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Sospensione giudizio rottamazione: la Cassazione decide

In una controversia fiscale riguardante IRES e IRAP su sopravvenienze attive, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria. A seguito della richiesta del contribuente di aderire alla definizione agevolata (rottamazione quater) prevista dalla Legge 197/2022, la Corte ha disposto la sospensione del giudizio fino al 30 novembre 2027. La decisione sottolinea che l’estinzione del processo è subordinata al completo e puntuale pagamento delle somme dovute secondo il piano di definizione agevolata.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Giudizio Rottamazione: Come la Definizione Agevolata Ferma il Processo in Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio pratico dell’impatto della cosiddetta ‘rottamazione quater’ sui processi tributari in corso. La decisione di accordare la sospensione del giudizio rottamazione a un contribuente che ha aderito alla definizione agevolata evidenzia l’importanza di questo strumento per la risoluzione delle liti fiscali. Analizziamo insieme i dettagli del caso e le motivazioni della Corte.

I Fatti del Caso: Dall’Accertamento al Contenzioso in Cassazione

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società a responsabilità limitata. L’Ufficio contestava la dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2007, recuperando a tassazione ingenti somme a titolo di IRES e IRAP per presunte sopravvenienze attive e variazioni in diminuzione non riconosciute.

La società contribuente ha impugnato l’atto impositivo, ottenendo un parziale accoglimento in primo grado presso la Commissione Tributaria Provinciale. Successivamente, sia l’Agenzia che la società hanno presentato appello alla Commissione Tributaria Regionale, la quale, riformando parzialmente la prima decisione, ha confermato la legittimità del recupero fiscale relativo alle sopravvenienze attive.

Contro quest’ultima sentenza, la società ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando vizi di motivazione e violazioni di legge.

La Svolta: L’Istanza di Sospensione del Giudizio per Rottamazione

Nel corso del giudizio di legittimità, la società ricorrente ha compiuto un passo decisivo: ha presentato istanza di adesione alla definizione agevolata dei carichi, nota come ‘rottamazione quater’, introdotta dalla Legge n. 197/2022. Questa procedura consente di estinguere i debiti iscritti a ruolo versando unicamente le somme dovute a titolo di capitale e rimborso spese, con lo stralcio totale di sanzioni e interessi.

A corredo della richiesta, la società ha depositato la documentazione comprovante l’adesione, inclusi i piani di rateizzo e le quietanze delle prime rate pagate. Sulla base di ciò, ha formalmente chiesto alla Corte di Cassazione la sospensione del giudizio rottamazione pendente, come previsto dalla normativa stessa.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha accolto la richiesta della società, basando la propria decisione sul chiaro dettato normativo della Legge n. 197/2022.

Il Collegio ha richiamato l’articolo 1, comma 236, della legge, il quale stabilisce che il debitore, nella dichiarazione di adesione alla rottamazione, deve indicare l’eventuale pendenza di giudizi relativi ai carichi che intende definire e assumere l’impegno a rinunciarvi. La norma prevede espressamente che, dietro presentazione di copia della dichiarazione di adesione, i giudizi ‘sono sospesi dal giudice’.

La Corte ha precisato che l’estinzione definitiva del processo non è automatica ma è subordinata a due condizioni essenziali:

1. L’effettivo perfezionamento della definizione agevolata, che si realizza con il puntuale e integrale pagamento di tutte le rate previste.
2. La produzione, nello stesso giudizio, della documentazione che attesti l’avvenuto pagamento.

Solo al verificarsi di queste condizioni il giudizio potrà essere dichiarato estinto. In caso contrario, qualora il contribuente non onori il piano di pagamento, il giudice revocherà la sospensione su istanza di una delle parti e il processo riprenderà il suo corso.

Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma la stretta interconnessione tra le procedure di definizione agevolata e i contenziosi tributari. La sospensione del giudizio rottamazione rappresenta un effetto automatico previsto dal legislatore per favorire la risoluzione delle liti pendenti. Per i contribuenti, si tratta di un’opportunità strategica per ‘congelare’ il processo e chiudere la controversia a condizioni vantaggiose. Tuttavia, è fondamentale rispettare scrupolosamente le scadenze del piano di rateizzazione, poiché il mancato pagamento comporterebbe non solo la decadenza dai benefici della rottamazione, ma anche la ripresa del giudizio dal punto in cui era stato interrotto.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla rottamazione quater?
Il processo viene sospeso dal giudice. La legge prevede che la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata, corredata dall’impegno a rinunciare al giudizio, comporti la sospensione del processo in attesa del perfezionamento della procedura.

La sospensione del giudizio è definitiva?
No, non è definitiva. La sospensione è temporanea e subordinata al completo e puntuale pagamento delle somme dovute secondo il piano della rottamazione. Se il contribuente non paga, il giudice revoca la sospensione su istanza di parte e il processo riprende.

Quali prove deve fornire il contribuente per ottenere la sospensione del processo?
Il contribuente deve depositare nel giudizio copia della dichiarazione di adesione alla definizione agevolata, dalla quale risulti che i carichi oggetto del processo sono inclusi nella procedura. In questo caso, il ricorrente ha allegato anche i piani di rateizzo e le quietanze di pagamento delle prime rate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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