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Sospensione giudizio tributario per rottamazione quater

Un’ordinanza della Corte di Cassazione affronta il caso di una società che, durante un contenzioso tributario per una cartella Tarsu, ha aderito alla “rottamazione quater”. La Corte, applicando la Legge 197/2022, ha disposto la sospensione del giudizio tributario, rinviando la causa a nuovo ruolo in attesa del completamento del piano di pagamento. L’estinzione del processo è quindi subordinata al puntuale saldo di tutte le rate previste dalla definizione agevolata.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Giudizio Tributario: Gli Effetti della Rottamazione Quater

L’adesione a una definizione agevolata dei debiti fiscali, come la “rottamazione quater”, ha un impatto diretto sui processi in corso. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce che la presentazione della domanda determina la sospensione del giudizio tributario, ma non la sua immediata estinzione. Quest’ultima è un traguardo che si raggiunge solo al termine del percorso di pagamento, un punto cruciale per contribuenti e professionisti del settore. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le dinamiche procedurali e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Dalla Cartella Tarsu al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da una controversia tra un Comune e una società a responsabilità limitata, relativa a una cartella di pagamento per la Tassa sui Rifiuti (Tarsu) dell’anno 2008. La società, dopo aver visto respinte le proprie ragioni sia dalla Commissione Tributaria Provinciale sia da quella Regionale, si è trovata a fronteggiare il ricorso per cassazione promosso dall’ente locale.

Nel corso del giudizio dinanzi alla Suprema Corte, la società ha presentato un’istanza decisiva: la richiesta di sospensione e successiva dichiarazione di estinzione del giudizio, in virtù della sua adesione alla cosiddetta “rottamazione quater”, introdotta dalla Legge di Bilancio per il 2023 (L. n. 197/2022).

L’impatto della “Rottamazione Quater” e la sospensione del giudizio tributario

La società contribuente ha dimostrato di aver compiuto tutti i passaggi necessari: ha presentato la dichiarazione di adesione alla definizione agevolata per i carichi pendenti, ha ricevuto dall’Agente della Riscossione la comunicazione delle somme dovute (notevolmente ridotte rispetto all’importo originario) e ha provveduto al pagamento della prima rata.

Questo scenario attiva un meccanismo specifico previsto dalla normativa sulla rottamazione, in particolare dall’art. 1, comma 236, della legge n. 197/2022. La norma stabilisce che il debitore, nella dichiarazione di adesione, si impegna a rinunciare ai giudizi pendenti. La sola presentazione di tale dichiarazione al giudice competente è sufficiente per ottenere la sospensione del processo.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, accogliendo l’istanza della società, non ha dichiarato l’estinzione del giudizio, ma ha optato per il “rinvio della causa a nuovo ruolo”. Questa decisione è perfettamente in linea con il dettato normativo. La legge, infatti, subordina l’estinzione del processo all’effettivo e integrale perfezionamento della procedura di rottamazione, ovvero al pagamento di tutte le rate previste dal piano.

La sospensione del giudizio tributario è quindi una fase interlocutoria. Il processo viene “congelato” in attesa di un evento futuro e incerto: il buon esito del piano di rateizzazione, che nel caso di specie si estende fino a novembre 2027. Solo a quella data, e solo se tutti i pagamenti saranno stati onorati, si potrà procedere alla dichiarazione di estinzione. In caso contrario, se il contribuente dovesse interrompere i versamenti, la controparte (in questo caso, il Comune) potrà chiedere la revoca della sospensione e la ripresa del giudizio.

Le conclusioni: Implicazioni pratiche per contribuenti e professionisti

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chi si avvale degli strumenti di definizione agevolata: l’adesione è solo il primo passo di un percorso che richiede costanza e precisione nei pagamenti. La sospensione del giudizio è un beneficio immediato e significativo, in quanto blocca l’iter processuale e i relativi costi, ma non rappresenta la chiusura definitiva della controversia. L’estinzione, vero obiettivo del contribuente, è una condizione che si avvera solo con l’ultimo versamento. Pertanto, è essenziale monitorare scrupolosamente le scadenze del piano di rottamazione per evitare la riattivazione del contenzioso e la perdita dei benefici ottenuti.

Aderire alla rottamazione quater estingue automaticamente un processo tributario in corso?
No, l’adesione non causa l’estinzione automatica. La legge prevede che, dietro presentazione dell’istanza di adesione al giudice, il processo venga sospeso. L’estinzione è subordinata al completo e puntuale pagamento di tutte le rate previste dal piano di definizione agevolata.

Cosa significa ‘rinviare la causa a nuovo ruolo’?
Significa che la Corte sospende il processo e lo toglie temporaneamente dal calendario delle udienze. Il caso rimane pendente ma ‘dormiente’ e verrà ripreso in esame solo dopo la scadenza del piano di pagamento della rottamazione per verificare se il debito è stato saldato e se il giudizio può essere finalmente dichiarato estinto.

Cosa succede se il contribuente non paga tutte le rate della rottamazione dopo aver ottenuto la sospensione del giudizio?
Se i pagamenti non vengono completati, la procedura di definizione agevolata decade. Di conseguenza, come previsto dalla normativa richiamata nell’ordinanza, il giudice, su istanza di una delle parti, revoca la sospensione e il processo riprende il suo corso dal punto in cui era stato interrotto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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