L’adesione alla definizione agevolata, comunemente nota come ‘rottamazione’, ha un impatto diretto sui processi in corso. Con l’ordinanza interlocutoria in esame, la Corte di Cassazione ha confermato un principio fondamentale: la presentazione della domanda di rottamazione comporta la necessaria sospensione del giudizio tributario pendente. Questa decisione offre un importante chiarimento per i contribuenti che si trovano a gestire un contenzioso fiscale mentre valutano le opportunità offerte dalle sanatorie.

I Fatti del Caso: Un Contenzioso Complesso

Una società contribuente aveva avviato un contenzioso contro un’intimazione di pagamento basata su tre diverse cartelle esattoriali. Tali cartelle riguardavano tributi locali, Ires, Iva e Irap per annualità differenti. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale aveva dichiarato il ricorso inammissibile. Successivamente, anche la Commissione Tributaria Regionale aveva respinto l’appello della società, confermando la validità degli atti di riscossione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La società aveva presentato ricorso in Cassazione basandosi su quattro motivi principali:
1. Nullità della notifica: Per una cartella, si contestava la validità della notifica a mani del portiere, in quanto non sarebbe seguita la spedizione della comunicazione di avvenuta notifica.
2. Vizio della notifica a mezzo PEC: Per altre due cartelle, si lamentava la mancanza dell’attestazione di conformità della copia informatica notificata all’originale.
3. Violazione delle norme sulla decadenza: Si sosteneva che i giudici di merito avessero erroneamente valutato la prescrizione senza considerare il termine di decadenza.
4. Duplicazione del carico fiscale: Si ipotizzava che due diverse cartelle si riferissero allo stesso avviso di accertamento, con conseguente duplicazione del debito.

La Sospensione del Giudizio Tributario per Adesione alla Rottamazione

Prima che la Corte potesse entrare nel merito delle questioni sollevate, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. La società ricorrente ha depositato un’istanza di sospensione del giudizio, allegando la domanda di definizione agevolata (ai sensi della L. 197/2022) per una delle cartelle oggetto del contenzioso. L’Agenzia delle Entrate Riscossione aveva già comunicato l’accoglimento della domanda, fornendo un piano di pagamento rateale.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, prendendo atto della documentazione prodotta, ha applicato direttamente l’art. 1, comma 236, della Legge n. 197/2022. Questa norma stabilisce in modo chiaro che i giudizi aventi ad oggetto i carichi inclusi nella ‘rottamazione’ sono sospesi dal giudice su presentazione di copia della domanda. La sospensione perdura per tutto il periodo del pagamento delle somme dovute.

La legge subordina poi l’estinzione definitiva del giudizio a due condizioni:
1. L’effettivo e completo pagamento di quanto dovuto secondo il piano di definizione agevolata.
2. La produzione in giudizio della documentazione che attesti l’avvenuto pagamento.

Pertanto, la Corte non ha potuto fare altro che sospendere il processo. Ha fissato il termine di sospensione al 30 novembre 2027, data che tiene conto dei tempi previsti per il completamento dei piani di rateizzazione, e ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. Sarà onere della parte interessata, una volta completati i pagamenti, riattivare il processo per ottenerne la formale dichiarazione di estinzione.

Conclusioni

Questa ordinanza interlocutoria ribadisce la forza della normativa sulla definizione agevolata e il suo effetto paralizzante sui contenziosi tributari. Per i contribuenti, la scelta di aderire alla rottamazione non è solo una via per ridurre il carico debitorio (eliminando sanzioni e interessi), ma anche uno strumento per ottenere l’immediata sospensione del giudizio tributario in corso, congelando la disputa legale. La definitiva chiusura del contenzioso, tuttavia, è strettamente legata al buon esito del piano di pagamento. Un eventuale inadempimento farebbe ripartire il processo dallo stesso punto in cui era stato interrotto.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla rottamazione?
Il processo viene sospeso. La legge prevede che, su presentazione della domanda di definizione agevolata, il giudice debba sospendere il giudizio fino al completamento del piano di pagamento.

La sospensione del processo è automatica?
No, non è automatica. La parte interessata deve presentare al giudice un’istanza di sospensione, allegando la copia della dichiarazione di adesione alla definizione agevolata, come ha fatto la società in questo caso.

La sospensione del giudizio cancella definitivamente la causa?
No, la sospensione è una fase temporanea. L’estinzione definitiva del giudizio avviene solo dopo che il contribuente ha completato tutti i pagamenti previsti dalla rottamazione e ha depositato in tribunale la documentazione che lo comprova.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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