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Sospensione giudizio: Rottamazione ferma la Cassazione

Una contribuente ha presentato ricorso in Cassazione contro un accertamento sintetico dell’Agenzia delle Entrate. Prima della decisione nel merito, ha aderito alla “rottamazione” dei debiti fiscali prevista dalla Legge 197/2022. Di conseguenza, la Corte ha ordinato la sospensione del giudizio tributario fino al 30 novembre 2027, data entro la quale il pagamento dilazionato dovrà essere completato. L’estinzione del processo è subordinata al corretto adempimento del piano di pagamento.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Sospensione Giudizio Tributario: Quando la Rottamazione Mette in Pausa la Cassazione

La sospensione del giudizio tributario è un meccanismo procedurale che congela temporaneamente un processo in corso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’adesione a una definizione agevolata, come la cosiddetta “rottamazione”, possa interrompere l’iter giudiziario, anche quando questo è giunto al suo grado più alto. Analizziamo il caso per comprendere le implicazioni pratiche di questa scelta strategica per il contribuente.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento sintetico emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una contribuente. L’Amministrazione Finanziaria contestava un maggior reddito per l’anno d’imposta 2007, basandosi su alcuni incrementi patrimoniali registrati negli anni successivi (2009 e 2011), applicando il meccanismo del “redditometro”.

La contribuente ha impugnato l’atto, ma i suoi ricorsi sono stati respinti sia dalla Commissione Tributaria Provinciale (CTP) che dalla Commissione Tributaria Regionale (CTR). Giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, ha sollevato sei motivi di ricorso, contestando, tra le altre cose, la violazione delle norme sulla decadenza, l’errata applicazione del redditometro e l’omessa pronuncia su alcune eccezioni procedurali.

L’Intervento della Rottamazione e la Sospensione del Giudizio Tributario

Prima che la Corte potesse esaminare nel merito i motivi del ricorso, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. La contribuente ha presentato un’istanza di sospensione del processo, documentando di aver aderito alla “rottamazione” dei carichi fiscali prevista dalla Legge n. 197/2022. Ha fornito la prova della comunicazione delle somme dovute, del piano di rateizzazione in 18 rate e del pagamento delle prime cinque.

Questo atto ha cambiato radicalmente le sorti del procedimento. Invece di decidere sulla legittimità dell’accertamento fiscale, la Cassazione ha dovuto prendere atto della volontà della contribuente di definire la pendenza in via agevolata.

Le Motivazioni della Corte

La decisione della Corte di Cassazione è stata una diretta applicazione della normativa sulla rottamazione. L’articolo 1, comma 236, della Legge n. 197/2022, stabilisce chiaramente che i giudizi aventi ad oggetto i carichi inclusi nella definizione agevolata sono sospesi su istanza del debitore. La norma non lascia margini di discrezionalità al giudice: a fronte della presentazione della dichiarazione di adesione e in attesa del completamento dei pagamenti, il processo deve essere sospeso.

L’estinzione definitiva del giudizio, precisa la Corte, è subordinata a due condizioni: l’effettivo e integrale pagamento delle somme dovute secondo il piano di rateizzazione e la produzione in giudizio della documentazione che attesti tali pagamenti. Pertanto, la Corte ha disposto la sospensione del processo fino al 30 novembre 2027, data successiva alla scadenza dell’ultima rata del piano di definizione agevolata.

Conclusioni

Questa ordinanza evidenzia una fondamentale implicazione pratica delle procedure di definizione agevolata: esse non solo offrono un vantaggio economico al contribuente (risparmio su sanzioni e interessi), ma rappresentano anche uno strumento per bloccare un contenzioso in corso. La sospensione del giudizio tributario è automatica e obbligatoria se il contribuente dimostra di aver aderito alla rottamazione. Tuttavia, è cruciale ricordare che la sospensione è una fase temporanea. Se il contribuente non dovesse onorare il piano di pagamento, il processo riprenderebbe dal punto in cui era stato interrotto, e il giudice tornerebbe a decidere nel merito le questioni sollevate.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla rottamazione?
Il processo viene sospeso. Su richiesta del contribuente che dimostra di aver aderito alla definizione agevolata, il giudice è tenuto a sospendere il giudizio in attesa del completamento dei pagamenti.

La sospensione del giudizio è una decisione discrezionale del giudice?
No, non è discrezionale. La legge (n. 197/2022) prevede che, dietro presentazione della documentazione attestante l’adesione alla rottamazione, i giudizi sono sospesi. Il giudice si limita a prenderne atto e a disporre la sospensione.

Quando si estingue definitivamente il giudizio sospeso per rottamazione?
L’estinzione del giudizio è subordinata al verificarsi di due condizioni: il perfezionamento della definizione agevolata, ovvero il pagamento integrale di tutte le rate previste, e la produzione in giudizio della documentazione che attesta i pagamenti effettuati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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