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Sospensione giudizio rottamazione: la Cassazione decide

Un contribuente, parte di un giudizio tributario in Cassazione, ha aderito alla “rottamazione quater”. Di conseguenza, ha richiesto e ottenuto la sospensione del procedimento, come previsto dalla legge. La Corte di Cassazione, applicando la normativa sulla definizione agevolata, ha disposto la sospensione del giudizio e il rinvio della causa a nuovo ruolo, in attesa del perfezionamento del piano di pagamento da parte del contribuente.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Giudizio Rottamazione: Come Funziona Secondo la Cassazione

L’adesione a una sanatoria fiscale, come la nota “rottamazione quater”, ha effetti diretti sui processi tributari in corso. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione chiarisce l’iter procedurale da seguire, confermando l’obbligo di sospensione del giudizio in caso di rottamazione. Analizziamo insieme questo provvedimento per capire le sue implicazioni pratiche per cittadini e imprese.

I Fatti del Caso: un Contribuente Aderisce alla Rottamazione Quater

La vicenda trae origine dal ricorso di un contribuente contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale. Mentre il giudizio era pendente dinanzi alla Corte di Cassazione, il ricorrente ha deciso di avvalersi della definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022, la cosiddetta “rottamazione quater”.

Presentando la “Dichiarazione di adesione” all’Agenzia delle Entrate, il contribuente ha incluso nel piano di sanatoria anche la cartella di pagamento oggetto del contenzioso. Forte di questa adesione, ha depositato un’istanza in Cassazione chiedendo la sospensione del procedimento in corso, come previsto dalla normativa.

La Richiesta di Sospensione e il Quadro Normativo

La richiesta del contribuente si fonda sull’articolo 1, comma 236, della Legge n. 197/2022. Questa norma disciplina proprio gli effetti della rottamazione sui giudizi pendenti. Prevede che il debitore, nella dichiarazione di adesione, debba indicare i giudizi in corso e assumere l’impegno a rinunciarvi.

Una volta presentata copia della dichiarazione nel processo, il giudice è tenuto a sospenderlo. La norma stabilisce chiaramente che l’estinzione definitiva del giudizio avverrà solo a due condizioni:
1. L’effettivo perfezionamento della definizione agevolata (ovvero il pagamento integrale delle somme dovute).
2. La produzione in giudizio della documentazione che attesti i pagamenti.

In caso contrario, se il contribuente non onora il piano di pagamento, il giudice può revocare la sospensione su istanza di una delle parti e il processo riprende il suo corso.

La Decisione della Corte: Sospensione Giudizio Rottamazione e Rinvio

La Corte di Cassazione, esaminata l’istanza e la documentazione prodotta, ha accolto la richiesta del contribuente. I giudici hanno ritenuto che non vi fossero motivi ostativi alla sospensione, essendo la richiesta pienamente conforme a quanto previsto dalla legge. Di conseguenza, hanno emesso un’ordinanza interlocutoria con cui hanno sospeso il giudizio e rinviato la causa a nuovo ruolo, in attesa degli sviluppi legati al completamento della procedura di rottamazione.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è lineare e si basa su una diretta applicazione della normativa speciale. La Legge n. 197/2022 ha introdotto un meccanismo automatico: la presentazione dell’istanza di rottamazione, contenente l’impegno alla rinuncia, impone al giudice di sospendere il processo. Non si tratta di una facoltà discrezionale, ma di un obbligo procedurale. Questa sospensione ha una natura condizionale: è legata al buon esito della procedura di definizione agevolata. Il legislatore ha voluto così creare un collegamento diretto tra il beneficio della sanatoria e la deflazione del contenzioso tributario, congelando i processi in attesa che il contribuente dimostri la sua volontà di chiudere la pendenza pagando quanto dovuto.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma un principio fondamentale per chiunque abbia un contenzioso tributario e decida di aderire a una sanatoria. L’adesione alla rottamazione non estingue immediatamente il processo, ma lo “congela”. La sospensione del giudizio per rottamazione è il primo passo: il contribuente ottiene una tregua processuale, ma l’onere di dimostrare l’avvenuto pagamento per ottenere la chiusura definitiva della lite resta a suo carico. In caso di inadempimento, il processo ripartirà esattamente dal punto in cui era stato interrotto, con la conseguente riattivazione delle pretese dell’erario.

Aderire alla rottamazione quater sospende automaticamente un processo tributario in corso?
Sì, la legge prevede che il giudice, una volta ricevuta copia della dichiarazione di adesione, debba sospendere il giudizio. L’estinzione definitiva del processo, però, è subordinata al completo pagamento delle somme dovute.

Cosa succede al processo se il contribuente non paga le rate della rottamazione?
Se il contribuente non perfeziona la definizione agevolata non pagando le somme dovute, il giudice, su istanza di una delle parti, revoca la sospensione e il processo riprende il suo corso.

La sospensione del giudizio per rottamazione è una decisione definitiva?
No, è una misura temporanea e condizionata. Il giudizio si estingue definitivamente solo dopo il corretto pagamento di tutte le somme previste dalla rottamazione e la presentazione in tribunale della relativa documentazione probatoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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